A partire da lunedì il sistema di controllo nel centro storico di Genova subirà una modifica significativa. Il modello voluto dall’ex sindaco Bucci, che prevedeva che la polizia locale svolgesse servizio a rotazione insieme a carabinieri e polizia di stato, non sarà più adottato. La decisione è arrivata dall’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica riunito in Prefettura. Vediamo come saranno organizzati i controlli e quali interventi sono stati suggeriti per migliorare la sicurezza in città.
Il cambiamento nel coordinamento del controllo nel centro storico di genova
Il centro storico genovese, una delle aree più complesse dal punto di vista della sicurezza, uscirà dal modello che lo vedeva gestito in modo esclusivo dalla polizia locale a rotazione accanto alle altre forze dell’ordine. Dalla prossima settimana questa zona tornerà a far parte della più ampia “zona centro”, suddivisa insieme alle aree levante e ponente. Il coordinamento dei controlli passerà quindi principalmente a polizia di stato e carabinieri, i quali si alterneranno nella sorveglianza secondo un calendario rotatorio già utilizzato in queste aree.
L’obiettivo di questa riorganizzazione è di rendere più efficiente il dispositivo di controllo, lasciando alla polizia locale un ruolo distinto. La scelta di modificare il modello è stata oggetto di discussioni all’interno della Prefettura e riflette l’esigenza di concentrare le risorse delle varie forze sul controllo del territorio in modo più mirato. La gestione centralizzata da parte di poliziotti e carabinieri dovrebbe garantire un intervento più rapido e capillare in caso di eventi critici.
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Il nuovo ruolo della polizia locale tra decoro e ascolto della comunità
Con il cambiamento nel coordinamento delle forze, la polizia locale di Genova vedrà modificato il proprio ruolo principalmente verso la gestione di problematiche legate al degrado e al decoro urbano. L’amministrazione comunale ha chiesto agli agenti di concentrarsi su questioni come il mantenimento degli spazi pubblici, la prevenzione di comportamenti antisociali meno gravi, e l’ascolto delle richieste di residenti e commercianti.
Questa scelta fa emergere una differenziazione funzionale, in cui la polizia locale si dedica più alle problematiche legate all’ambiente urbano e alla qualità della vita, lasciando invece ai corpi statali le attività di controllo legate ai reati più gravi e alla sicurezza pubblica. La presenza degli agenti del Comune nei quartieri dovrà facilitare anche un rapporto più diretto con la cittadinanza, raccogliendo segnalazioni che spesso rimangono ai margini delle attività investigative.
Anche la capacità di intervenire su richieste amministrative e sulla prevenzione di fenomeni legati al degrado assume un peso maggiore, in modo da migliorare la vivibilità e ridurre i fattori che possono far crescere situazioni di insicurezza o disagio sociale.
La procura suggerisce più agenti per indagini su violenza domestica e di genere
Nella giornata di martedì tra la procura di Genova e la sindaca Silvia Salis si è discusso di un’altra questione urgente: la violenza domestica e di genere, regolata dal cosiddetto codice rosso. La Procura ha raccomandato un incremento del numero di agenti assegnati specificamente alle deleghe di indagine per questi reati. L’esigenza nasce dall’aumento di segnalazioni e dalla complessità degli interventi richiesti.
La proposta è stata ribadita in un successivo incontro tra il procuratore Nicola Piacente e l’assessora alla polizia locale Arianna Viscogliosi. Servono risorse dedicate per rendere le indagini più rapide e approfondite, garantendo alle vittime una protezione migliore e interventi tempestivi. L’attenzione ai casi di violenza domestica acquisisce un rilievo crescente all’interno della strategia di sicurezza cittadina.
Questo rafforzamento degli agenti destinati a questo tipo di reati indica una direzione chiara: la lotta contro ogni forma di violenza, soprattutto quella nascosta dietro le mura domestiche, deve essere intensificata e dotata di strumenti più adeguati. Le autorità puntano a migliorare il coordinamento tra forze di polizia, tribunale e servizi sociali per affrontare il fenomeno con un approccio più integrato.
La sicurezza a genova cambia passo con nuovi assetti ma resta la sfida delle risposte concrete
Nei prossimi giorni a Genova si vedranno in azione nuove modalità di controllo e intervento. La rotazione tra polizia di stato e carabinieri concentrerà sul territorio le forze più idonee alle situazioni di ordine pubblico. La polizia locale, dal canto suo, agirà nel contrasto al degrado e nell’ascolto diretto dei cittadini. L’incremento degli agenti per le indagini sul codice rosso indica poi una volontà di intervenire in maniera più puntuale contro i reati più delicati.
Questi cambiamenti nascono dalla volontà di rendere più efficace la sicurezza, ma il percorso resta lungo e richiede la verifica sul campo delle nuove strategie. La complessità del centro storico genovese, così come delle problematiche sociali connesse, resta una sfida aperta per tutti gli attori coinvolti. Genova si prepara dunque a un nuovo assetto operativo con lo sguardo rivolto a un controllo più mirato e, speriamo, più incisivo.