A caserta la mobilitazione contro le infiltrazioni camorristiche dopo lo scioglimento del comune

A caserta la mobilitazione contro le infiltrazioni camorristiche dopo lo scioglimento del comune

Dopo lo scioglimento del consiglio comunale di Caserta per infiltrazioni della Camorra, movimenti e cittadini si sono uniti in piazza Correra per chiedere un cambiamento culturale e politico profondo.
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A Caserta, dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche, una manifestazione in piazza Correra ha unito cittadini e movimenti locali nel segno della lotta alla criminalità e della richiesta di un cambiamento politico e culturale profondo. - Gaeta.it

Dopo lo scioglimento del consiglio comunale di caserta per infiltrazioni camorristiche, si è svolta una manifestazione in piazza correra per ribadire l’identità della città e chiedere un cambiamento radicale. L’iniziativa ha coinvolto movimenti locali, associazioni e cittadini pronti a contrastare ogni forma di ingerenza criminale nella gestione pubblica.

La manifestazione in piazza correra e lo slogan contro la camorra

Il 18 aprile 2025 il governo ha disposto lo scioglimento dell’amministrazione comunale del sindaco carlo marino, a causa di accertate infiltrazioni della camorra. La notizia ha scosso profondamente la comunità. Il 3 maggio si è svolta a piazza correra una manifestazione promossa dai movimenti “caserta decide” e “speranza per caserta“. Lo slogan scelto, “siamo casertani, non camorristi”, ha rappresentato un chiaro messaggio di distacco dalla criminalità organizzata.

La piazza ha ospitato diverse centinaia di persone. Tra loro spiccava la presenza di ex esponenti istituzionali ed esponenti delle associazioni civiche. Il 31enne consigliere comunale raffaele giovine, che in passato ha corso come candidato sindaco ottenendo oltre 8mila voti, ha definito la risposta della città “incredibile”. Giovine ha sottolineato come la manifestazione sia stata un segnale di voglia di riscatto. Per lui è necessario un lavoro concreto nei quartieri, per portare al centro del dibattito valori come la questione morale, la giustizia sociale e ambientale.

Critiche e dissenso politico

Fra i presenti anche l’ex consigliere pd matteo donisi, che ha espresso critiche nei confronti dell’amministrazione marino. Donisi ha partecipato senza esitazioni alla protesta, mostrando il dissenso di alcune frange politiche rispetto alla gestione precedente.

La prospettiva dei movimenti “caserta decide” e “speranza per caserta”

Le due realtà che hanno organizzato la manifestazione hanno evidenziato la necessità di un lungo lavoro culturale e politico per cambiare la situazione. Francesco apperti di “speranza per caserta” ha ricordato che dal 1998, con l’elezione di falco, la città è rimasta sotto il controllo di gruppi riconducibili a vecchi poteri, condizionando la politica locale e bloccando il progresso. Apperti ha definito i risultati “sotto gli occhi di tutti”, auspicando un cambio reale che arrivi da nuove energie fuori da quegli stessi gruppi.

Per questi movimenti l’impegno deve passare da un coinvolgimento capillare dei cittadini e da una proposta che metta al centro temi come la sostenibilità, l’inclusione e la condivisione. La manifestazione di piazza correra era solo un primo passo in un percorso che punta a riunire diverse anime della città nella lotta alle infiltrazioni e nei tentativi di cancellare la cultura mafiosa.

L’appello di giovine per un impegno continuo

raffaele giovine ha ribadito la necessità di mantenere alta l’attenzione nelle strade e nei quartieri, non limitandosi a slogan o iniziative sporadiche, ma costruendo un movimento solido e radicato, capace di sostenere un’alternativa trasparente e onesta rispetto al passato.

Il ruolo del centro sociale ex canapificio e la visione di una città libera

Il centro sociale ex canapificio, storica realtà associativa di caserta, ha partecipato attivamente alla manifestazione. vincenzo fiano, esponente del centro, ha spiegato che l’iniziativa ha segnato l’avvio di un confronto necessario per costruire una proposta unitaria contro le infiltrazioni.

Fiano ha insistito sulla necessità di liberare la città dai condizionamenti che hanno trasformato i diritti in favori, spesso legati a meccanismi clientelari che si rinforzano durante le campagne elettorali. Secondo il suo punto di vista, il modo in cui la città è stata governata in passato ha alimentato queste pratiche che consolidano il potere di pochi ai danni della collettività.

Ha anche criticato alcune recenti prese di posizione pubbliche, che mostrano una attenzione solo estetica ai problemi cittadini, come la segnalazione di buche o rifiuti, facendo invece parte di uno stesso sistema che non contrasta efficacemente la camorra. Fiano ha ricordato che la recente legge nazionale ha alzato la soglia per gli appalti senza gara a 140mila euro, una misura che rischia di moltiplicare le possibilità di infiltrazioni.

L’anticamorra, secondo Fiano, non può restare appannaggio delle sole istituzioni o della magistratura. Serve un rafforzamento della partecipazione civica e una vigilanza democratica quotidiana, insieme a un tessuto sociale più attento e consapevole. La lotta deve partire da una trasformazione culturale profonda.

Opportunità del commissariamento

Il centro sociale ex canapificio vede il tempo del commissariamento come un’occasione per far crescere questa cultura e per iniziare a cambiare davvero la città. Sul fronte associativo, si continuerà a sostenere ogni azione che favorisca la libertà e la giustizia dentro caserta, senza lasciarsi scoraggiare da anni difficili.

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