Dopo più di mezzo secolo, la “Madonna con bambino” realizzata da antonio solario è tornata a Belluno. Il dipinto, asportato insieme ad altre opere nella notte tra il 24 e 25 agosto del 1973 dai musei civici della città, è stato recuperato grazie all’attività dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Questo ritrovamento segnala una delle pagine più importanti della lotta contro il traffico illecito di opere d’arte in Italia.
Il valore storico e il legame con la città di belluno
Il quadro faceva parte della collezione donata a Belluno nel 1872 dal medico antonio giampiccoli. Questa donazione rappresentò il nucleo fondante del museo civico di Belluno, inaugurato nel 1876. L’importanza della tavola risiede non solo nell’aspetto artistico, essendo opera di antonio solario, pittore veneziano attivo tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500, ma anche per il legame stretto con la storia culturale della città. La perdita dell’opera nel 1973 segnò una ferita per l’istituzione e la comunità, che oggi appare parzialmente rimarginata grazie al rientro dalla grande opera.
Le difficoltà e i passaggi delle indagini
Il caso ha richiesto oltre quarant’anni per trovare una soluzione, con i carabinieri per la tutela del patrimonio culturale che si sono dedicati alle indagini a partire dal 2017. Il comandante provinciale di Belluno, enrico pigozzo, ha espresso le difficoltà incontrate durante il percorso, in particolare il confronto tra le diverse autorità giudiziarie italiane e britanniche. La gestione delle fasi interlocutorie ha richiesto prudenza, data la delicatezza della vicenda. La restituzione ha seguito una composizione extragiudiziale, un accordo che ha evitato lunghi processi e accelerato il rientro della tavola. La pazienza e la determinazione delle forze dell’ordine si sono rivelate decisive per questo esito.
Leggi anche:
Il recupero del dipinto e la sua storia
La “Madonna con bambino”, una tempera su tavola misura 86×67 centimetri, è finita nelle mani della polizia culturale italiana a Londra, dove era stata intercettata nel 2017 in vista di una vendita organizzata dalla casa d’aste inglese Keys Fine Art, con sede a Norwich. Le indagini coordinate dalla procura della repubblica di Belluno hanno portato a identificare la detentrice del quadro. Si trattava di una donna ignara della provenienza illecita dell’opera, che aveva ricevuto la tavola senza saperne la storia. La fase negoziale ha coinvolto varie autorità giudiziarie tra Italia e Regno Unito, fino alla restituzione ufficiale avvenuta qualche settimana fa nella sede dell’ambasciata italiana a Londra. Il dipinto ha così potuto riprendere il suo posto originario nel museo cittadino.
La cooperazione internazionale e la lotta contro il traffico illecito
Belluno riabbraccia così un pezzo significativo della propria collezione storica, mentre l’attenzione verso il recupero dei beni culturali rubati resta alta. Il ruolo dei carabinieri specializzati e la cooperazione internazionale si confermano strumenti fondamentali per arginare il commercio illecito delle opere d’arte. Un segnale che, anche decenni dopo il furto, non esistono limiti temporali alla ricerca della giustizia e della tutela del patrimonio artistico.