Il 3 dicembre 2024 segna il sessantesimo anniversario di uno degli eventi più tragici nella storia dei trasporti pubblici in Alto Adige. L’incidente della funicolare che collegava Bolzano a Soprabolzano si concluse con la perdita di quattro vite e numerosi feriti, destando profonda commozione e rinnovando l’attenzione sulla sicurezza dei mezzi di trasporto. Questo evento drammatico rimane impresso nella memoria collettiva della comunità locale, poiché ha segnato non solo una giornata di lutto, ma anche un cambiamento nei sistemi di trasporto della regione.
Determinazione dei fatti e della dinamica dell’incidente
Alle 8.40 del 3 dicembre 1964, nei pressi di Santa Maddalena di Sopra, la funicolare, già in funzione da diversi anni, stava trasportando circa un centinaio di passeggeri quando un disastroso deragliamento coinvolse il locomotore e un vagone. La caduta nella scarpata fu immediata e devastante, lasciando il segno su una comunità già fragile per la sua posizione geografica. Immediati furono i soccorsi, con contadini locali che, passando nei vigneti circostanti, furono i primi a lanciare l’allerta e a prestare aiuto.
Testimonianze come quella di Josef Eder, uno dei sopravvissuti, offrono uno spaccato drammatico di quei momenti. Eder racconta di donne che, con grande coraggio, procurarono lenzuola per utilizzare come bende, tamponando le ferite di chi era stato colpito dalla tragedia. Si tratta di episodi toccanti che incapsulano non solo il panico e la paura, ma anche la straordinaria solidarietà tra le persone di fronte all’inevitabile male.
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L’impatto sulla comunità e la ripresa del servizio
Dopo l’incidente, la funicolare fu riattivata dopo pochi giorni, una decisione necessaria per garantire la connettività della vasta zona del Renon, da tempo legata a Bolzano. La chiusura prolungata avrebbe significato isolare i residenti, i quali dipendevano da quel mezzo pubblico non solo per la mobilità, ma anche per le attività quotidiane. In un contesto di necessità immediata, però, la decisione sollevò anche interrogativi sulla sicurezza e sull’eccellenza dei protocolli di controllo.
La situazione mutò nel 1966, quando fu inaugurata una nuova funivia in sostituzione della storica funicolare. Questo nuovo mezzo di trasporto rappresentò un passo avanti in termini di sicurezza e affidabilità, segnando un’importante fase di innovazione nel settore del trasporto altoatesino. La scelta di una funivia moderna rispose a una richiesta di maggiore sicurezza e di miglioramento delle infrastrutture, cosa necessaria per evitare simili tragedie.
Ricordo e commemorazione delle vittime
Per onorare la memoria delle persone scomparse in quel drammatico fattore, sarà celebrata una messa commemorativa a cura di don Paolo Renner e Richard Sullmann nel comune di Adriano. Questo momento di raccoglimento e riflessione non è solo un gesto di rispetto verso le vittime, ma anche una manifestazione della resilienza di una comunità che, nonostante il dolore, ha saputo ricompattarsi e guardare avanti.
Il sessantesimo anniversario dell’incidente della funicolare di Bolzano è un’importante occasione per riflettere sul valore della memoria, sulla sicurezza nei trasporti e sulla capacità di una comunità di rimanere unita nei momenti difficili. La storia insegna che è fondamentale non dimenticare il passato, affinché simili tragedie non si ripetano e la vita di coloro che ci hanno lasciato possa continuare a ispirare generazioni future.