Il corpo dei vigili urbani di Roma sta vivendo un momento difficile, soprattutto dopo il recentissimo incidente che ha coinvolto tre agenti. Unendo le forze, i vigili hanno deciso di scendere in piazza il 12 novembre, davanti al Campidoglio, per chiedere misure di sicurezza più adeguate e una maggiore protezione per coloro che ogni giorno lavorano a tutela dei cittadini.
La protesta dei vigili urbani
La mobilitazione è stata organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, richiamando centinaia di agenti nella capitale. Il fulcro della manifestazione è stato il desiderio di attirare l’attenzione su problematiche di lunga data che affliggono il corpo della polizia municipale. Al centro della protesta, la solidarietà verso Daniele Virgili, uno degli agenti colpiti nell’incidente e che ha subito una grave amputazione. La presenza di tanti agenti in piazza sottolinea la gravità della situazione.
Giancarlo Cosentino, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica di Roma Capitale e Rieti, ha evidenziato una questione cruciale: la mancanza di 2.500 vigili rispetto al fabbisogno. Con l’arrivo del Giubileo e l’aumento previsto di turisti, questa carenza rende impossibile garantire la sicurezza adeguata nella capitale.
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Le rivendicazioni sindacali
Gli agenti in protesta non si limitano a evidenziare la carenza di personale. Le richieste includono un incremento degli investimenti in sicurezza, l’assunzione di nuove unità e un processo di formazione più strutturato. Inoltre, i sindacati richiedono che il trattamento previdenziale degli agenti locali sia equiparato a quello delle altre forze di polizia. In seguito all’incidente recente, è emersa la preoccupazione che gli agenti non godano di un’adeguata protezione per infortuni sul lavoro secondo la normativa nazionale attualmente in vigore.
Mirko Anconitani, segretario responsabile della UIL FPL Roma Capitale, ha messo in luce l’anacronismo della legge quadro che regola la polizia locale, legata a un contesto normativo di oltre 38 anni fa. Le sue parole hanno fatto eco tra i presenti: è fondamentale una riforma che garantisca parità di diritti per gli agenti, paragonandoli agli altri corpi di polizia.
La mancanza di agenti a Roma
La situazione è particolarmente grave in relazione all’effettiva mancanza di personale. Secondo un comunicato emesso dalla Cgil, servono urgentemente più assunzioni per far fronte ai bisogni della città, soprattutto in vista degli eventi programmati come il Giubileo. La mancanza di 2.500 vigili non solo complica la quotidiana operatività, ma influisce nel mantenere standard minimi di sicurezza per i cittadini.
I sindacati hanno fatto notare che le condizioni di lavoro degli agenti devono essere migliorate. Servono politiche concrete che affrontino la questione, accompagnate da investimenti significativi nella sicurezza. Le richieste non si fermano qui: è essenziale anche un intervento normativo che offra adeguate tutele previdenziali e infortunistici.
Mobilitazione generale nel settore
La protesta ha visto l’adesione anche del sindacato Sulpl, attraverso il segretario romano Marco Milani. La sua dichiarazione ha messo in evidenza l’indignazione crescente tra gli agenti, sottolineando che la mancanza di tutele è un problema più ampio che coinvolge i poliziotti locali di tutta Italia. La questione non è semplice né locale ma rappresenta una questione di dignità e riconoscimento giuridico che è attesa da oltre 40 anni.
Milani ha esortato le autorità governative a far sentire la loro presenza, richiamando l’attenzione su una legge di riforma a lungo attesa, che dovrebbe garantire parità di diritto e tutela per i poliziotti municipali. La necessità di riforma è palpabile, e la mobilitazione degli agenti dimostra la determinazione a ottenere i diritti e riconoscimenti che spettano a chi lavora ogni giorno per garantire la sicurezza e il benessere della comunità.