Nella notte tra il 27 e il 28 luglio 2025, il razzo Vega-C ha completato un lancio che conferma il suo ruolo nel panorama europeo e internazionale dei lanci spaziali. Questo vettore leggero, costruito da Avio a Colleferro, ha portato in orbita cinque satelliti francesi destinati all’osservazione terrestre. Il volo VV27, effettuato dal centro spaziale di Kourou in Guyana Francese, ha sottolineato i progressi tecnologici e operativi del programma Vega-C, con un occhio al futuro, che potrebbe vederlo allontanarsi dall’Europa per aprirsi al mercato statunitense.
Il lancio vega-c vv27 da kourou con cinque satelliti per osservazione terrestre
Il volo VV27 di Vega-C è decollato puntuale nella notte fra il 27 e il 28 luglio 2025 dal centro di Kourou, base di lancio francese nel cuore della Guyana. La missione aveva un chiaro obiettivo: portare in orbita eliosincrona una serie di satelliti per la sorveglianza ambientale e climatica. Tra questi, quattro appartengono alla costellazione CO3D, sviluppata da Airbus Defence and Space, pensata per il monitoraggio ad alta risoluzione di fenomeni naturali e antropici sulla Terra. Oltre a questi, c’era il minisatellite MicroCarb, progetto del Centre National d’Études Spatiales , impegnato nell’analisi delle emissioni di gas serra.
L’operazione ha confermato la capacità del Vega-C di eseguire lanci complessi e simultanei con precisione. La qualità della missione riflette anche l’esperienza di Avio, azienda italiana che realizza il razzo nei suoi stabilimenti di Colleferro, vicino Roma. L’ottima riuscita della missione VV27 sottolinea il valore delle tecnologie di propulsione solida e liquida integrate nel vettore, che permette di maneggiare carichi di peso vario con flessibilità e affidabilità crescenti.
Leggi anche:
Avio si prepara a gestire direttamente i lanci vega-c dal 2026: un salto tecnologico e industriale
Fino a ora, Vega-C è stato lanciato sotto la gestione di Arianespace, la società francese responsabile di molti vettori spaziali europei. Ma il cambio di rotta è dietro l’angolo: da metà 2026, con il volo VV30, Avio prenderà il controllo diretto di tutto il servizio di lancio, diventando operatore autonomo. Una tappa significativa che evidenzia la crescita tecnologica e industriale del gruppo italiano. Questa transizione permetterà a Avio di ridurre dipendenze esterne e gestire in prima persona ogni fase della missione.
Giulio Ranzo, amministratore delegato di Avio, ha commentato come la riuscita costante di Vega-C dimostri l’affidabilità del vettore e la sua strategicità in missioni scientifiche e di sicurezza. L’impresa di autonomia gestionale rappresenterà una sfida e un’opportunità per consolidare la presenza italiana nel mercato mondiale dei lanci. L’operatività autonoma porterebbe anche a una possibile specializzazione nei servizi dedicati a clienti pubblici e privati, offrendo risposte più rapide ed efficaci alle richieste di lancio.
Caratteristiche tecniche del vega-c e differenze rispetto al modello precedente
Il Vega-C è una versione aggiornata e potenziata del precedente modello Vega. Il razzo utilizza principalmente propellenti solidi, con uno stadio finale liquido denominato AVUM+, che rende il vettore più preciso nella messa a punto dell’orbita. Grazie a un aumento della dimensione del primo stadio, che usa il motore P120C – lo stesso impiegato da Ariane 6 –, Vega-C trasporta fino a 2300 chilogrammi in orbita bassa terrestre.
La maggiore capacità di carico consente a Vega-C di trasportare satelliti più grandi o carichi multipli in un solo lancio. Questa versione ha anche migliorato la flessibilità operativa, potendo servire missioni a orbite polari, eliosincrone e terrestri basse, fondamentali per l’osservazione della Terra e applicazioni scientifiche. Il sistema di propulsione combina la relativa semplicità dei motori solidi con una messa a punto finale più raffinata, grazie allo stadio AVUM+ liquido.
Questa configurazione rende il Vega-C una scelta sempre più ricercata nel mercato europeo e non solo, soprattutto per missioni che richiedono precisione e carichi di peso limitato-medio.
Trattative per lanciare vega-c dagli stati uniti: l’ipotesi wallops island
L’interesse di Avio non si limita al mercato europeo. Negli ultimi mesi si sono intensificate le trattative con il governo americano per ottenere il via libera a operare lanci Vega-C dalla base NASA di Wallops Island, in Virginia. Questa struttura, parte del Goddard Space Flight Center, è attiva dal 1945 ed è specializzata nel supportare piccoli lanciatori e test suborbitali.
Avio si trova a trattare con diverse agenzie americane, inclusi Dipartimento di Stato, Dipartimento del Commercio e Federal Aviation Administration, per ottenere le necessarie autorizzazioni. L’ipotesi di uno sbarco a Wallops darebbe all’azienda italiana l’opportunità di accedere al mercato spaziale statunitense, il più grande al mondo, e di aumentare la frequenza dei lanci riducendo limiti imposti dalle strutture europee.
Wallops island, il legame storico tra italia e storia spaziale americana
Wallops Island non è una base qualunque per l’Italia. Nel dicembre 1964, da questa stessa base è partito il primo satellite italiano, San Marco 1, trasportato da un razzo Scout. Quel lancio segnò l’ingresso dell’Italia nel club delle potenze spaziali, avviando una tradizione che oggi Avio sta cercando di continuare.
Ritornare a Wallops a oltre sessant’anni di distanza rappresenterebbe un evento simbolico, quasi una chiusura del cerchio tra passato e futuro aerospaziale. Avere una presenza operativa stabile negli Stati Uniti, infatti, porterebbe vantaggi industriali e commerciali non marginali per Avio, specie in un’epoca in cui i mercati spaziali sono sempre più competitivi e internazionali.
Un approdo a Wallops consentirebbe inoltre di instaurare collaborazioni dirette con enti e aziende americane, espandere la clientela e incrementare la flotta di lanciatori disponibili sul mercato, migliorando così la posizione italiana nel settore. Questi sviluppi sono attesi con grande attenzione nel mondo spaziale europeo e internazionale.