Valigie piene di soldi nascosti lungo il confine italia svizzera, oltre 4 milioni sequestrati nel vco nel 2025

Valigie piene di soldi nascosti lungo il confine italia svizzera, oltre 4 milioni sequestrati nel vco nel 2025

Controlli intensificati lungo la frontiera italo-svizzera nel Verbano-Cusio-Ossola: oltre 4 milioni di euro in contanti non dichiarati scoperti nei primi sei mesi del 2025 da Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane.
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La frontiera italo-svizzera nel Verbano-Cusio-Ossola vede un aumento dei controlli doganali sul trasporto di contanti, con oltre 4 milioni di euro sequestrati nei primi sei mesi del 2025, per contrastare l’evasione e il traffico illecito di denaro. - Gaeta.it

La frontiera tra Italia e Svizzera, in particolare nella zona del Verbano-Cusio-Ossola, è diventata teatro di un’intensa attività di controllo doganale sui movimenti di denaro contante. Nei primi sei mesi del 2025, le forze dell’ordine hanno scoperto flussi di denaro per oltre 4 milioni di euro, più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’attenzione di Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane si è concentrata su autobus, auto e treni, per fermare chi cerca di superare le soglie di dichiarazione con sistemi sempre più elaborati.

I controlli intensificati lungo i valichi del verbano-cusio-ossola

Dal gennaio al giugno 2025 sono stati eseguiti più di mille controlli doganali ai confini italo-svizzeri, con particolare attenzione ai punti di ingresso principali come Domodossola, Iselle di Trasquera e Cannobio. Questi valichi vedono un passaggio costante di veicoli privati, autobus turistici e treni provenienti dalla Svizzera, che spesso trasportano somme in contanti oltre la soglia consentita senza regolare dichiarazione.

Gli agenti delle fiamme gialle hanno aumentato le verifiche scansionando i bagagli e ispezionando gli spazi nascosti, come le fodere dei sedili all’interno dei veicoli. I risultati sono già rilevanti: 1,1 milioni di euro in contanti non dichiarati sono stati sequestrati e quasi 90mila euro recuperati grazie a oblazioni volontarie da parte di passeggeri sorpresi a infrangere la normativa.

La legge impone la dichiarazione per somme superiori ai 10.000 euro, senza distinzioni tra entrata e uscita dal territorio italiano, una misura introdotta per contrastare il riciclaggio e le attività illegali collegate al denaro contante. Nonostante questo, molti cercano stratagemmi per superare i controlli, con un aumento evidente nella prima metà del 2025.

Le tecniche di occultamento del denaro individuate dalla guardia di finanza

Gli investigatori sanno riconoscere metodi già collaudati per nascondere denaro: banconote all’interno di valigie imbottite e distribuite nei bagagli a mano, contanti infilati nelle fodere dei sedili, oppure nascosti nelle scarpe dotate di doppia suola. Non mancano casi dove il denaro viene suddiviso tra più persone per non superare la soglia consentita individuale.

Alcuni trasportatori usano trucchi come inserire soldi nel cibo o distribuiscono le banconote in modo frammentato nei vari indumenti. La tecnica è chiara: tentare di eludere i controlli doganali con accorgimenti artigianali, destinati però a fallire con gli accertamenti incrociati e l’esperienza degli agenti.

Fonti vicine alle indagini indicano che il raddoppio dei flussi di contanti intercettati nel 2025 è legato a una nuova configurazione di rotte clandestine. Questi movimenti si alimentano da attività che includono evasione fiscale e pagamenti in nero, oltre ad altri traffici alimentati dalla necessità di muovere denaro fisico al di fuori del circuito bancario tradizionale.

Chi sono i soggetti coinvolti nell’attraversamento illegale di denaro

Il traffico di contante non riguarda solo la criminalità organizzata. Tra le persone fermate ci sono anche commercianti, piccoli imprenditori e turisti facoltosi. Questi soggetti spesso credono che spostare somme in contanti sia più veloce e meno soggetto a controlli rispetto ai metodi bancari o digitali.

La norma che impone la dichiarazione obbligatoria è poco conosciuta o sottovalutata tra chi attraversa il confine con cifre alte. Oltre al fermo delle somme in eccesso, le sanzioni amministrative possono arrivare a un importo pari al 40% dei soldi nascosti, aggravando ulteriormente la posizione di chi trasgredisce.

Gli operatori delle Dogane e della Guardia di Finanza ribadiscono questo punto: non basta tentare di nascondere il denaro, occorre rispettare la legge sulla dichiarazione. La normativa ha lo scopo di fermare flussi che alimentano attività illegali e compromettono la trasparenza degli spostamenti finanziari.

L’uso della tecnologia e l’intelligence nella lotta al traffico di contanti

Le ispezioni non si basano più solo sul controllo manuale e l’osservazione. La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane adottano strumenti tecnologici che consentono di analizzare flussi di denaro e individuare comportamenti sospetti. Dati, percorsi abituali dei viaggiatori e attività anomale vengono monitorati per anticipare e indirizzare i controlli.

Questa attività si svolge in stretta collaborazione con le autorità doganali svizzere, che condividono informazioni per rendere più difficili le manovre evasive. Il sistema di monitoraggio è diventato più raffinato negli ultimi anni, con l’obiettivo di intercettare precocemente tentativi di attraversamenti irregolari.

Un ulteriore piano operativo è già previsto per i mesi estivi del 2025, quando l’aumento del traffico turistico rappresenta un rischio per il proliferare di trasferimenti illeciti di soldi contanti. Le forze dell’ordine intensificheranno dunque le attività ai valichi, per limitare i tentativi di spostamenti non dichiarati in questa stagione cruciale.

Il messaggio che arriva a chi supera quella linea di confine è chiaro: la trasparenza è obbligatoria, e portare in giro grandi quantità di contanti senza dichiarazioni non è più una via sicura. In un mondo dove le transazioni si spostano sul digitale, i contanti lasciano tracce evidenti e attirano l’attenzione degli organi di controllo.

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