Un’esplosione ha distrutto parte di una palazzina in via Nizza a Torino la notte del 30 giugno. Solo dopo approfondite indagini è emerso che dietro l’accaduto c’è un uomo, fermato ieri dagli investigatori. La vicenda ha assunto contorni drammatici, con un bilancio di feriti e un sospetto inseguito dalle forze dell’ordine per ore. Ecco come si sono svolti i fatti e quali sono gli ultimi aggiornamenti sul caso.
Arresto di giovanni zippo e condizioni critiche
Giovanni Zippo, 40 anni, torinese, guardia giurata di professione, è stato arrestato negli scorsi giorni con l’accusa di aver causato l’esplosione di una palazzina in via Nizza. La notizia del suo arresto è arrivata dopo che le indagini hanno confermato come l’uomo sia stato direttamente coinvolto nell’incidente. Dopo l’esplosione, era stato avvistato fuggire dalla scena con il volto gravemente ustionato e sanguinante, senza però richiedere soccorsi immediati.
Ricovero all’ospedale cto di torino
Zippo è stato ricoverato presso l’ospedale Cto di Torino nel reparto grandi ustionati, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico necessario per le lesioni riportate. Le sue condizioni sono state seguite con attenzione dai medici per valutare l’entità dei danni causati dalle fiamme e dall’esplosione. La fuga con il volto sfigurato ha alimentato i sospetti degli investigatori, così come la circostanza che non si fosse fatto aiutare sul momento.
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Dinamica dell’esplosione e prima impressione sulla scena
Il 30 giugno la tranquillità di via Nizza è stata spezzata da un’esplosione che ha coinvolto una palazzina di più piani. Al momento dell’incidente, i vigili del fuoco e le autorità hanno affrontato una situazione caotica, con il timore che alcune persone potessero essere rimaste intrappolate nel crollo. Le operazioni di soccorso hanno richiesto tutta l’attenzione per salvare cittadini feriti e verificare la sicurezza della struttura.
All’inizio sembrava un incidente. Nessuno si era mai chiesto che potesse trattarsi di qualcosa di diverso, dato che chi era presente era troppo spaventato e impegnato a scappare o a chiamare aiuto. Solo successivamente si è capito che qualcuno, con intenzioni chiare e consapevoli, aveva fatto scoppiare la palazzina. Le tracce di un possibile atto doloso sono emerse dopo il ritrovamento di un sacchetto sospetto all’interno dell’appartamento andato a fuoco.
Primi interventi e soccorsi
Le operazioni di emergenza si sono concentrate prima sul mettere in sicurezza la zona e poi sul prestare soccorso ai feriti. Il lavoro coordinato tra vigili del fuoco, forze dell’ordine e personale medico ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.
Indagini e conferme sulle responsabilità
Le forze dell’ordine hanno avviato immediatamente le indagini per capire cosa fosse successo davvero. Esaminando i primi elementi, gli inquirenti hanno puntato sul fatto che qualcuno fosse entrato nell’edificio durante la notte, armato di materiale incendiario o esplosivo. L’indizio decisivo è stato il ritrovamento di un sacchetto proprio all’interno dell’appartamento colpito, che sembrava contenere sostanze legate all’esplosione.
Giovanni Zippo è stato indicato come sospetto principale. I testimoni hanno raccontato di averlo visto scappare con il volto sfigurato, il che coincide con la presenza di ustioni gravi causate proprio dalla deflagrazione. La sua presenza in quella zona a quell’ora, insieme agli elementi raccolti, ha confermato il sospetto delle forze dell’ordine che non si era trattato di un semplice incidente.
Possibili complici e sviluppo delle indagini
Le indagini continuano per chiarire se vi siano complici coinvolti e per ricostruire con esattezza come sia stato organizzato l’attacco, ma la posizione di Zippo resta centrale nel procedimento penale ormai aperto. Il clamore suscitato dall’esplosione ha attirato l’attenzione di tutta la città che attende aggiornamenti dagli investigatori.