Un viaggio nella fotografia di Elio Ciol: la mostra "Sguardi nel tempo" a Gemona del Friuli

Un viaggio nella fotografia di Elio Ciol: la mostra “Sguardi nel tempo” a Gemona del Friuli

La mostra “Elio Ciol. Sguardi nel tempo” al Castello di Gemona del Friuli celebra oltre sei decenni di fotografia, unendo ritratti iconici e paesaggi friulani in un affascinante viaggio visivo.
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Un viaggio nella fotografia di Elio Ciol: la mostra "Sguardi nel tempo" a Gemona del Friuli - Gaeta.it

La mostra fotografica “Elio Ciol. Sguardi nel tempo” offre un’ampia panoramica sull’opera di uno dei più importanti fotografi italiani, esplorando oltre sei decenni di attività. Inaugurata oggi presso le ex carceri del Castello di Gemona del Friuli, in provincia di Udine, l’esposizione promette di trasportare i visitatori in un affascinante viaggio visivo, dove la luce e il tempo si fondono in molteplici forme artistiche. Dai ritratti iconici a vedute paesaggistiche suggestive, le opere di Ciol offrono una testimonianza preziosa della sua carriera e della storia della fotografia italiana.

La fotografia di Elio Ciol: una carriera in ritratti e paesaggi

La mostra di Gemona non si limita a celebrare i ritratti di figure celebri come Pier Paolo Pasolini e David Maria Turoldo, ma si estende anche a una vasta gamma di opere paesaggistiche. Ciol ha dedicato una particolare attenzione alla bellezza dei paesaggi friulani, immortalando il fiume Tagliamento e le dolci pianure del suo territorio natale. Le sue fotografie non sono solo semplici immagini, ma raccontano storie, suscitando emozioni e riflessioni sul legame tra l’uomo e il paesaggio.

Ciol, con il suo stile inconfondibile, ha saputo catturare l’essenza dei luoghi che ha fotografato, restituendo non solo l’aspetto esteriore ma anche l’atmosfera e l’anima dei soggetti. L’esposizione offre quindi un’occasione unica per esplorare questo aspetto della sua arte, mostrando come le sue opere abbiano contribuito a definire il linguaggio visivo della fotografia contemporanea italiana.

Un tributo all’arte e alla cultura: le collaborazioni nella mostra

Una sezione particolare della mostra è dedicata agli affreschi del pittore gemonese Giacomo Brollo, documentati attraverso il lavoro del figlio Stefano Ciol nella chiesa di Nova Cerkev, in Slovenia. Questo segmento non solo enfatizza l’unione tra arte e fotografia, ma sottolinea anche l’importanza delle collaborazioni nel mondo artistico. L’esposizione si avvale di contenuti multimediali, tra cui una storica intervista di Rai, curata da Fulvio Toffoli, e la versione restaurata del film “Gli Ultimi” di Vito Pandolfi, che permette di conoscere meglio l’artista e il suo lavoro.

Il dibattito culturale è ulteriormente arricchito dalla lettura della “Lettera alla madre” di Pier Paolo Pasolini, recitata dalle voci di Giuseppe e Miriam Bevilacqua, che rappresenta un momento di riflessione profonda, aggiungendo ulteriore spessore emotivo all’esperienza di visita.

Dettagli e informazioni sulla mostra

Aperta al pubblico dal 19 dicembre, la mostra sarà accessibile fino al 15 giugno. Il progetto è sostenuto da diverse realtà locali, inclusi il Comune di Gemona del Friuli, Cineteca del Friuli e Gruppo Fotografico Gemonese. Questa sinergia dimostra l’importanza di unire forze culturali per promuovere l’arte e la storia locali.

L’assessora regionale alle Finanze, Barbara Zilli, ha descritto l’esposizione come un tributo non solo alla carriera di Elio Ciol, ma anche come un’opportunità per rafforzare i legami culturali tra il Friuli e altre realtà come la Slovenia, evidenziando come le contaminazioni artistiche possano portare a una crescita comune.

“Sguardi nel tempo” non rappresenta solo un viaggio nell’opera di un grande maestro, ma si pone come un invito a esplorare la bellezza dei dettagli e storie che ogni fotografia sa raccontare.

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