Un provvedimento per la protezione ambientale: l’introduzione della tassa di stazionamento a Ponza

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Un provvedimento per la protezione ambientale: l'introduzione della tassa di stazionamento a Ponza - Gaeta.it

Il nuovo balzello per le imbarcazioni che attraccano su Ponza e Palmarola

Il consiglio comunale di Ponza, isola appartenente all’arcipelago pontino, ha recentemente varato una delibera che impone il pagamento di una tassa di stazionamento per le imbarcazioni che attraccano sulle sue coste. Questo provvedimento, previsto per entrare in vigore a partire dal mese di luglio in via sperimentale e diventare permanente dal 2025, si propone di coprire i costi delle attività di controllo svolte lungo le coste dell’isola per preservarne l’ambiente marino di grande pregio.

Differenti tariffe in base alle dimensioni delle imbarcazioni

L’importo della tassa di stazionamento varierà a seconda della lunghezza delle imbarcazioni attraccate, partendo da un minimo di 20-50 euro al giorno per natanti fino a 10 metri. Il regolamento, attualmente in fase di pubblicazione sul sito del comune, prevede la possibilità di aggiornamenti da parte della Giunta senza passare per il voto dell’assemblea, e include ulteriori scaglioni tariffari per yacht e imbarcazioni di dimensioni superiori ai 24 metri.

Una struttura articolata per l’applicazione della tassa

L’entrata in vigore effettiva della misura dipenderà anche dalla messa a punto di un’applicazione informatica complessa, che consentirà ai visitatori di effettuare il pagamento online tramite un sito web e un sistema di accesso da remoto per dispositivi iOS e Android. Questo sistema consentirà anche di richiedere autorizzazioni e prenotazioni di servizi come il conferimento dei rifiuti, i taxi boat e le attività di ristorazione e visite guidate sull’isola.

L’obiettivo ambientale e paesaggistico della tassa di stazionamento

La tassa di stazionamento introdotta a Ponza mira a gestire il flusso turistico sull’isola e nell’arcipelago pontino, prevenendo l’inquinamento acustico e ambientale provocato dalle imbarcazioni e scoraggiando lo scarico illegale di rifiuti. Inoltre, si prefigge di limitare l’attività di pesca non autorizzata nelle acque circostanti. Le imbarcazioni soggette al pagamento della tassa dovranno continuare a versare anche la tassa di sbarco, la cui tariffa è stata incrementata a 5 euro nella scorsa stagione, attestandosi tra le più elevate a livello regionale.

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