Un omaggio musicale ai grandi compositori americani: il Quartetto Adorno in scena a Napoli

Un omaggio musicale ai grandi compositori americani: il Quartetto Adorno in scena a Napoli

Il concerto “American Echoes” al Teatro Sannazaro di Napoli, il 14 novembre, presenta il Quartetto Adorno con opere di compositori statunitensi, omaggiando la musica di Mario Castelnuovo-Tedesco.
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Un omaggio musicale ai grandi compositori americani: il Quartetto Adorno in scena a Napoli - Gaeta.it

Martedì 14 novembre, alle 20.30, il Teatro Sannazaro di Napoli accoglierà il concerto “American Echoes”, presentato dal Quartetto Adorno. L’evento fa parte della stagione musicale organizzata dall’Associazione Alessandro Scarlatti, sotto la direzione di Oreste de Divitiis. Questo incontro culturale offrirà un viaggio attraverso le opere di compositori di talento d’origine o di adozione statunitensi.

I protagonisti del concerto

Il Quartetto Adorno, un ensemble di quattro musicisti di spicco, è composto da Edoardo Zosi e Liù Pelliciari ai violini, Benedetta Bucci alla viola e Francesco Stefanelli al violoncello. Questi artisti si distinguono per la loro esperienza e abilità, portando sul palco un repertorio ricco e variegato. L’obiettivo del gruppo è quello di esplorare e far vivere la musica, creando una connessione profonda tra le opere e il pubblico. Durante il concerto, il quartetto presenterà una selezione musicale che include pezzi emblematici di autori statunitensi, unendo diversi stili e influenze culturali.

Il programma musicale

Il concerto si aprirà con il “Quartetto Op. 11 in si minore” di Samuel Barber, un capolavoro che mette in luce l’introspezione e la liricità del compositore. Seguirà il “Quartetto n. 3 op. 203” di Mario Castelnuovo-Tedesco, un’opera che riflette la ricchezza melodica e armonica del suo autore, noto per la sua versatilità. In particolare, l’opera di Castelnuovo-Tedesco è stata influenzata dalla sua esperienza personale, in quanto emigrò negli Stati Uniti per sfuggire alle leggi razziali. La selezione si completerà con “Echoes” di Bernard Hermann, un pezzo avvincente che evidenzia l’abilità di questo compositore nel trasformare emozioni in musica. Hermann, famoso per le sue colonne sonore, ha collaborato con registi del calibro di Alfred Hitchcock e Martin Scorsese. Infine, il concerto culminerà con “l’Americano”, noto anche come “Quartetto per archi n. 12 in fa maggiore, op. 96” di Antonín Dvořák, che arricchisce il programma con il suo fascino e vitalità.

Riflessioni sulla musica di Castelnuovo-Tedesco

Tommaso Rossi, direttore artistico della Scarlatti, ha sottolineato l’importanza di rendere omaggio a Mario Castelnuovo-Tedesco, descrivendolo come figura fondamentale nella musica del ventesimo secolo. La sua carriera, quanto mai versatile, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica contemporanea. Rossi ha anche messo in evidenza il legame tra Castelnuovo-Tedesco e la pianista e compositrice Emilia Gubitosi, una connessione che ha influito sul panorama musicale partenopeo. Castelnuovo-Tedesco, dopo aver trovato rifugio a Hollywood, ha contribuito a formare generazioni di musicisti, da John Williams a Jerry Goldsmith, creando una vera e propria corrente culturale. Nonostante il successo negli Stati Uniti, il compositore sentì sempre un forte attaccamento alle sue radici italiane, ma la ferita delle leggi razziali lo portò a una riflessione profonda sul suo legame con il Paese natale.

L’evento, che si realizza con la collaborazione del CIDIM, promette di essere un’occasione imperdibile per riconnettersi con la musica di grandi artisti e per celebrare la ricca eredità culturale che hanno lasciato.

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