Un girasole di metallo alto tre metri spicca tra le macerie della guerra, diventando un simbolo di speranza e resilienza. Questa opera, intitolata “forgotten Ukraine – A symbol of hope, a reminder of loss”, realizzata dall’artista Mauro Seresini, è esposta al Parco Biblioteca degli Alberi di Milano fino a domani, in occasione del terzo anniversario dello scoppio del conflitto in Ucraina. L’installazione non è solo un’opera d’arte, ma un richiamo potente alla memoria e alla solidarietà, volto a mantenere viva l’attenzione su una crisi umanitaria che continua a colpire la popolazione ucraina.
Un’installazione per la solidarietà
L’iniziativa che ha portato a questa installazione è stata promossa dalla Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia e dall’Ufficio del Parlamento europeo a Milano. È stata realizzata in collaborazione con Fondazione Cesvi, Factanza Media e Mirror. L’obiettivo principale è chiaro: sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza umanitaria in Ucraina e richiamare l’importanza del sostegno europeo in questo momento critico. Ogni elemento dell’installazione è concepito per evocare una profonda riflessione sulla situazione in Ucraina, sulla perdita e sulla speranza di un futuro migliore.
L’opera di Seresini non è solo un monumento visivo, ma una costante opportunità di dialogo sulla pace e sui diritti umani. La scelta di un girasole, simbolo universale di luce e vita, rappresenta un forte contrasto con le terribili conseguenze del conflitto. L’artista invita i visitatori a contemplare l’importanza di agire e sostenere chi è in difficoltà, rilanciando valori fondamentali come la democrazia e la libertà.
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Le parole di chi sostiene l’Ucraina
Durante l’inaugurazione dell’installazione, sono intervenuti diversi rappresentanti istituzionali, tra cui Claudia Colla, Capo Rappresentanza della Commissione europea per il Nord Italia. Ha sottolineato l’impegno dell’Unione Europea nei confronti dell’Ucraina, affermando che il sostegno continuerà finché sarà necessario. Le sue parole riflettono una realtà drammatica: dal 24 febbraio 2022, più di 40.000 vittime civili hanno segnato il suolo ucraino, e quasi 4,3 milioni di rifugiati hanno trovato protezione temporanea nell’Unione Europea.
Maurizio Molinari, Capo dell’Ufficio del Parlamento europeo a Milano, ha posto l’accento sulla resilienza della comunità ucraina, che deve affrontare quotidianamente sfide immense. La sua testimonianza invita tutte le persone a rimanere unite e a sostenere i valori che sono alla base della società democratica. La comunità ucraina continua a lottare per la propria libertà, e la loro determinazione è un potente richiamo alla responsabilità condivisa di combattere per un futuro di pace.
Un faro di speranza per la popolazione ucraina
Gloria Zavatta, presidente di Cesvi, ha chiuso l’evento con un discorso che pone in luce la gravità della crisi umanitaria. La sua frase chiave, “riaccendere un faro sugli enormi bisogni della popolazione stremata”, riassume perfettamente l’urgenza di sensibilizzare il pubblico italiano. Questo tema è attuale e riguarda non solo le vittime del conflitto, ma anche i tanti che si trovano a vivere in condizioni precarie e disperate a causa delle conseguenze della guerra.
Ogni visita a questa installazione offre l’opportunità di riflettere, non solo sulle perdite subite dalla popolazione ucraina, ma anche sulle possibilità di guarigione e ricomposizione che la comunità internazionale può e deve realizzare. La presenza di questo girasole di metallo a Milano è quindi un invito a non dimenticare le sofferenze altrui e a compiere ogni sforzo possibile per contribuire a un futuro di pace e di riconciliazione.