Ucraina approva legge contro la Chiesa ortodossa legata a Mosca: 265 voti a favore e polemiche internazionali

Ucraina approva legge contro la Chiesa ortodossa legata a Mosca: 265 voti a favore e polemiche internazionali

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Ucraina approva legge contro la Chiesa ortodossa legata a Mosca: 265 voti a favore e polemiche internazionali - Gaeta.it

Il Parlamento dell’Ucraina ha preso una decisione storica approvando un disegno di legge che vieta la Chiesa ortodossa legata al Patriarcato di Mosca. Questa mossa si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Kyiv e Mosca, aggravato dall’invasione russa del territorio ucraino. La legge prevede un periodo di grazia per le parrocchie attualmente affiliate, dando loro nove mesi per distaccarsi dalla Chiesa ortodossa russa e dai suoi legami. Mentre il governo ucraino ritiene necessaria questa azione per tutelare la sovranità e la sicurezza nazionale, le reazioni a livello internazionale e la risposta della Russia hanno sollevato nuove polemiche riguardo alla libertà religiosa.

Il voto del Parlamento e i dettagli della legge

Votazione al Parlamento

Martedì scorso, il Parlamento ucraino ha approvato un disegno di legge che ha ricevuto 265 voti favorevoli, superando il numero minimo richiesto di 226 voti. Questo atto legislativo segna un’evidente rottura con le tradizioni religiose legate alla Chiesa ortodossa russa, che ha manifestato il proprio sostegno all’invasione del paese. La legge, attualmente in attesa di promulgazione, concede un termine di nove mesi alle parrocchie per allacciarsi a nuove strutture ecclesiali, rappresentando un tentativo di riunificare la pratica religiosa sotto una nuova leadership non legata alla Russia.

I membri del Parlamento hanno giustificato la loro scelta affermando che questa posizione è necessaria per la tutela della libertà e della sicurezza nazionale. La nuova legge, secondo i suoi sostenitori, implica una necessaria separazione da quelle istituzioni religiose che si sono dichiarate favorevoli all’invasione russa e che, per alcuni, non possono essere considerate parte dell’ortodossia ucraina.

Obiettivi legislativi

Il disegno di legge, oltre a vietare la Chiesa ortodossa russa, ha l’obiettivo di rafforzare l’identità religiosa ucraina, incoraggiando nuove forme di espressione spirituale tra i cittadini. In questo significato, sottolinea la necessità di costruire una comunità religiosa che sia in grado di resistere a pressioni esterne e che possa riflettere le autentiche credenze del popolo ucraino.

Tuttavia, il testo legislativo non è privo di controversie, poiché riceve feroci critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani e rappresentanti della libertà religiosa che temono che questa legge possa aprire la strada a ulteriori discriminazioni e conflitti tra diverse confessioni religiose nel paese.

La reazione della Russia e l’impatto internazionale

La risposta di Mosca

La reazione della Russia non si è fatta attendere. Maria Zakharova, portavoce del ministro degli esteri russo Sergey Lavrov, ha contestato la decisione del Parlamento ucraino, affermando che ha come obiettivo quello di “distruggere la vera ortodossia canonica”. Secondo la Zakharova, questa azione rappresenta non solo una violazione dei diritti della comunità religiosa in Ucraina, ma anche una strategia mirata a sostituire la tradizione ortodossa con un “surrogato” che non ha radici genuine nella spiritualità del popolo ucraino.

Il Patriarcato di Mosca ha denunciato quella che viene definita come una “persecuzione” nei confronti della Chiesa ortodossa ucraina, sollevando interrogativi su come questa legislazione possa influenzare la libertà religiosa nel paese e la sua reputazione a livello internazionale. Ancora una volta, si mette in discussione l’equilibrio tra sicurezza nazionale e diritti umani, con un forte ritorno di fiamma nei rapporti tra i due paesi.

Reazioni internazionali

Le ripercussioni a livello internazionale sono inevitabili. Molti osservatori temono che la legge possa creare un clima di tensione non solo all’interno dell’Ucraina, ma anche nei rapporti con le nazioni confinanti e con le istituzioni religiose globali. Organizzazioni per i diritti umani e rappresentanti di diverse comunità religiose in tutto il mondo osservano con preoccupazione il crescente numero di leggi e regolamenti che colpiscono la libertà religiosa in nome di motivi di sicurezza.

Questa nuova legge ucraina, secondo alcuni esperti, potrebbe costituire un precedente preoccupante nel contesto di un’Europa che sta cercando di mantenere un equilibrio tra la libertà di culto e la sicurezza nazionale, rendendo la questione della libertà religiosa ancora più complessa.

La posizione delle chiese ucraine e le sfide future

Il Consiglio delle Chiese

Durante un incontro avvenuto il 16 agosto, il Consiglio ucraino delle Chiese e delle Organizzazioni religiose ha espresso un forte sostegno all’azione intrapresa dal Parlamento di Kyiv, condannando apertamente le attività della Chiesa ortodossa russa. Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale, la Chiesa ortodossa russa è stata designata come complice dei crimini commessi dai russi contro l’umanità. Questo incontro ha permesso di ribadire l’unità delle diverse istituzioni religiose presenti nel paese, mentre un forte appello è stato lanciato per il rispetto dei diritti e delle libertà religiose.

Il Consiglio ha anche enfatizzato l’importanza di offrire ai fedeli la possibilità di esercitare le proprie credenze religiose con dignità di fronte alle sfide poste dalla guerra. Tali tensioni evidenziano come, in momenti di crisi, le comunità religiose sono chiamate a trovare un terreno comune, nonostante le differenze dottrinali.

Sfide in corso

Mentre il Parlamento ucraino si prepara a mettere in atto questa nuova legge, le sfide rimangono elevate. Infatti, la vita religiosa in Ucraina continuerà a essere influenzata dalla percezione del conflitto e dalla polarizzazione tra le diverse comunità. Inoltre, con l’impatto del conflitto bellico e il contesto geopolitico, ci si aspetta che le tensioni tra le varie chiese e confessioni religiose aumenteranno, rendendo cruciale il dialogo interreligioso e la costruzione di ponti tra le varie fedi.

Le future interazioni tra le diverse comunità religiose, così come l’impatto della legge sul tessuto sociale del paese, richiederanno un monitoraggio attento per garantire che i valori di libertà e rispetto reciproco prevalgano, anche in un contesto caratterizzato da forti divisioni politiche e culturali.

  • Laura Rossi

    Laura è la mente dietro una popolare rubrica su Gaeta.it, un rinomato sito dedicato alle notizie e agli eventi della città di Gaeta e dell'intero Lazio. La sua rubrica, apprezzata per l'approccio approfondito e analitico, si concentra su temi di attualità, cronaca locale e sviluppi culturali, offrendo agli abitanti e ai visitatori informazioni dettagliate e aggiornate. Grazie alla sua esperienza e passione per il giornalismo, Laura ha saputo creare un legame solido con la sua audience, fornendo contenuti che non solo informano ma stimolano anche il dibattito e la riflessione sulla vita nella regione.

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