L’estate del 2025 riporta all’attenzione pubblica il fenomeno del turismo alcolico giovanile in alcune località europee molto frequentate. Destinazioni come Ibiza, Albufeira, Sunny Beach, Chersonissos, Kos e Split sono al centro di un dibattito parlamentare che riguarda il consumo di alcol tra i minorenni durante le vacanze. La questione coinvolge direttamente la commissione europea e mette sotto accusa tour operator e locali notturni per la diffusione di pratiche che favoriscono l’abuso di bevande alcoliche tra i più giovani.
Le accuse dell’eurodeputato bert-jan ruissen sui pacchetti vacanza per minorenni
L’eurodeputato olandese Bert-Jan Ruissen, movimento ECR, ha presentato un’interrogazione alla commissione europea in cui denuncia la diffusione di vacanze organizzate che, di fatto, autorizzano o incoraggiano il consumo eccessivo di alcol da parte di adolescenti. Secondo Ruissen, in molte località balneari, i controlli sull’età legale per l’acquisto e il consumo di alcol sono scarsi o del tutto inefficienti. Questo lascia spazio ad una sorta di “effetto calamita”, attirando giovani attratti dalla prospettiva di libertà e trasgressione a costi contenuti.
Effetti sulla salute e sull’ordine pubblico
Ruissen sottolinea come questa dinamica non solo danneggi la salute dei ragazzi, ma provochi problemi di ordine pubblico nelle comunità di destinazione. Evidenzia inoltre come il fenomeno contrasti con gli obiettivi europei di tutela della salute pubblica e promozione di un turismo responsabile. L’interrogazione suggerisce che l’abuso di alcol in questi contesti definisce una forma di turismo “estremo”, da considerare prioritario nelle politiche continentali di regolamentazione.
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Pratiche commerciali contestate tra tour operator e locali della movida
Nel corso della sua interrogazione Ruissen mette in evidenza anche presunte collaborazioni tra operatori turistici internazionali e locali notturni, particolarmente orientate a promuovere offerte come “all you can drink” rivolte a una clientela spesso minorenne. Tali iniziative compaiono in pacchetti vacanza che sembrano incentivare comportamenti rischiosi legati al consumo di alcol fin dall’adolescenza, contraddicendo esplicitamente la strategia europea relativa all’alcol e agli standard di un turismo socialmente sostenibile.
Il deputato indica che tali offerte si pongono in netto contrasto con le norme già adottate a livello europeo per la protezione dei minori e la promozione di stili di vita sani. L’interrogazione ne sottolinea la problematicità e invita la commissione a intervenire con regolamentazioni più severe, in modo da impedire che i pacchetti turistici sfruttino la vulnerabilità dei giovani per fini commerciali legati all’abuso di bevande alcoliche.
Mancanza di norme europee coordinate
La commissione europea non ha ancora prodotto una risposta ufficiale a questa interrogazione che si inserisce in un quadro di attenzione crescente ai comportamenti giovanili in vacanza e alla salute pubblica. Qualche città europea, in passato, ha adottato misure restrittive riguardo alla vendita di alcol e alle promozioni serali in locali notturni. Si tratta però di interventi che rimangono confinati a livello locale.
L’assenza di una regolamentazione europea e le reazioni locali
La mancanza di una normativa coordinata a livello europeo favorisce fenomeni considerati da alcuni come “turismo dell’elusione”: i giovani si spostano da un paese all’altro in cerca di luoghi dove l’accesso all’alcol è meno controllato. Questo crea difficoltà nella gestione delle problematiche connesse e mette in evidenza la fragilità delle attuali politiche comunitarie. Il contrasto tra azioni locali e l’assenza di un quadro comune rappresenta un ostacolo alla tutela efficace dei minorenni.
Sfide per le politiche europee su salute, legalità e turismo responsabile
La questione del turismo alcolico minorile tocca aspetti importanti delle politiche europee su salute e legalità. Bruxelles ha investito fondi in campagne contro il consumo eccessivo di alcol e si impegna a promuovere diritti e tutela dei cittadini europei, in particolare dei più giovani. Tuttavia, molte norme restano incomplete o non applicate con rigore, e alcune pratiche commerciali continuano a sfruttare il desiderio di trasgressione giovanile.
L’equilibrio tra esigenze di mercato e protezione sociale resta difficile da trovare. La situazione sollevata nell’interrogazione evidenzia come la coerenza tra gli obiettivi dichiarati e le realtà concrete sul territorio debba essere rivista. La possibilità di regolamentazioni più severe o interventi coordinati a livello europeo appare un tema aperto nei prossimi mesi, in relazione anche alla pressione crescente da parte di eurodeputati e organizzazioni per la tutela della salute pubblica.