Nel 2024 le frodi legate ai pagamenti elettronici continuano a rappresentare un problema diffuso in Italia. Gli utenti delle carte di credito e bancomat si trovano davanti a metodi sempre più ingegnosi per sottrarre dati sensibili e denaro. Alcuni metodi di truffa si sono radicati e crescono di anno in anno, causando danni economici rilevanti e un senso di insicurezza tra i consumatori.
Le modalità di truffa più diffuse con carte e pos: doppio passaggio e phishing
Tra i meccanismi più noti usati dai truffatori c’è il cosiddetto “doppio passaggio” della carta sul pos. In pratica, il dispositivo viene manomesso o manipolato per effettuare una seconda lettura dei dati della carta, di cui il truffatore si appropria senza alcun consenso dell’intestatario. Questo accade spesso nei negozi o ristoranti, dove il cliente pensa di aver completato la transazione correttamente.
Un’altra tecnica molto usata è l’invio di email di phishing mirate a rubare informazioni bancarie. Queste email, elaborate con messaggi che sembrano provenire da istituti finanziari o servizi di pagamento, chiedono dati personali o codici di sicurezza. Quando una vittima risponde o clicca su link malevoli, le credenziali vengono rubate e usate per svuotare conti o effettuare acquisti fraudolenti.
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Questi metodi si combinano con una miriade di altre tecniche, come clonazioni di carte o attacchi ai POS pubblici, che insieme contribuiscono a rendere frequenti le truffe ai danni degli utenti di sistemi di pagamento elettronico.
L’impatto economico e sociale delle frodi sui pagamenti digitali in italia
L’indagine realizzata da Facile.it con il supporto delle società di ricerca mUp Research e Norstat ha tracciato i dati della diffusione delle frodi sulle carte di pagamento nel 2024. Sono stati oltre 2,9 milioni gli italiani vittime di truffa legata a carte di credito e bancomat, un numero che dà la dimensione del fenomeno nella vita quotidiana.
Il danno economico complessivo supera gli 880 milioni di euro. Si tratta di cifre che coinvolgono famiglie e imprese di vario tipo, con un effetto che non si limita solo alla perdita di denaro ma coinvolge anche la fiducia nelle transazioni digitali e nei sistemi di pagamento.
Il rischio triplica in certi contesti urbani o in aree dove la scarsa attenzione alla sicurezza nei punti vendita facilita l’azione di malintenzionati. Le autorità lavorano per migliorare le misure di controllo, ma i truffatori trovano sempre nuovi modi per aggirare i sistemi di protezione.
Come proteggersi dalle truffe con carte e transazioni elettroniche
Difendersi dalle truffe che coinvolgono le carte di pagamento richiede attenzione e alcuni comportamenti precisi. Innanzitutto è fondamentale controllare che il pos in cui si effettua il pagamento non sia stato manomesso, evitando ad esempio di lasciare la carta incustodita e pretendendo che le operazioni siano effettuate davanti agli occhi.
Bisogna anche diffidare dalle email o messaggi che chiedono dati bancari o codici di sicurezza: nessuna banca legittima richiede informazioni simili tramite email. Qualsiasi comunicazione sospetta andrebbe eliminata subito, senza cliccare su link né scaricare allegati.
Un’altra precauzione è verificare spesso i movimenti del conto corrente o della carta anche tramite app, segnalando subito qualsiasi anomalia. Molte banche permettono di impostare limiti di spesa o avvisi in tempo reale, strumenti utili per intervenire appena l’operazione sembra strana.
Anche l’uso di carte virtuali per gli acquisti online contribuisce a contenere i rischi, creando una barriera tra il conto principale e gli eventuali tentativi di frode.
Il ruolo delle istituzioni e degli istituti bancari nelle misure anti-frode
Lo Stato e le banche italiane si stanno muovendo per rafforzare la sicurezza delle transazioni elettroniche. Esistono normative più severe e tecnologie di autenticazione migliorate, come l’adozione di sistemi a doppio fattore, carte con chip sempre più sicure e sistemi di monitoraggio automatizzato.
I controlli sui dispositivi pos si fanno più stringenti, con ispezioni e certificazioni obbligatorie per ridurre le possibilità di manipolazioni. Inoltre, alcune grandi catene commerciali hanno iniziato a usare strumenti che segnalano le anomalie in tempo reale.
Le autorità di vigilanza promuovono anche campagne informative rivolte ai consumatori per aumentare la consapevolezza sulle tecniche di truffa e gli accorgimenti per evitarle. Questi sforzi vogliono ridurre la vulnerabilità delle persone e diminuire la diffusione di episodi di frode, che rischiano di minare la fiducia nell’economia digitale.