Tre morti sul lavoro in veneto, campania e lazio nel primo trimestre 2025: aumentano le vittime segnalate all’inail

Tre morti sul lavoro in veneto, campania e lazio nel primo trimestre 2025: aumentano le vittime segnalate all’inail

Nel 2025 in Italia aumentano le morti sul lavoro, con casi gravi a Brendola, Frattamaggiore e Paliano; sindacati e autorità chiedono misure più severe per migliorare la sicurezza e prevenire tragedie.
Tre Morti Sul Lavoro In Veneto Tre Morti Sul Lavoro In Veneto
Nei primi mesi del 2025, l'Italia registra un aumento dell'8,37% delle morti sul lavoro, con incidenti gravi in Veneto, Campania e Lazio che evidenziano la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e le normative. - Gaeta.it

Nel corso dei primi mesi del 2025, l’Italia registra un dato preoccupante nel campo degli incidenti sul lavoro. Le denunce di decessi trasmesse all’Inps dall’Inail mostrano un incremento rispetto all’anno precedente, con almeno tre episodi drammatici verificatisi in Veneto, Campania e Lazio. Le dinamiche di questi fatti rivelano rischi che coinvolgono anche lavoratori esperti e aziende consolidate, indicando come le misure di sicurezza debbano essere riviste e rafforzate. Nel panorama delle morti professionali, emergono i dettagli dei singoli casi con il racconto delle tragedie e le iniziative delle autorità.

L’incidente fatale all’aristoncavi di brendola: un operaio risucchiato dal macchinario

Alle ore 7 del mattino del 2025 a Brendola, in provincia di Vicenza, un operaio di 58 anni, Raffaele Galano, ha perso la vita lavorando presso l’azienda Aristoncavi, specializzata nel settore dei cavi per applicazioni speciali. L’uomo, che risiedeva da tempo a Vicenza pur essendo originario della Campania, è precipitato nei pressi di un macchinario in movimento. Secondo i primi accertamenti, Galano avrebbe perso l’equilibrio, forse a causa di un malore. Nella caduta, un braccio è finito dentro gli ingranaggi della macchina che lo ha travolto senza lasciargli scampo.

Soccorsi e primi interventi

I colleghi hanno subito allertato i soccorsi e tentato di liberare l’operaio, ma il tempestivo intervento del SUEM 118 e dei Vigili del Fuoco di Arzignano non è bastato. I medici intervenuti hanno constatato il decesso sul posto. L’azienda ha diffuso una nota esprimendo cordoglio alla famiglia, evidenziando la lunga esperienza di Galano, che lavorava lì da oltre trent’anni. Le autorità hanno aperto un’indagine per chiarire le cause esatte dell’incidente. La UIL del Veneto ha sottolineato come questo tragico evento dimostri che neppure strutture con procedure molto accurate siano immuni dal pericolo, ricordando che “i rischi nel lavoro possono colpire chiunque, anche i più esperti.”

Morte sul lavoro a frattamaggiore: caduta fatale da impalcatura durante lavori edili

Un altro episodio drammatico si è consumato a Frattamaggiore, provincia di Napoli. Un operaio edile impegnato nella ristrutturazione della facciata di un edificio è precipitato da un’impalcatura. La caduta è avvenuta dentro un cortile privato e, nonostante il rapido soccorso, il lavoratore è morto pochi giorni dopo in ospedale a causa delle ferite riportate. I sindacati locali, UIL e Feneal, hanno descritto questo episodio come un «omicidio sul lavoro», segnalando l’urgenza di intervenire con misure legislative più severe. Essi hanno chiesto il riconoscimento dell’omicidio colposo nei casi di morti professionali e la creazione di una procura speciale dedicata a questi incidenti.

La situazione nel napoletano e al sud

Queste richieste derivano dall’ultimo anno di tragedie nel napoletano e in altre aree del sud che mettono in luce una spirale preoccupante di infortuni gravi legati a carenze nelle condizioni di lavoro o nella supervisione dei cantieri. L’episodio a Frattamaggiore si inserisce in questo contesto, dove mancanza di tutela e controlli insufficienti sono spesso denunciati da associazioni dei lavoratori e familiari delle vittime.

Un elettricista morto a paliano: la scarica fatale durante la manutenzione di un impianto fotovoltaico

Nel Lazio, a Paliano in provincia di Frosinone, si è verificato il terzo grave incidente tra le morti sul lavoro nel primo trimestre del 2025. A perdere la vita è stato un uomo di 47 anni, impiegato in una ditta di manutenzione. Stava eseguendo alcune sostituzioni su pannelli di un impianto fotovoltaico quando è stato colpito da una scarica elettrica. I soccorsi, pur veloci, non hanno potuto salvargli la vita: il decesso è avvenuto sul colpo.

Verifiche e indagini in corso

Le autorità, con il supporto dei tecnici della ASL, hanno avviato una verifica rigorosa per accertare il rispetto delle norme di sicurezza. Le indagini probabilmente prenderanno in considerazione i protocolli utilizzati, le condizioni dell’impianto e la preparazione del personale. L’attenzione si concentra sugli standard imposti dalla legge per prevenire rischi elettrici, considerati tra i più pericolosi nei lavori di manutenzione. L’episodio evidenzia come “la sicurezza sul lavoro resti un tema vivo e sensibile anche in ambiti professionali tecnologicamente avanzati come quello fotovoltaico.”

Dati inail 2025: cresce il numero di morti denunciati all’inps nei primi mesi dell’anno

Secondo i dati ufficiali forniti dall’Inail, nel primo trimestre del 2025 sono stati denunciati all’Inps 205 casi di morti sul lavoro sul territorio italiano. Questa cifra segna un aumento dell’8,37 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un segnale allarmante che richiama l’urgenza di riflettere su controlli, standard di sicurezza e formazione dei lavoratori. Questi numeri si sommano alle storie personali delle vittime, come Galano, l’operaio di Brendola, e agli interventi degli operatori del soccorso, dei sindacati e delle autorità.

Ogni decesso rappresenta, per colleghi e familiari, una perdita grande e spesso evitabile. Le aziende, anche quelle considerate affidabili, devono fare i conti con la realtà dei rischi e aggiornare costantemente i sistemi di prevenzione. Le istituzioni devono invece integrare sanzioni e legislazione per difendere più efficacemente chi programmano l’attività quotidiana in luoghi potenzialmente pericolosi, con inquadramenti professionali diversi. In questo clima, resta necessario monitorare con attenzione l’evoluzione del fenomeno.

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