La tragedia ha colpito profondamente la comunità di Olmo di Creazzo, nell’hinterland vicentino, dove una bambina di dieci anni, Lea Stevanovic, ha perso la vita a seguito di un investimento avvenuto domenica scorsa. L’incidente, che ha scosso non solo familiari e amici, ma l’intera cittadinanza, si è verificato per mano di un automobilista che risultava positivo all’alcol test. La notizia ha sollevato un’ondata di emozioni e compassione, accendendo l’attenzione sulla sicurezza stradale e sulle conseguenze dell’abuso di alcol.
La comunità si unisce nel dolore
La morte di Lea ha suscitato una forte reazione tra i cittadini di Altavilla Vicentina e delle zone limitrofe. Fin dai primi momenti dopo l’incidente, padri e madri dei suoi compagni di classe hanno organizzato veglie di preghiera presso la chiesa locale, dove centinaia di persone si sono radunate per esprimere la loro solidarietà alla famiglia. Il sindaco di Altavilla, Rossella Zatton, ha commentato l’incredibile partecipazione della comunità, sottolineando quanto Lea fosse conosciuta e amata. “Siamo vicini alla famiglia e pronti a offrire ogni supporto necessario”, ha dichiarato, evidenziando l’intenso coinvolgimento emotivo che l’intera cittadinanza ha vissuto in questi giorni bui.
La bambina frequentava la quarta elementare della scuola Anna Frank e viveva con i genitori e i due fratellini nella frazione di Tavernelle. Nonostante le sue origini serbe e la religione ortodossa, era un volto familiare agli eventi parrocchiali, lucendo per la sua vivacità e il suo sorriso contagioso. La madre ha voluto ricordarla nei giorni successivi all’incidente, condividendo un messaggio toccante con gli amici della figlia, in cui esprimeva quanto la sua bimba fosse speciale e amata.
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La drammatica dinamica dell’accaduto
Il tragico evento si è verificato intorno alle 13:30 di domenica, in un parcheggio di viale Italia, proprio davanti al Centro Carni di Olmo. Lea si trovava lì con il padre e il fratellino più piccolo quando una Hyundai Tucson, proveniente dalla Regionale 11 e diretta verso Creazzo, ha sbandato in modo pericoloso, uscendo dalla carreggiata. L’auto ha colpito la bambina, sbalzandola sul cofano e facendola cadere a terra, dove ha riportato un trauma cranico severo. Il fratellino, colpito di striscio, ha avuto la fortuna di riportare solo alcune contusioni.
Il pronto intervento ha visto Lea trasportata d’urgenza all’ospedale di Vicenza, dove è stata immediatamente ricoverata in terapia intensiva. Purtroppo, nonostante gli sforzi dei medici, le sue condizioni sono peggiorate in modo irreversibile, portando alla sua morte tre giorni dopo l’incidente. Il dolore per la perdita ha lasciato un segno profondo in tutti coloro che conoscevano la bambina, rendendo la situazione particolarmente tragica.
Indagini e responsabilità
I carabinieri di Valdagno sono intervenuti prontamente sul luogo dell’incidente per avviare le indagini necessarie. L’automobilista, un uomo di cinquanta anni residente a Creazzo, era inizialmente indagato per lesioni stradali gravissime, ma con il decesso della bambina le accuse sono passate a omicidio stradale. Le indagini hanno rivelato che l’uomo presentava segni di confusione subito dopo l’incidente. I test hanno confermato che il suo tasso alcolico era ben oltre i limiti di legge, evidenziando una grave violazione delle norme di sicurezza stradale.
Le autorità competenti stanno procedendo con approfondimenti per determinare tutte le responsabilità legate al drammatico evento, in uno scenario che richiama l’attenzione sulla necessità di un rigoroso rispetto delle regole e della sicurezza sulle strade. Il bilancio di questo incidente funesto rappresenta una dura lezione e un invito alla riflessione su tutte le conseguenze che il comportamento irresponsabile alla guida può avere sulla vita delle persone.