Un fatto drammatico ha scosso Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, dove Matteo Vergura, un 34enne, è stato trovato senza vita in una masseria. La scoperta è avvenuta dopo una serata trascorsa in compagnia di amici. La situazione si è rivelata ancora più inquietante quando le autorità hanno confermato che il corpo presentava un’inquietante ferita da arma da fuoco. Verde e selvaggia, l’area del Gargano ha visto la tragedia dipanarsi, con i carabinieri impegnati nelle indagini per chiarire le dinamiche che hanno portato a questo drammatico epilogo.
La scoperta del corpo e le prime indagini
Matteo Vergura è stato trovato nelle vicinanze della masseria dove si trovava con gli amici. La chiamata ai carabinieri è partita proprio da questi, preoccupati dopo aver notato l’assenza del giovane. L’intervento delle forze dell’ordine si è svolto in un contesto complesso, caratterizzato da un terreno difficile e accidentato, tipico della zona più selvaggia del Gargano.
Da una prima analisi cadaverica, si è trovata una ferita al ginocchio, che potrebbe essere stata causata da un colpo di fucile. L’arma, infatti, è stata rinvenuta nelle immediate vicinanze del corpo. Questo ha subito suggerito la possibilità che l’uomo fosse un cacciatore e che, mentre tentava di difendersi o cacciare un animale selvatico, possa essersi ferito accidentalmente. Gli elementi raccolti sul posto sono stati considerati cruciali dai carabinieri nell’ambito delle indagini in corso.
La zona in cui è avvenuto il ritrovamento è nota per la sua fauna selvatica, e a detta di alcuni testimoni, gli attacchi di animali selvatici non sono così rari in quest’area. Le forze dell’ordine stanno ora cercando di ricostruire gli eventi che hanno preceduto la tragedia, ascoltando le testimonianze degli amici e delle persone che erano con Vergura quella sera.
Le ipotesi sull’incidente e la comunità locale
Il dibattito su quanto accaduto è già iniziato fra i residenti. Diversi cittadini sono preoccupati all’idea che si possa trattare di un semplice incidente, ma molti ritengono che l’uso dell’arma da fuoco in simili situazioni debba essere trattato con cautela. La presenza di cacciatori in zone boscose durante la stagione di caccia è una realtà comune, e ciò suscita dibattiti riguardo la sicurezza e la necessità di regolamentazione.
Si sta tutti aspettando la relazione definitiva delle autorità competenti, ma nel mentre, la comunità cerca di elaborare il lutto. Matteo era conosciuto e rispettato, ed i suoi amici ed ex compagni di scuola si sono stretti attorno alla famiglia in questo momento di grande dolore. I social media si sono riempiti di messaggi di cordoglio e ricordi, mentre la notizia della sua morte ha fatto il giro del paese, sollevando molte domande.
Le indagini continueranno, con l’obiettivo di chiarire se si sia trattato di un incidente o di una fatalità , mentre si cerca di fare luce sugli eventi che hanno portato a questa tragedia e sul contesto in cui essa si è verificata. In un territorio spesso colpito da eventi imprevisti, il caso di Matteo Vergura rappresenta un ulteriore promemoria della fragilità della vita e della potenziale pericolosità delle attività all’aperto.