Tesla valuta la retribuzione di elon musk con un comitato speciale, intanto il patron x lascia il doge con pochi risparmi certi

Tesla valuta la retribuzione di elon musk con un comitato speciale, intanto il patron x lascia il doge con pochi risparmi certi

Il consiglio di amministrazione di Tesla crea un comitato speciale per rivedere la retribuzione di Elon Musk, mentre Musk lascia il dipartimento Doge tra dubbi su risparmi e risultati incerti nel governo USA.
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Elon Musk affronta un’incertezza sul suo futuro alla guida di Tesla, con un comitato speciale che valuta la sua retribuzione, mentre lascia il dipartimento governativo Doge dopo risultati deludenti e controversie sui risparmi promessi. - Gaeta.it

L’attenzione sul futuro di Elon Musk alla guida di Tesla cresce dopo che il Financial Times ha rivelato la creazione di un comitato speciale del consiglio di amministrazione. Il gruppo investe nuove energie per rivedere la retribuzione del CEO e magni­ficare la sua permanenza in azienda, mentre Musk si prepara a lasciare il dipartimento per l’efficienza governativa, noto come Doge, tra bilanci controversi e dichiarazioni non confermate.

Il comitato speciale di tesla per valutare la retribuzione di elon musk

Secondo il Financial Times, il consiglio di amministrazione di Tesla ha formato un comitato ristretto per esaminare le opzioni riguardanti la retribuzione di Elon Musk. Il comitato è composto da due membri: Robyn Denholm, presidente del CDA, e Kathleen Wilson-Thompson. L’obiettivo è offrire un’analisi approfondita sulle possibili strade per il compenso del CEO, inclusa la possibilità di un nuovo pacchetto di stock option.

L’esistenza di questo gruppo ha fatto scattare timori tra i principali investitori, che hanno chiesto al CDA chiarimenti sul futuro di Musk. Non è chiaro se il nuovo pacchetto andrà a sostituire l’accordo da record del 2018, quando Musk ottenne stock option per oltre 300 milioni di azioni. Quel maxi bonus, valutato in 55,8 miliardi di dollari, è stato oggetto di una battaglia legale durata sette anni, conclusa con il rigetto da parte della Corte Suprema del Delaware nel gennaio 2024.

Il comitato è ancora nella fase preliminare di lavoro, quindi non ci sono indicatori certi su termini o cifre. Tesla non ha rilasciato commenti ufficiali dopo la notizia. Ciò che resta è l’incertezza intorno al destino di Musk, un tema che pesa sulla direzione e sulle strategie della casa automobilistica.

La battaglia legale e il peso del maxi bonus del 2018

L’accordo retributivo del 2018 ha rappresentato un nodo cruciale per Tesla e per Musk. Il pacchetto di stock option assegnato a Musk è stato il più alto nella storia delle aziende statunitensi, ma la contestazione legale ne ha messo in dubbio la validità. La Corte Suprema del Delaware, nel gennaio del 2024, ha annullato il bonus extra ritenendolo non conforme.

La disputa ha segnato un periodo di tensione tra l’imprenditore e parte degli azionisti e ha costretto Tesla a rivedere le modalità di compenso. È difficile immaginare che il nuovo accordo possa replicare cifre simili, anche perché la pressione degli investitori rimane forte, in particolare sulla trasparenza e sulla sostenibilità delle ricompense.

Questa vicenda dimostra come il compenso dei top manager sia al centro delle dinamiche di governance aziendale. Per Musk, ogni decisione sulla sua retribuzione influirà anche sulla sua posizione all’interno di Tesla e sulle prospettive del gruppo, che resta uno dei punti di riferimento nell’auto elettrica.

Musk lascia il doge: tra promesse di risparmi e risultati incerti

Parallelamente ai movimenti in Tesla, Elon Musk si prepara a uscire dal dipartimento per l’efficienza governativa USA, il cosiddetto Doge, nato durante l’amministrazione Trump. Musk aveva annunciato risparmi per 2 mila miliardi di dollari, cifra ridimensionata dallo stesso staff di Trump a 1000 miliardi e, nella realtà, attestata a 170 miliardi secondo i dati ufficiali.

Il Financial Times ha cercato di ricostruire con calma il bilancio del Doge e ha scoperto una situazione confusa, con numeri spesso sovrastimati e spiegazioni poco chiare. Gran parte dei risparmi dichiarati proviene da cancellazioni di contratti o modifiche a impegni che in realtà erano scaduti o terminati prima dell’avvio del Doge.

Dubbi sull’efficacia del doge e i rischi dei tagli indiscriminati

A peggiorare le cose, molte decisioni attribuite a Musk e al Doge erano state già prese dall’amministrazione successiva, guidata da Biden. Anche un analista di Morgan Stanley ha commentato che il dipartimento ha messo in luce alcune spese inutili, ma alla fine ha mantenuto poche riduzioni realmente verificabili negli ambiti cruciali come sanità, sicurezza e istruzione.

Il dipartimento per l’efficienza governativa si distingue per un alto grado di opacità. Mancano informazioni precise sul personale, mentre oltre 75mila dipendenti hanno lasciato il governo ricevendo incentivi, di cui molti preferendo la dimissione rispetto al proseguimento. Le cause legali contro licenziamenti e tagli sono numerose e ancora in corso.

Nonostante l’uscita di questi funzionari abbia ridotto alcuni costi per gli stipendi, la produttività ne ha risentito, con problemi soprattutto in agenzie chiave come l’IRS. Uno studio dell’Università di Yale indica che la perdita stimata di incassi fiscali a causa delle dimissioni supererà di gran lunga il risparmio ottenuto.

La spesa federale USA, invece di diminuire, è continuata a crescere raggiungendo i 600 miliardi di dollari ad aprile 2025. L’effetto combinato dell’uscita di personale esperto e delle riduzioni non coordinate ha creato rischi non ancora quantificabili, ma che pesano sulla gestione del governo.

Il ruolo di elon musk tra business e politica usa nel 2025

Elon Musk si trova a un punto critico, tra l’importanza strategica per Tesla e l’uscita dal Doge che, almeno finora, ha portato più dubbi che certezze. Nel mondo degli affari pesa la revisione della sua retribuzione e le incertezze sulla leadership. Nel campo politico, la sua esperienza nel governo è terminata senza i risultati economici promessi.

Il bilancio di questi anni testimonia la complessità delle sfide che emergono quando un imprenditore tratta allo stesso tempo con azionisti esigenti e istituzioni governative. Le prossime mosse di Musk saranno seguite con attenzione dai media e dai mercati, a conferma che la sua figura resta centrale nel dibattito economico e politico statunitense.

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