Un terremoto di magnitudo 5.5 ha colpito alle prime ore del mattino la contea di Lazi, nella prefettura autonoma di Xigaze, Tibet. La scossa ha raggiunto un epicentro a soli 10 chilometri di profondità, risvegliando migliaia di abitanti con la sua forza improvvisa. Al momento non si registrano ufficialmente vittime o feriti, ma le autorità cinesi sono immediatamente intervenute per valutare danni e avviare soccorsi.
I dettagli del sisma e l’impatto sulla popolazione locale
Alle 5.11 del mattino, ora locale, un movimento tellurico netto è arrivato a scuotere profondamente la regione di Lazi, una zona nota per la conformazione geografica difficile e l’isolamento di molti villaggi. La scossa, registrata dal China Earthquake Networks Center, ha raggiunto un’intensità rilevante, ma con impatti ancora da chiarire. Poco dopo l’evento, centinaia di residenti si sono riversati fuori dalle abitazioni, spaventati dall’improvviso scuotimento.
L’intervento delle squadre di emergenza
Le squadre di emergenza sono state dispiegate immediatamente nelle aree più vicine all’epicentro. Vigili del fuoco e personale della protezione civile affrontano ora le difficoltà legate al territorio impervio, fatto di montagne ripide e vie d’accesso che spesso si complicano con il clima o la conformazione stessa del terreno. Gli abitanti restano in allerta, in attesa di comunicazioni ufficiali sulle condizioni delle loro comunità.
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Il contesto geologico e la pericolosità sismica del tibet
Il Tibet si trova in una posizione particolarmente complessa dal punto di vista geologico: qui si scontrano la placca indiana e quella asiatica. Lo scontro tra questi due enormi pezzi della crosta terrestre produce tensioni forti e continue. Questi movimenti causano frequenti terremoti, che possono variare da scosse leggere a eventi molto violenti.
Il sisma di oggi si inserisce in una serie di eventi sismici che coinvolgono questa zona da tempo. Proprio all’inizio di gennaio 2025, la contea di Tingri, sempre in Tibet, era stata colpita da un terremoto di magnitudo 6.8, che aveva provocato oltre un centinaio di morti e numerosi feriti. Quelle ferite sono ancora aperte per la popolazione locale, che ora si trova a fronteggiare una nuova prova.
Le difficoltà nelle operazioni di soccorso e il rischio infrastrutturale
Le condizioni poste dalla natura del territorio complicano le operazioni di recupero e di assistenza. Le squadre soccorso devono muoversi in un ambiente dove strade e ponti possono facilmente venire danneggiati da scosse ripetute o da frane innescate dal terremoto. La fragilità delle infrastrutture in queste aree montane solleva nuovi interrogativi sulla capacità di resistere a eventi continui di questa portata.
Monitoraggio e misure di sicurezza
Le autorità stanno quindi monitorando attentamente la situazione, verificando l’integrità delle abitazioni e degli edifici pubblici più esposti. In parallelo, si tengono sotto osservazione possibili scosse di assestamento, che potrebbero verificarsi nelle ore o nei giorni successivi.
La risposta delle comunità tibetane tra paura e richiesta di misure di prevenzione
La popolazione tibetana ha sviluppato nel corso dei secoli una forte capacità di adattamento alle condizioni estreme dell’ambiente montano e alle sue insidie naturali. Lo scontro tra culture, natura e territorio però ripropone anche questioni importanti legate alla sicurezza. I residenti chiedono maggiore attenzione e risorse per la prevenzione, soprattutto in vista dei rischi che questa zona riesce a produrre.
L’esperienza dell’ultimo terremoto grave a Tingri non si è ancora esaurita, e questa nuova scossa riporta alla luce la necessità di investire in strutture più robuste e in sistemi di emergenza adeguati. Il futuro di queste comunità passa anche dalla capacità di sviluppare una risposta concreta alla sfida della sismicità, per non tornare sempre alle emergenze improvvise e crude.