La recente esclusione di Terracina dalla Zona Logistica Semplificata ha suscitato preoccupazione e critiche da parte del sindaco della città, che ha inviato una lettera formale ai vertici regionali. In questo articolo esploreremo le implicazioni di tale esclusione per il tessuto economico di Terracina e il potenziale impatto negativo su aziende e lavoratori locali.
Il significato della zona logistica semplificata
La Zona Logistica Semplificata rappresenta un’opportunità fondamentale per le città e le imprese che necessitano di procedure rapide e agevolate per ottimizzare le loro operazioni. Questo sistema, introdotto per facilitare lo sviluppo di aree economiche strategiche, offre vantaggi quali la possibilità di usufruire di procedure burocratiche semplificate e regimi procedimentali speciali, crediti d’imposta sugli investimenti e l’istituzione di zone franche doganali. In sostanza, la ZLS è pensata per attrarre investimenti e imprese, creando un contesto favorevole all’espansione economica.
La lettera del sindaco, indirizzata al presidente della Regione Lazio, sottolinea come Terracina, nonostante l’assenza di una zona industriale ben definita, abbia un numero significativo di attività imprenditoriali che generano lavoro e fatturato. Queste aziende, operanti soprattutto nei settori dell’ortofrutta e della meccanica, potrebbero trarre enormi benefici dall’inclusione nella ZLS.
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Le attività economiche di Terracina
Terracina non è solo una bellezza naturale, ma anche un centro economico attivo. Le sue aziende, prevalentemente attive nella produzione ortofrutticola, stanno esportando i loro prodotti in tutta Europa e oltre, contribuendo in modo sostanziale all’economia locale. Sebbene non ci sia una zona industriale strutturata, la città ospita imprese che rispondono a esigenze di mercato anche a livello internazionale.
Il sindaco ha messo in evidenza anche la presenza di piccole realtà industriali nei settori della meccanica di precisione e dell’agricoltura, che svolgono un ruolo chiave per l’economia territoriale. Queste aziende, anche se di dimensioni contenute, sono cruciali per garantire l’occupazione in un contesto dove il tasso di disoccupazione è una preoccupazione costante.
Inoltre, la posizione strategica di Terracina, a ridosso del mare, permette l’accesso a rotte commerciali favorevoli, rendendo la città un punto di partenza ideale per le spedizioni. La sopravvivenza di queste attività economiche è vitale non solo per il reddito delle famiglie locali, ma anche per il benessere generale della comunità.
La richiesta del sindaco e il futuro di Terracina
Il sindaco di Terracina ha chiaramente espresso il proprio disappunto per l’esclusione dalla ZLS, ritenendola un vero e proprio danno per il futuro economico della città. Con una lettera indirizzata a Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, e agli altri membri della giunta, ha chiesto un intervento urgente per correggere questa situazione.
Nella missiva viene evidenziato che Terracina ha le potenzialità necessarie per inserirsi nella zona logistica, e che le sue caratteristiche economiche e geografiche giustificherebbero un’attenzione particolare da parte della regione. Il porto cittadino, che è il più vicino alle isole Pontine, e i collegamenti viari potrebbero fungere da catalizzatore per lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali.
Il sindaco ha sottolineato che l’inserimento della città nella ZLS non solo beneficerebbe le imprese già esistenti, ma potrebbe anche attrarre nuovi investimenti da parte di imprenditori in cerca di opportunità nella regione. Tale richiesta è essenziale non solo per garantire la competitività di Terracina rispetto ad altre realtà, ma anche per sostenere l’occupazione e promuovere lo sviluppo economico della zona nel lungo termine.