Un uomo ha simulato un danno al paraurti del proprio veicolo per estorcere 100 euro a un motociclista che, in realtà, era un agente della polizia libero dal servizio. L’episodio, avvenuto lungo viale Vespucci a Rimini, si è concluso con la fuga del truffatore e il suo arresto poco dopo da parte di una volante della polizia. L’uomo ora deve rispondere di tentata truffa e altre accuse.
La dinamica dell’episodio lungo viale Vespucci
La vicenda è iniziata quando il conducente di un’auto ha avvicinato un motociclista fermo al semaforo in viale Vespucci, a Rimini. Il veicolo mostrava evidenti segni di usura ma l’uomo ha finto di subire un danno al paraurti posteriore della propria macchina, chiedendo in modo insistente e minaccioso 100 euro in contanti come risarcimento. Proprio in quel momento, il motociclista si è qualificato come agente della polizia di stato, pur essendo libero dal servizio.
La pretesa estorsione ha subito cambiato tono: l’uomo ha abbandonato presto l’insistenza ed è risalito alla guida del veicolo, dandosela a gambe. Il poliziotto ha subito segnalato la fuga ai colleghi, permettendo così di attivare tempestivamente le ricerche del sospetto.
Leggi anche:
L’inseguimento e il fermo in via Destra del porto
Il fuggitivo è stato inseguito dalla pattuglia della polizia sino a via Destra del Porto. Qui è stato bloccato definitivamente dagli agenti, intervenuti grazie alla pronta segnalazione del motociclista. Il comportamento violento e tentativo di fuga hanno inoltre portato a un controllo più approfondito.
Durante il fermo, è stato trovato anche in possesso di sostanza stupefacente, elemento che ha aggravato la sua posizione. Inoltre, sono emerse diverse violazioni delle norme del codice della strada, che hanno fatto scattare ulteriori sanzioni amministrative e il ritiro della patente.
Accuse formali e conseguenze per il truffatore
L’uomo è stato denunciato per tentata truffa e resistenza a pubblico ufficiale. La presenza di sostanze stupefacenti ha inciso sulle accuse, complicando ulteriormente la sua posizione giudiziaria. Il ritiro della patente di guida è stato immediato come conseguenza delle violazioni al codice della strada riscontrate durante il controllo.
La segnalazione tempestiva dell’agente libero dal servizio ha permesso un intervento rapido degli operatori della polizia, che hanno evitato la consumazione della truffa. Rimane ora da chiarire il contesto completo e i motivi che hanno spinto il conducente ad agire in questo modo.
La vicenda ha richiamato l’attenzione sulla diffusione di truffe di questo tipo nelle zone urbane, dove la presenza di forze dell’ordine, anche fuori dal turno di servizio, resta un deterrente importante. I controlli e le denunce dimostrano l’impegno degli organi di polizia nella tutela dei cittadini contro queste pratiche illecite.