Una vicenda di truffa ai danni di un’anziana signora di 90 anni ha visto l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine a genzano di lucania, in provincia di Potenza. Due uomini di origine campana sono stati fermati dai carabinieri, mentre cercavano di ottenere denaro con un raggiro che coinvolgeva anche falsi carabinieri. La prontezza della vittima e la rapidità degli agenti hanno evitato un esito peggiore.
Come è iniziata la truffa telefonica a danno della pensionata
L’inganno è iniziato con una telefonata in cui un uomo si era spacciato per maresciallo dei carabinieri. La voce, decisa e autorevole, ha riferito all’anziana che le figlie erano coinvolte in guai legali e rischiavano pesanti conseguenze penali. Per evitare questo, è stata richiesta una somma di denaro da consegnare immediatamente, pena l’aggravarsi della situazione. Il timore per le figlie ha messo in agitazione la donna, spingendola a seguire le indicazioni dell’interlocutore.
Il falso carabiniere si presenta a casa
Poco dopo, un uomo si è presentato presso l’abitazione della pensionata qualificandosi anch’egli come carabiniere. Il falso agente ha chiesto la somma di denaro, probabilmente per concludere la truffa. La signora però, nonostante l’età avanzata, ha mantenuto la freddezza necessaria per capire che qualcosa non andava. Alzando la voce e opponendosi con fermezza, è riuscita a far desistere il truffatore, che ha dovuto rinunciare all’azione.
Leggi anche:
Come i carabinieri hanno catturato i due truffatori
La prontezza della vittima ha spinto la figlia a chiamare immediatamente i carabinieri, comunicando quanto stava accadendo. Gli agenti hanno subito messo in moto le operazioni di ricerca. I due uomini, che avevano lasciato la casa di genzano di lucania a bordo di un’auto, sono stati avvistati e il loro veicolo è stato inseguito fino alla strada provinciale 6 .
Durante l’inseguimento, i carabinieri hanno mantenuto la pressione fino a bloccare i sospetti in flagranza di reato. Il fermo è avvenuto senza incidenti gravi, anche se i due truffatori hanno opposto resistenza durante l’intervento. Sono stati arrestati con le accuse di tentata truffa aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.
Il processo e lo stato dei fermati
Dopo l’arresto, i due uomini sono stati portati presso la caserma dei carabinieri a Potenza, dove si è svolto l’atto di convalida del fermo. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza ha valutato i fatti e ha deciso per la custodia cautelare in carcere, disponendo che i due restassero rinchiusi nel penitenziario della città lucana.
I processi a loro carico si apriranno nei prossimi mesi. L’accusa si fonda su una serie di elementi raccolti durante l’operazione. Gli inquirenti continuano a indagare per accertare se questi due siano coinvolti in altri episodi simili. La vicenda ricorda quanto le truffe telefoniche restino un problema diffuso, soprattutto quando prendono di mira persone anziane e fragili.
Le forze dell’ordine raccomandano prudenza e invitano la popolazione a segnalare ogni tentativo di truffa, per evitare che in futuro altre vittime vengano colpite da inganni simili. Il caso di genzano di lucania rappresenta una risposta rapida e decisa di chi tutela la sicurezza dei cittadini.