Spettacolo teatrale e innovazione medica: l'Aquila celebra i 300 interventi per il Parkinson

Spettacolo teatrale e innovazione medica: l’Aquila celebra i 300 interventi per il Parkinson

L’Aquila celebra 300 interventi al centro Parkinson con un evento che unisce arte e medicina, evidenziando l’importanza delle terapie innovative e dell’inclusione sociale per i pazienti affetti da tremore.
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Spettacolo teatrale e innovazione medica: l'Aquila celebra i 300 interventi per il Parkinson - Gaeta.it

A L’Aquila si prepara un evento unico che unisce arte e medicina, in occasione di un importante traguardo raggiunto dal centro Parkinson e terapie avanzate. Con 300 interventi realizzati in sei anni, questa iniziativa vuole portare alla luce le potenzialità della talamotomia mediante ultrasuoni focalizzati, un intervento che permette di alleviare il tremore della mano in pazienti affetti da Parkinson. Questa iniziativa non solo celebra i risultati ottenuti, ma pone l’accento sulla necessità di combattere il pregiudizio associato alla malattia e sull’importanza dell’inclusione sociale.

La celebrazione dei 300 interventi

Il raggiungimento del traguardo di 300 interventi da parte del centro Parkinson dell’ospedale di L’Aquila è un evento che ha grande significato. Solo pochi centri nel territorio nazionale sono autorizzati a eseguire questo tipo di trattamento, il che colloca il presidio aquilano in una posizione di rilievo a livello nazionale. Questo è il risultato di significativi investimenti in tecnologie avanzate, voluti dalla direzione aziendale guidata da Ferdinando Romano, che ha deciso di puntare su procedure mediche innovative per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Grazie a questo approccio, pazienti che negli anni hanno lottato contro il tremore possono ora sperimentare un notevole miglioramento della loro condizione, tornando a controllare movimenti che prima sembravano impossibili.

Il team multidisciplinare coinvolto, composto da neurologi, neuroradiologi e neurochirurghi, ha collaborato per fornire cure all’avanguardia, combinando l’arte della medicina con l’umanità dell’assistenza. Questa sinergia permette di affrontare la malattia da diverse angolazioni, non solo dal punto di vista clinico ma anche da quello psicologico, mirando a un trattamento completo.

Il convegno: approfondimenti e condivisione

Prima dello spettacolo teatrale, si svolgerà un convegno dal titolo “Innovazione terapeutica nel trattamento del tremore della malattia del Parkinson e del tremore essenziale.” L’evento, fissato per il 6 dicembre alle 16.00, vedrà la partecipazione di esperti del settore, tra cui la dott.ssa Patrizia Sucapane e la prof.ssa Alessandra Splendiani, che offriranno una panoramica sulle nuove tecniche utilizzate nel trattamento del tremore. Durante il convegno, il focus sarà sull’esperienza del centro Parkinson e sull’efficacia di un casco ad alta tecnologia, in grado di arrestare immediatamente il tremore, consentendo ai pazienti di riacquistare il controllo sui propri movimenti.

Il convegno è patrocinato dalla Fondazione Limpe e organizzato da VG congressi, dimostrando l’interesse e il supporto istituzionale verso iniziative che mirano a migliorare la vita dei malati. La speranza è di sensibilizzare il pubblico sulle nuove tecnologie e le possibilità terapeutiche emergenti, facilitando in tal modo un accesso più ampio a tali trattamenti.

Lo spettacolo teatrale: un momento di inclusione

Dopo il convegno, i riflettori saranno puntati sullo spettacolo teatrale “Mani che tremano…mani che ballano,” una rappresentazione che coinvolge non solo i pazienti ma anche professionisti sanitari. Ideato da Loredana Errico, con il supporto di Sandro Argentieri e Giulia Fiore, lo spettacolo avrà luogo al Teatro dei 99. Attraverso diverse esibizioni, il filo conduttore rimarrà il tema del tremore e delle sfide affrontate dai pazienti affetti da Parkinson.

L’arte diventa così un mezzo per aumentare la consapevolezza e promuovere l’inclusione. Gli attori, che includono professionisti sanitari e pazienti, daranno vita a momenti scenici che raccontano storie e emozioni legate alla malattia. Bruno Spadaccini, regista e autore di testi teatrali, si unisce a un cast composto da attori, poeti e musicisti, creando un evento che promette di essere non solo rilevante dal punto di vista sanitario, ma anche un’esperienza emotiva per tutti i presenti. La giornata si concluderà con un apericena danzante, favorendo ulteriori interazioni tra i partecipanti e mettendo in risalto l’importanza della socializzazione nella vita dei pazienti.

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