La recente operazione della polizia locale di Napoli, che ha portato al sequestro di una grande falegnameria nel quartiere di Pianura, evidenzia la continua lotta delle autorità contro le violazioni delle normative ambientali. Questi interventi rientrano nel protocollo “Terra dei Fuochi” e mirano a contrastare l’abusivismo e le pratiche dannose per l’ambiente che da tempo affliggono la regione.
Falegnameria abusiva: un caso di impatto ambientale
Il capannone, di dimensioni industriali e operativo senza le necessarie autorizzazioni, è stato scoperto dai membri del Nucleo Iaes Reparto Ambientale. Durante l’ispezione, è emerso che la fabbrica non solo operava illegalmente, ma stava anche contribuendo in modo significativo all’inquinamento ambientale. Le autorità hanno verificato che la falegnameria emetteva rifiuti solidi e liquidi industriali nell’atmosfera senza alcun tipo di trattamento o regolamentazione, violando le normative esistenti volte a tutelare l’ambiente.
Inoltre, è stato accertato che il proprietario stava usufruendo di energia elettrica in modo illecito, alterando il contatore. Allo stesso modo, era stata manipolata la rete idrica per ottenere acqua senza regolari contratti. Queste pratiche non solo danneggiano l’ambiente ma rappresentano anche un grave rischio per la salute pubblica e la sicurezza, in quanto i rifiuti non gestiti correttamente possono contaminare il suolo e le falde acquifere.
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Scoperta di rifiuti pericolosi e sanzioni a carico del proprietario
Durante le operazioni di controllo, gli agenti hanno rinvenuto sul posto decine di sacchi colmi di scarti di lavorazione e rifiuti misti, confermando l’assenza di un corretto sistema di smaltimento. È emersa anche la presenza di numerosi contenitori di solventi e vernici, sostanze potenzialmente tossiche utilizzate nel ciclo produttivo della falegnameria. Questi materiali, se non gestiti secondo le normative, rappresentano una minaccia significativa per la salute delle persone e per l’ecologia del territorio.
Conseguentemente, il proprietario della fabbrica è stato deferito all’autorità giudiziaria, mentre l’area dell’impianto, inclusa una camera di verniciatura, è stata posta sotto sequestro penale. Oltre al sequestro, sono state imposte sanzioni amministrative, il cui valore ammonta a diverse migliaia di euro, a testimonianza della serietà delle violazioni riscontrate.
Situazione dell’area circostante e interventi socio-assistenziali
Durante i controlli, gli agenti hanno notato un’area esterna alla falegnameria, anch’essa di proprietà del medesimo imprenditore, dove erano stati allestiti manufatti adibiti ad uso residenziale. Questi spazi, occupati da cittadini di nazionalità rumena, compresi alcuni minori, pongono un ulteriore interrogativo sulla regolarità edilizia e sulla sicurezza abitativa in quella zona.
Attualmente, sono in corso ulteriori verifiche sul rispetto delle normative edilizie relative a tali manufatti. La situazione all’interno di questi spazi residenziali richiede un’attenzione specifica, non solo per quanto riguarda il rispetto delle leggi, ma anche per garantire adeguati interventi socio-assistenziali a favore della comunità residente. Questi interventi si rendono necessari per supportare le famiglie coinvolte e promuovere la regolarizzazione delle loro condizioni abitative.