Sequestro di botti a Napoli: 75 candelotti e ordigni artigianali rinvenuti in un magazzino

Sequestro di botti a Napoli: 75 candelotti e ordigni artigianali rinvenuti in un magazzino

Sequestro di 75 candelotti esplosivi a Napoli: le forze dell’ordine intensificano i controlli contro il commercio illegale di ordigni, arrestando un giovane gestore e mettendo in sicurezza il materiale pericoloso.
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Sequestro di botti a Napoli: 75 candelotti e ordigni artigianali rinvenuti in un magazzino - Gaeta.it

Siamo ancora una volta testimoni di un sequestro di materiale esplosivo a Napoli, un fenomeno che continua a preoccupare le autorità. Recentemente, i carabinieri hanno scoperto un carico pericoloso stipato in un magazzino, rilanciando l’allerta riguardo l’uso illegale di ordigni nei quartieri della città. Gli agenti del nucleo operativo di Bagnoli hanno effettuato un’operazione a San Pietro a Patierno, dove sono stati rinvenuti 75 candelotti cobra, la stessa tipologia coinvolta in un’esplosione letale avvenuta a Ercolano il mese scorso.

La scoperta delle forze dell’ordine

Il ritrovamento è avvenuto in via Cupa Arcamone, all’interno di un magazzino che nascondeva un consistente quantitativo di materiale pirotecnico. A fianco dei candelotti cobra, il verbale di sequestro menziona anche un ordigno artigianale del peso di 50 grammi e sette “multigetto” pirotecnici, ciascuno capace di lanciare 100 colpi. Tali ordigni, generalmente venduti illecitamente, possono facilmente causare incidenti mortali se non maneggiati nel modo giusto, ponendo una seria minaccia alla sicurezza pubblica.

Le forze dell’ordine hanno subito messo in sicurezza il materiale esplosivo, trasportandolo verso il Comando Provinciale di Napoli, dove gli artificieri procederanno alla messa in sicurezza e alla distruzione degli ordigni. Il fatto che questi prodotti fossero pronti per la spedizione a domicilio solleva preoccupazioni significative circa le reti di distribuzione delle vendite illecite, che sembrano non avere fine.

L’arresto del responsabile e le prospettive future

Le indagini hanno portato all’arresto del 21enne gestore della rivendita abusiva all’interno del magazzino. L’accusa di detenzione e commercio illegale di materiale esplodente si traduce in un momento critico della sua vita, con l’imposizione della misura degli arresti domiciliari. Il giovane dovrà affrontare le conseguenze di un reato che non solo mette in discussione la sua vita, ma anche la sicurezza della comunità.

Le autorità locali sono consapevoli di come l’uso illecito di materiale esplosivo sia una piaga crescente, e ogni operazione come quella di San Pietro a Patierno rappresenta un passo importante contro questi fenomeni. Eppure, è chiaro che c’è ancora molto da fare per fermare la diffusione di ordigni artigianali e botti illegali, che continuano a minacciare la vita dei cittadini napoletani. Un’attività di sensibilizzazione e ulteriori interventi delle forze dell’ordine potrebbero fare la differenza, giacché la clandestinità di questi prodotti è ancora ben radicata in molte aree della città.

Il sequestro evidenzia non solo il lavoro delle forze dell’ordine, ma anche la necessità di un approccio integrato per affrontare un problema che va oltre la semplice repressione, coinvolgendo la comunità in un’azione di prevenzione e sicurezza collettiva.

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