Sequestro di beni per 500mila euro a terlizzi: quattro case, contanti e rolex confiscati al clan dello russo

Sequestro di beni per 500mila euro a terlizzi: quattro case, contanti e rolex confiscati al clan dello russo

I carabinieri di Bari confiscano beni per 500mila euro a Paolo Ficco, esponente del clan Dello Russo di Terlizzi, nell’ambito di indagini su patrimoni illeciti e riciclaggio legati al narcotraffico.
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I carabinieri di Bari hanno confiscato beni per 500mila euro a Paolo Ficco, esponente del clan Dello Russo di Terlizzi, riconducibili a proventi illeciti legati al narcotraffico e riciclaggio. - Gaeta.it

Nel comune di Terlizzi, provincia di Bari, i carabinieri hanno eseguito una confisca di beni per un valore complessivo di mezzo milione di euro. L’operazione ha coinvolto Paolo Ficco, 46 anni, già noto alle forze dell’ordine e ritenuto un esponente di rilievo del clan Dello Russo, attivo nel territorio pugliese. Tra i beni sequestrati figurano due ville di lusso, appartamenti, contanti e due orologi Rolex. Questi erano intestati formalmente alla moglie ma riconducibili a proventi illeciti. L’intervento fa parte di un filone investigativo più ampio che riguarda il clan della zona.

Sequestro e confisca dei beni tra terlizzi e comuni limitrofi

La mattina del 10 febbraio 2025, i carabinieri della compagnia di Bari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di confisca emessa dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Bari. L’azione ha riguardato quattro immobili, tra cui due ville di pregio, beni mobili di valore e contanti per un totale stimato attorno ai 500mila euro. Sono finiti sotto vincolo cespiti formalmente intestati alla moglie di Paolo Ficco, ma giudicati di provenienza illecita, e già sottoposti a sequestro lo scorso 7 novembre 2022.

Profilo di paolo ficco

Ficco, 46 anni, originario di Terlizzi, risulta gravato da precedenti specifici legati al narcotraffico. Nel comunicato dei carabinieri si evidenzia come egli, accompagnato dall’appoggio familiare, abbia da tempo operato “ripulendo” i proventi del proprio coinvolgimento nel traffico di sostanze. Il reddito dichiarato al fisco negli ultimi due decenni risulta sorprendentemente modesto, appena 7.700 euro medi annui, non coerente con il patrimonio accumulato.

Il ruolo di paolo ficco nel clan dello russo e le indagini in corso

Paolo Ficco è considerato un punto di riferimento del clan Dello Russo, una organizzazione criminale che opera stabilmente nell’area tra Terlizzi e i comuni vicini. Le denuncie e le verifiche delle autorità hanno ricostruito come Ficco sia coinvolto in attività illecite sin dagli anni ’90. Vive un’esistenza che rispecchia un forte radicamento nel mondo del crimine organizzato e collabora attivamente al mantenimento delle attività del clan.

L’indagine della magistratura e dei carabinieri, iniziata anni fa e rilanciata con nuove acquisizioni, mira a far emergere il patrimonio frutto di traffici e operazioni illegali, e la sua reale titolarità mascherata dietro nomi familiari. Nel marzo 2023, una fase importante delle indagini ha portato al sequestro di asset finanziari per 20 milioni di euro riconducibili a Roberto Dello Russo, considerato il capo indiscusso della stessa organizzazione criminale.

Le strategie di occultamento dei proventi

L’attività criminale di Paolo Ficco non si limita alla mera amministrazione del patrimonio accumulato, ma sembra aver compreso un articolato sistema di gestione e “ripulitura” dei guadagni illeciti. Secondo i dati dell’indagine, assieme ai membri della sua famiglia, ha costruito una rete per occultare la vera origine dei beni. Questi sono intestati formalmente a congiunti, in modo da evitare direttamente la tracciabilità.

La discrepanza tra il reddito ufficiale dichiarato e il valore dei beni accumulati ha rappresentato per gli inquirenti un primo elemento sospetto. Da qui si è sviluppata la procedura giudiziaria che ha portato ora alla confisca. La strategia adottata da Ficco rispecchia quelle utilizzate spesso nel mondo criminale per eludere controlli fiscali e sequestri giudiziari, tenendo ben nascosti al fisco e alla giustizia i guadagni, investendoli nel mattone o beni preziosi.

Impatto sul territorio e rilievo delle attività dei carabinieri

Le operazioni di questa mattina si inseriscono in un contesto più ampio di contrasto alle organizzazioni criminali locali che, da tempo, spingono per radicarsi nel tessuto di Terlizzi e comuni limitrofi. Le forze dell’ordine hanno proseguito le indagini per colpire i legami economici del clan. Oltre ai sequestri finanziari e immobiliari, sono state anche svolte indagini su attività di narcotraffico e altre forme di criminalità organizzata.

Questa confisca rappresenta un colpo a una parte del patrimonio riconducibile a un volto noto del clan Dello Russo, con l’obiettivo di indebolire la struttura finanziaria di chi si serve del denaro illecito per mantenere il controllo su territori e affari. I risvolti giudiziari e investigativi continueranno, e le forze dell’ordine mantengono alta la pressione nel contrasto a qualsiasi forma di criminalità nel barese.

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