Oggi, 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, si svolge in Italia uno sciopero transfemminista organizzato dal movimento Non Una di Meno. Con il mantra “Lotto, boicotto, sciopero”, l’iniziativa coinvolgerà oltre sessanta città, colorando le piazze di fucsia attraverso manifestazioni e cortei.
Il corteo a Roma
Il cuore delle celebrazioni si trova a Roma, dove il corteo avrà inizio alle 10 in Piazza Vittorio Emanuele II. Da lì, il percorso si snoderà attraverso via Merulana, via Labicana, e Piazza del Colosseo, per concludersi al Circo Massimo. Un aspetto significativo di questo corteo è la presenza di interpreti LIS che garantiranno l’accessibilità degli interventi in lingua dei segni. Dopo la manifestazione, è previsto un presidio a Largo Argentina. Questa mobilitazione non è solo una semplice manifestazione di protesta, ma serve a veicolare un messaggio chiaro e potente contro la violenza di genere, il militarismo e le disparità economiche. Le attiviste di Non Una di Meno intendono riunire le voci di chi è oppresso, sottolineando l’urgenza di un cambiamento sociale e culturale.
Manifestazioni in tutto il paese
Oltre a Roma, vari eventi sono programmati in numerose città italiane. Ancona, Alessandria, Bari, Bergamo, Milano, Napoli, Torino e molte altre località ospiteranno manifestazioni, dimostrando così l’ampiezza del supporto a questa causa. In tutte queste città, il movimento si propone di alzare la voce contro ingiustizie sociali ed economiche. Le attiviste promettono di portare in piazza la propria rabbia e determinazione, spingendo per un futuro migliore, più giusto e inclusivo. Questo sciopero si presenta come un momento cruciale in un periodo in cui le questioni di genere sono sempre più centrali nella discussione pubblica.
Le istanze del movimento Non Una di Meno
Nel manifesto dell’evento, Non Una di Meno esplicita ciò che intende ottenere: uno sciopero dal lavoro produttivo, riproduttivo e di cura, oltre a una chiamata all’azione per rifiutare consumi legati a una cultura patriarcale. Il movimento evidenzia che la vera sicurezza non deriva da un controllo repressivo, ma dall’educazione, dai diritti alla salute e dall’autodeterminazione individuale. Le richieste includono l’implementazione di servizi sociali accessibili a tutti, finanziamenti per i centri antiviolenza, diritto all’aborto libero e stipendi dignitosi. La sicurezza, secondo Non Una di Meno, deve anche tradursi in politiche che supportino la cittadinanza e il diritto all’arrivo in Italia di chiunque ne abbia bisogno.
La posizione sulle guerre e le politiche attuali
Il movimento si oppone fermamente al crescente militarismo e alle guerre in corso, dichiarando che non desidera essere né vittima né complice di queste dinamiche. Nel mirino, ci sono anche le politiche del governo Meloni, identificato come espressione di una reazione conservatrice. Le attiviste di Non Una di Meno reclamano il proprio diritto a essere ascoltate, continuando a lottare per uno spazio pubblico per le loro istanze e aspirazioni. Appuntamento quindi in piazza, un atto di dignità collettiva e di proposta per un futuro radicalmente diverso.