Un drammatico intervento di soccorso si è svolto giovedì sera al largo delle acque di Sabaudia, quando due uomini sono stati recuperati dalla Guardia Costiera dopo la perdita di galleggiabilità del loro gommone. La tempistica e la coordinazione delle autorità marittime sono state decisive per garantire la loro sicurezza. Questo evento mette in luce non solo l'importanza dei dispositivi di emergenza in mare, ma anche la capacità di reazione del personale della Capitaneria di Porto.
La richiesta di aiuto e l'intervento tempestivo
. Gli occupanti del gommone, due uomini, hanno segnalato di trovarsi in una situazione critica: il loro natante aveva iniziato a imbarcare acqua e stava lentamente affondando. La loro condizione era aggravata dalla difficoltà di fornire informazioni precise sulla posizione, a causa della perdita di orientamento e della crescente ansia.
Immediatamente, la Guardia Costiera ha attivato la catena dei soccorsi, ordinando l'intervento della motovedetta CP834. I soccorritori sapevano che ogni secondo contava e che una risposta rapida era fondamentale. Tuttavia, le operazioni di ricerca sono state complicate dalle incertezze fornite dai naufraghi, già in difficoltà nel comunicare posizione e altri dettagli necessari.
Le difficoltà nella localizzazione
L’unità CP834 ha iniziato le operazioni di ricerca, ma la mancanza di informazioni chiare ha reso il compito particolarmente arduo. Nonostante i periletti tentativi da parte dei due uomini di fornire dati sulla loro situazione, le comunicazioni si erano interrotte e la loro capacità di indicare un punto di riferimento preciso era compromessa.
In questa fase delicata, il personale della Guardia Costiera ha dovuto attivare diverse procedure per ottenere informazioni cruciali. Grazie alla collaborazione dei familiari dei naufraghi, che avevano già ricevuto l’allerta e cercavano di mantenere i contatti, sono riusciti a reperire dati importanti. Le comunicazioni telefoniche sono state usate per rintracciare i due uomini in difficoltà, mentre il coordinamento delle operazioni si è basato sull’analisi delle informazioni fornite dai familiari.
Il salvataggio e il soccorso
Dopo una serie di ricerche intense, la motovedetta CP834 ha individuato i due naufraghi in mare aperto. L’intervento è stato eseguito con precisione e rapidità. Gli uomini, visibilmente provati e spaventati per la drammatica esperienza vissuta, sono stati tratti in salvo e portati a bordo della motovedetta.
Il viaggio verso il porto di Terracina è stato caratterizzato da un clima di sollievo. Una volta arrivati a terra, i due uomini sono stati immediatamente affidati alle cure del personale del 118, che si è occupato di verificarne le condizioni fisiche e psicologiche. La professionalità e la prontezza della Guardia Costiera hanno fatto la differenza in un momento di grande paura e apprensione.
Questo salvataggio mette in evidenza l’importanza di essere sempre informati sui pericoli del mare, nonché la necessità di una comunicazione chiara e tempestiva in situazioni di emergenza. L’operato della Guardia Costiera è stato impeccabile, dimostrando la preparazione e l’impegno di tutti gli operatori coinvolti nell’operazione di soccorso.
Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2024 da Sara Gatti