Oltre 50.000 giovani di 20 Paesi si riuniscono a Roma per il XIII pellegrinaggio internazionale dei ministranti, in programma fino al 3 agosto. Il momento clou si terrà il 30 luglio, con l’attesissimo incontro con Papa Francesco in piazza San Pietro. Questo evento non solo celebra la fede e la comunità, ma rappresenta anche un’occasione unica per vivere la pluralità e l’unità nella Chiesa, in un’epoca segnata da conflitti e ingiustizie.
Un evento che unisce giovani da tutto il mondo
Fino al 3 agosto, Roma accoglie giovani da 88 diocesi, tra cui 35.000 provenienti dalla Germania, oltre a 12.000 accompagnatori volontari e 2.000 operatori pastorali. Il pellegrinaggio è incentrato sul motto “Con te”, tratto da un passo del Libro di Isaia, esprimendo l’intento di avvicinare i partecipanti a Dio. Durante la conferenza stampa all’Istituto Maria Bambina, il cardinale Jean-Claude Hollerich ha sottolineato l’importanza di un evento che si tiene per la prima volta dopo sei anni e che catalizza le energie della Chiesa universale.
Il cardinale ha affermato che la partecipazione numerosa di giovani da diverse nazioni è un segno della vitalità della fede e di un impegno condiviso: “Essere costruttori di pace” è il messaggio che unisce tutti i partecipanti, evidenziando il bisogno di solidarietà e unità in un contesto globale piuttosto difficile.
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La testimonianza di una generazione attiva nella Chiesa
Monsignor Johannes Wübbe, presidente della Commissione per la gioventù della Conferenza episcopale tedesca, ha elogiato il coraggio e la determinazione mostrati da questi giovani ministranti. Sottolineando la loro fede profonda, Wübbe ha affermato che sono un esempio luminoso di come i giovani possono essere attivi nella Chiesa, anche in tempi difficili. Inoltre, Monsignor Tobias Knell, segretario generale del Comitato Internazionale dei Ministranti , ha annunciato la partecipazione di 35 vescovi, evidenziando la rilevanza di questo incontro.
Per garantire il benessere dei partecipanti, soprattutto nel contesto delle alte temperature estive, verranno distribuite 50.000 bottiglie d’acqua a Piazza San Pietro, grazie all’impegno di circa cento volontari. Tra le nazioni più rappresentate vi sono Austria, Belgio, Croazia, Francia e Germania. Durante l’incontro con Papa Francesco, i giovani saranno accompagnati da una band e un coro composto da 500 membri, creando un’atmosfera di festosa celebrazione e inclusione.
La forza della comunità tra i partecipanti
Tre giovani ministranti condividono le loro esperienze e sentimenti di partecipazione. Rothermel, una ragazza di 17 anni proveniente dalla diocesi di Augusta, esprime la sua gioia per la prima visita a Roma, mentre Kiss, arrivato dalla Romania, sottolinea l’importanza dello scambio di idee tra i partecipanti. Bader manifesta la sua curiosità per la visita alle catacombe, un momento saliente del programma del pellegrinaggio.
Essere ministranti, affermano, significa vivere la comunità con i coetanei e sviluppare una comunione più profonda con Dio. Il cardinale Hollerich, rispondendo a questa fiducia, sottolinea come la percezione dei giovani che gli adulti ripongono fiducia in loro sia fondamentale per la crescita della loro fede.
Riflessioni sul rispetto per i cristiani in Europa
In un’intervista a margine della conferenza stampa, il cardinale Hollerich ha commentato l’importanza del rispetto nei confronti dei cristiani da parte della società europea in vista delle prossime Olimpiadi a Parigi. Ha espresso la sua tristezza per l’atteggiamento della società liberale nei confronti della comunità cristiana, affermando che è inammissibile che i cristiani non si sentano parte integrante della società europea. Le sue parole hanno fatto eco all’importanza di mantenere un dialogo aperto e rispettoso tra le diverse culture e fedi.
L’evento di Roma, quindi, non è solo una celebrazione della gioventù e della fede, ma un richiamo all’unità e alla pace in un mondo in cui tali valori sono più necessari che mai.