Ristoratore friulano contro giornalista: la Corte d’Appello di Milano conferma la condanna per diffamazione

Ristoratore friulano contro giornalista: la Corte d’Appello di Milano conferma la condanna per diffamazione

La Corte d’Appello di Milano conferma la condanna per diffamazione del giornalista David Parenzo nei confronti del ristoratore Ferdinando Polegato, sottolineando i limiti della satira e la tutela della reputazione.
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Ristoratore friulano contro giornalista: la Corte d’Appello di Milano conferma la condanna per diffamazione - Gaeta.it

La recente sentenza della Corte d’Appello di Milano ha messo un punto decisivo su una controversa vicenda che coinvolge il noto giornalista David Parenzo e il ristoratore friulano Ferdinando Polegato. Il verdetto ha confermato la condanna per diffamazione inflitta a Parenzo, noto per il suo ruolo di conduttore nel programma radiofonico “La Zanzara”, insieme a Giuseppe Cruciani. Le dichiarazioni rilasciate durante un episodio del programma hanno sollevato polemiche, tracciando un confine tra satira e diffamazione, in un contesto ormai storico, considerando che è avvenuto pochi giorni prima della pandemia.

I dettagli della sentenza della Corte d’Appello

La Corte d’Appello ha mantenuto ferma la decisione del primo grado di giudizio, in cui il giornalista era stato condannato a pagare una multa di 1.500 euro. Oltre a questa, è stato stabilito un risarcimento danni, legato a una provvisionale di 15.000 euro, che dovrà essere definito successivamente in sede civile. Inoltre, Parenzo è stato obbligato a coprire le spese processuali ammontanti a una somma di 2.470 euro, più ulteriori 142,68 euro per spese di trasferta. La pronuncia della Corte d’Appello, dunque, rappresenta un’importante vittoria per Polegato e un chiaro messaggio su quali siano i limiti delle dichiarazioni pubbliche, anche in ambito satirico.

La trasmissione “La Zanzara”, trasmessa in diretta ogni sera su Radio 24, si è caratterizzata nel tempo per il suo stile provocatorio e la sua capacità di affrontare temi scottanti. Tuttavia, il caso specifico ha messo in evidenza come le affermazioni fatte durante il programma possano sfociare in situazioni legali, qualora superino il limite della satira accettabile.

La controversia: dichiarazioni contro il ristoratore

Il cuore della questione risiede nelle affermazioni che Parenzo ha rilasciato durante la puntata del 28 febbraio 2020. La telefonata con Ferdinando Polegato ha come sfondo non solo il ristorante di Sequals, ma anche il noto passato politico del ristoratore. Durante la trasmissione, Parenzo ha fatto riferimento a Polegato in modo esplicito e polemico, lanciando accuse dirette verso la sua attività imprenditoriale. Tra le frasi più controverse, Parenzo ha sollecitato l’intervento dei Nas per controllare il ristorante di Polegato, insinuando comportamenti poco chiari.

Le parole del giornalista hanno sollevato l’attenzione della magistratura, tanto da giungere a un processo che ha portato a una condanna per diffamazione. Le dichiarazioni di Parenzo non solo sono state considerate denigratorie nei confronti di Polegato, ma hanno anche leso l’immagine di sua moglie e della loro attività ristorativa, come sottolineato da chi si è anche schierato a difesa del ristoratore.

La reazione del ristoratore e l’importanza del verdetto

Ferdinando Polegato ha espresso soddisfazione per l’esito del procedimento, evidenziando come la sentenza dimostri che le dichiarazioni rilasciate da Parenzo abbiano superato i confini della normale dialettica politica e satirica. Polegato ha sottolineato che tale comportamento ha avuto ripercussioni significative non solo su di lui, ma anche sulla sua famiglia e sulla sua attività. Il verdetto rappresenta una vittoria non solo personale, ma anche simbolica per chi cerca di tutelare la propria reputazione contro affermazioni infondate e denigratorie.

Questa vicenda ha riproposto al centro dell’attenzione pubblica il delicato equilibrio tra libertà di espressione e rispetto per la dignità altrui, in particolare in contesti dove la satira può facilmente trasformarsi in attacco personale. Il caso di Parenzo e Polegato offre spunti di riflessione sulla responsabilità di chi comunica, sia in ambito informativo che di intrattenimento.

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