Rischio di non autosufficienza in Italia: polizze assicurative limitate, ma in crescita

Rischio di non autosufficienza in Italia: polizze assicurative limitate, ma in crescita

In Italia, meno del 2% della popolazione ha polizze per la non autosufficienza. Davide Passero di Alleanza Assicurazioni sottolinea l’importanza di aumentare la consapevolezza e l’adesione a queste coperture.
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Rischio di non autosufficienza in Italia: polizze assicurative limitate, ma in crescita - Gaeta.it

In Italia, il tema della non autosufficienza è sempre più presente nel dibattito pubblico e tra le politiche assicurative. Nonostante ciò, solo una ristretta percentuale della popolazione, meno del 2%, ha accesso a polizze specifiche per coprire questo rischio. Recentemente, Davide Passero, amministratore delegato di Alleanza Assicurazioni e country chief Marketing & Product officer di Generali Italia, ha sottolineato questa realtà durante l’evento “Generali Partner del Paese sulle grandi sfide contemporanee: Salute&Welfare e CatNat&ClimateChange”. Durante il suo intervento, Passero ha messo in evidenza non solo la gravità della situazione, ma anche le buone notizie riguardo all’espansione di questo tipo di polizze.

L’attuale scenario delle polizze per la non autosufficienza

In Italia, affrontare il rischio di non autosufficienza attraverso strumenti assicurativi rimane una misura poco adottata. Questo è evidente se si considera che meno del 2% della popolazione ha stipulato polizze specifiche. La situazione appare ancora più allarmante se si considera l’aumento dovuto all’invecchiamento della popolazione e alla crescente probabilità di necessità assistenziali in età avanzata. In questo contesto, l’intervento di Passero ha messo in risalto come la consapevolezza su queste tematiche stia lentamente crescendo, con le polizze per la non autosufficienza che cominciano a guadagnare visibilità e attenzione.

La mancanza di adesioni a queste polizze è dovuta a diversi fattori, tra cui la scarsa informazione e le preoccupazioni economiche degli individui. Affrontare l’argomento in modo diretto è fondamentale per migliorare questa situazione. Passero ha affermato che, sebbene il mercato stia iniziando a offrire maggiori opzioni nel settore, la limitata consapevolezza tra i cittadini rappresenta un ostacolo significativo per l’adozione di misure di protezione adeguate.

Previdenza integrativa: dati preoccupanti e necessità di cambiamento

Passero ha toccato anche il tema della previdenza integrativa, accennando alla lunga storia di discussione che su di essa si è sviluppata nel corso degli anni. Ha fatto notare che un investimento di cento euro, effettuato nel corso della vita lavorativa, può generare un rendimento di 70.000 euro a moneta reale alla fine del periodo di lavoro. Nonostante questi dati incoraggianti, il tasso di adesione ai sistemi di previdenza integrativa rimane sorprendentemente basso. Poco meno del 40% dei lavoratori dipendenti e meno del 50% degli autonomi aderiscono a queste forme di protezione.

L’amministratore delegato ha evidenziato con urgenza la necessità di un intervento sistemico che coinvolga vari attori: istituzioni, aziende, compagnie assicurative e, non ultimo, anche i mezzi di comunicazione. La loro funzione è essenziale per accrescere la consapevolezza dei cittadini riguardo a questi strumenti, spesso sottovalutati. Aumentare la conoscenza su questioni di previdenza e coperture assicurative potrebbe incentivare un maggior numero di persone a considerare seriamente queste opzioni, migliorando così la sicurezza finanziaria delle famiglie italiane in caso di non autosufficienza.

Il ruolo della comunicazione nella consapevolezza assicurativa

Una parte cruciale della discussione proposta da Passero durante l’evento è stata l’importanza dei media nella sensibilizzazione del pubblico. Le notizie e le informazioni diffuse attraverso i canali di comunicazione tradizionali e digitali possono svolgere un ruolo determinante nell’informare i cittadini sulle opportunità disponibili per affrontare il rischio di non autosufficienza. I media, se adeguatamente impegnati, possono far emergere storie reali e statistiche significative, che potrebbero aumentare l’interesse e la partecipazione dei cittadini in questo campo.

L’informazione è un elemento chiave. Avere accesso a notizie chiare e precise riguardo alle opzioni assicurative disponibili potrebbe spingere gli italiani a riflettere sulle proprie esigenze future e a considerare la stipula di polizze che garantiscano un livello adeguato di protezione. Un cambiamento nella percezione pubblica potrebbe tradursi in un incremento dell’adesione a queste soluzioni e consequenzialmente a una maggiore sicurezza finanziaria per un numero crescente di famiglie nel Paese.

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