Si intensifica il dibattito sulla possibile riorganizzazione dei Reparti di Prevenzione Crimine della Polizia in Italia. Le sigle sindacali Siulp e Cisl Basilicata hanno trasmesso una nota congiunta al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, esprimendo il loro fermo dissenso rispetto ai piani di revisione di tali reparti. Questa decisione, secondo le organizzazioni, potrebbe avere gravi ripercussioni sulla sicurezza del territorio, in particolare per il reparto con sede a Potenza, e potrebbe lasciar spazio a un incremento della criminalità organizzata.
Le preoccupazioni di Siulp e Cisl
Il messaggio inviato al ministro sottolinea la centralità del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata nell’ambito del controllo e della sicurezza della regione. Remo Buonsanti del Siulp e Vincenzo Cavallo della Cisl hanno evidenziato come la soppressione di questo reparto possa rappresentare un significativo vantaggio per la criminalità organizzata, che già opera attivamente nel territorio. La nota descrive i vari fenomeni delinquenziali in atto in Basilicata, suggerendo che il ridimensionamento del controllo delle forze dell’ordine potrebbe aggravare il già elevato allarme sociale.
Le due sigle hanno richiamato l’attenzione su un problema di sicurezza che non può essere sottovalutato. In una regione a torto considerata “tranquilla”, gli atti criminosi contribuiscono a creare un clima di continua apprensione tra i cittadini. Nel loro comunicato, Siulp e Cisl hanno chiarito che il settore della sicurezza non può subire drastici cambiamenti senza un’accurata valutazione delle conseguenze che tali azioni potrebbero generare.
Il ruolo cruciale del reparto prevenzione crimine
La nota congiunta insiste sul fatto che il Reparto Prevenzione Crimine Basilicata non è solo un’agenzia reattiva, ma anche una risorsa fondamentale nel sistema di prevenzione. Buonsanti e Cavallo hanno rimarcato il contributo specifico che il reparto fornisce al controllo del territorio, a vantaggio della comunità locale e della sicurezza collettiva. La loro opera è vitale non solo per la repressione ma soprattutto per la prevenzione di crimini, un aspetto che potrebbe venire trascurato in un contesto di riorganizzazione.
Le sigle sindacali stimano che la perdita di tali strutture pongano a rischio non solo il quieto vivere dei cittadini ma anche l’efficacia delle operazioni delle forze dell’ordine, che si troverebbero in difficoltà a gestire una situazione caratterizzata da sempre più complessi fenomeni di criminalità . Nel contesto locale, un tale cambiamento rappresenterebbe una grave retrocessione in termini di sicurezza pubblica e stabilità sociale.
L’appello di Siulp e Cisl, quindi, è chiaro: il mantenimento e il potenziamento del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata sono essenziali per garantire, nel lungo periodo, una risposta adeguata alle sfide della criminalità organizzata, a tutela della comunità e della legalità nel territorio regionale. Le organizzazioni sindacali continuano a monitorare la situazione con grande attenzione, pronti a mobilitare le proprie forze per opporsi a decisioni che possano compromettere la sicurezza dei cittadini.