Riforma delle professioni sanitarie: il futuro dell'infermieristica e della sanità pubblica

Riforma delle professioni sanitarie: il futuro dell’infermieristica e della sanità pubblica

Francesco Zaffini, presidente della Commissione Affari Sociali, sottolinea l’importanza di riformare la formazione e valorizzare le professioni sanitarie per affrontare le sfide del sistema sanitario italiano.
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Riforma delle professioni sanitarie: il futuro dell'infermieristica e della sanità pubblica - Gaeta.it

La salute delle professioni sanitarie è un tema cruciale per il futuro del sistema sanitario italiano. Francesco Zaffini, presidente della Commissione Affari Sociali, ha affrontato questo argomento durante il Forum Risk Management ad Arezzo, sottolineando l’importanza di dare nuova linfa alle professioni sanitarie, con particolare attenzione alla figura dell’infermiere e della formazione sanitaria. A pochi mesi dal termine del 2023, appare evidente la necessità di un aggiornamento del modello professionale, sulla base della crescente domanda di assistenza e delle sfide legate alle nuove patologie.

La formazione e la necessità di un upgrade professionale

Francesco Zaffini ha evidenziato come la copertura dei posti disponibili per le lauree triennali nel settore sanitario sia complessa. Spesso non si riesce a raggiungere nemmeno il 50% di occupazione. Questo scenario richiede un ripensamento radicale della formazione. È fondamentale sviluppare percorsi di specializzazione per gli operatori sociosanitari e gli infermieri. La formazione non deve limitarsi alla teoria ma deve includere un approccio pratico e innovativo, che consideri le nuove sfide sanitarie, come l’antibiotico resistenza, che nel 2050 è prevista come la prima causa di morte.

Zaffini ha sottolineato l’importanza di rivedere l’istruzione per i medici di famiglia, proponendo un ripensamento totale del programma. L’adeguamento delle competenze dei medici di medicina generale è cruciale per affrontare problematiche emergenti e per garantire una salute pubblica più robusta. Gli infermieri, in particolare, devono essere formati per soddisfare le necessità attuali, passando da corsi di laurea a bienni di specializzazione, al fine di gestire efficacemente la complessità dei casi clinici.

Un sistema sanitario da rivisitare: maggiore valorizzazione al personale

Zaffini ha rimarcato la necessità di rivedere le normative riguardo l’accesso alle professioni; si tratta di un passo fondamentale per valorizzare le figure professionali come gli infermieri. Secondo il senatore, è essenziale non solo riformulare l’accesso a medicina, ma anche garantire retribuzioni adeguate al valore del lavoro svolto. Attualmente, il sistema unico di sanità pubblica italiana, che offre assistenza a tutti i cittadini, comporta un peso notevole sulla fiscalità generale. Di conseguenza, le retribuzioni degli operatori sanitari nello Stivale non possono competere con quelle dei Paesi nordici, i quali operano con un sistema misto.

Zaffini ha evidenziato che la spesa privata per la sanità in Italia è sensibilmente alta, con circa 45 miliardi di euro spesi dai cittadini, in contrasto con un Fondo Sanitario Nazionale che da quest’anno ha raggiunto circa 138 miliardi, destinato ad aumentare fino a 150 miliardi nel 2027. Questi numeri indicano chiaramente la necessità di un ripensamento nel bilanciamento delle risorse e nella motivazione delle professioni.

Sanità integrativa e innovazione del settore infermieristico

Il senatore si è poi concentrato sulla riforma del sistema di sanità integrativa, definita come un percorso da seguire in fasi. Il primo step prevede l’adozione di un sistema mutualistico assicurativo. Questa riforma potrebbe consentire di affrontare temi come le lunghe liste di attesa, soprattutto nei settori diagnostico e specialistico. Interventi strutturali si rendono necessari anche per favorire una migliore retribuzione per gli infermieri, un aspetto fondamentale per rinforzare la credibilità della professione.

Zaffini ha parlato di una fase sperimentale in atto, che si concluderà alla fine del 2025, mirata a rimuovere gli ostacoli per gli infermieri che desiderano offrire prestazioni al di fuori dell’orario di lavoro, con retribuzioni adeguate per rettificare il loro apporto al servizio sanitario nazionale. Questo è un ulteriore passo verso la valorizzazione del ruolo degli infermieri nell’assicurare una sanità di prossimità, che interessa sempre più gli anziani e le persone con patologie croniche.

Il tema della prossimità sanitaria è al centro della strategia di riforma, con gli infermieri chiamati a svolgere un ruolo chiave. L’aumento previsto della popolazione ultra sessantacinquenne rende necessario un cambiamento concreto, al fine di garantire un’assistenza efficace e sostenibile. Zaffini ha concluso il suo intervento con un’asserzione chiara: l’infermieristica deve evolvere in linea con le esigenze del sistema sanitario, puntando su un’educazione continua e sull’aumento della rilevanza del loro contributo assistenziale.

Ultimo aggiornamento il 30 Novembre 2024 da Armando Proietti

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