La corte tributaria di secondo grado del Friuli Venezia Giulia ha gestito nel 2024 un numero rilevante di ricorsi, registrando numerose udienze e affrontando diverse problematiche fiscali di rilievo. Nel corso dell’anno, la giurisdizione ha lavorato per ridurre le pendenze e ha affrontato casi che riguardano società, associazioni sportive dilettantistiche e operazioni con fatture inesistenti. Ecco un quadro dettagliato dell’attività svolta, con dati e temi emersi durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario tributario 2025 tenutasi a Trieste.
Volume e tipologia dei ricorsi alla corte tributaria di secondo grado del friuli venezia giulia
Nel corso del 2024, la corte tributaria di secondo grado del Friuli Venezia Giulia ha ricevuto complessivamente 347 ricorsi. Questi hanno spaziato su questioni di vario genere, coinvolgendo sia società che privati e associazioni. Oltre ai ricorsi, si contano anche 42 sospensive riconosciute nel corso dell’anno, situazioni nelle quali è stato sospeso il giudizio per motivi specifici.
Sono state svolte 84 udienze, un dato che evidenzia un’attività piuttosto intensa e regolare, considerata la distribuzione delle materie in discussione. Si tratta di un numero che riflette una significativa richiesta di chiarimenti e soluzioni di natura tributaria da parte dei contribuenti e degli enti coinvolti. L’impegno dei magistrati si è concentrato su casi spesso complessi, richiedendo una gestione attenta e meticolosa.
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Gli argomenti affrontati coprono diversi ambiti fiscali: accertamenti sulle società a ristretta base sociale, con verifiche dirette anche nei confronti dei soci; accertamenti delle associazioni sportive dilettantistiche, soprattutto legati alla decadenza delle agevolazioni previste dalla legge 398/1991; contestazioni riguardanti utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Questi temi si confermano al centro della contenziosità tributaria regionale.
Focus sulle controversie più frequenti e sulle tematiche emerse nel 2024
Le contestazioni più ricorrenti vedono al primo posto gli accertamenti sulle società a ristretta base sociale. Queste vertenze riguardano sia l’analisi diretta dell’ente giuridico sia il coinvolgimento personale dei soci, soprattutto in relazione a situazioni di evasione o elusione fiscale. Il Tribunale ha dedicato particolare attenzione a queste pratiche, controllando in modo approfondito la correttezza delle dichiarazioni e delle movimentazioni patrimoniali.
Un altro tema centrale è stato rappresentato dagli accertamenti effettuati nei confronti delle associazioni sportive dilettantistiche. Molte di queste perdono il diritto alle agevolazioni fiscali concesse dalla legge 398 del 1991 perché non rispettano i requisiti richiesti o perché vi sono irregolarità formali o sostanziali. Le controversie nascono spesso da questioni legate alla gestione dei bilanci o all’effettiva destinazione delle risorse.
Infine, rilevante è risultata la problematica delle fatture per operazioni inesistenti. Il contrasto all’uso di questi documenti fittizi rappresenta una priorità per il fisco. Si tratta di un fenomeno diffuso che coinvolge sia emittenti sia utilizzatori, con il rischio di frodi e indebite compensazioni di imposte. Il Tribunale ha affrontato numerosi casi, in cui si è cercato di stabilire la responsabilità e l’effettiva natura delle transazioni contestate.
Altri casi frequenti riguardano la fruizione di crediti d’imposta legati a investimenti o prestazioni che non sono stati effettivamente realizzati, in particolare per attività di ricerca e sviluppo. Sono emerse inoltre controversie sull’omessa dichiarazione di investimenti fatti all’estero, con conseguente contestazione da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Riduzione delle pendenze e gestione dell’attività giudiziaria 2023-2024
Durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario tributario 2025, Oliviero Drigani, presidente della Corte di Giustizia tributaria di secondo grado del Friuli Venezia Giulia, ha illustrato i risultati conseguiti nell’ultimo biennio. L’attività giurisdizionale ha subito una progressiva riduzione delle cause pendenti, nonostante una diminuzione del numero di giudici disponibili.
Il numero delle pendenze è sceso da 1.367 al 31 dicembre 2022, a 1.096 al termine del 2023, fino a raggiungere 819 a fine 2024. Questo calo rappresenta una diminuzione significativa, con un indice di smaltimento pari al 43%. Il dato evidenzia come il gruppo di lavoro abbia mantenuto un ritmo costante nell’esame e nella definizione dei ricorsi, contenendo i tempi di attesa per i contribuenti.
Miglioramenti nella gestione della giurisdizione tributaria regionale
La riduzione delle cause arretrate ha consentito di migliorare la gestione della giurisdizione tributaria regionale, agevolando un trattamento più rapido delle controversie. L’impegno della corte ha riguardato sia l’organizzazione interna che la capacità decisionale, con scelte che hanno facilitato scioglimenti più rapidi di questioni spesso intricate.
L’intervento di Drigani ha messo in luce come questi risultati siano stati ottenuti senza rinunciare alla qualità delle decisioni, in un contesto di pressione e complessità crescente dell’ambito fiscale. Tale equilibrio si conferma una sfida per il funzionamento del sistema giudiziario tributario, chiamato a reggere carichi elevati di lavoro.