Un’importante iniziativa di valorizzazione culturale prende vita al Museo Nazionale d’Abruzzo, situato all’interno del suggestivo Castello cinquecentesco. Da un’attenta operazione di restauro emerge l’opportunità per il pubblico, studiosi e turisti di scoprire i numerosi tesori custoditi nei depositi del museo. Questi spazi, solitamente inaccessibili, si apriranno al visitatore per far conoscere i dettagli delle operazioni di manutenzione e restauro necessarie per preservare opere preziose.
Tesori in giudizio: l’importanza del restauro
Il museo custodisce una varietà impressionante di opere d’arte, tra cui dipinti su tavola e tela, sculture lignee e lapidee, elementi di arredo liturgico e manufatti in terracotta, bronzo e gesso. Tutti questi oggetti rappresentano una parte fondamentale della storia e della cultura abruzzese. Fino ad oggi, molte di queste opere sono rimaste nei depositi, a causa della necessità di un intervento mirato per la loro conservazione. La direttrice del Munda, Federica Zalabra, ha descritto l’operazione di trasferimento delle collezioni alla Sala Chierici come un passo fondamentale per valutare lo stato di conservazione degli oggetti, specie in relazione all’impatto degli agenti atmosferici.
Il restauro, presentato da Zalabra come un “intervento sanitario”, si rivela cruciale per salvaguardare queste opere dall’usura e dal degrado. Gli oggetti storici nel museo necessitano di trattamenti specifici per resistere a fenomeni di degrado biologico causati da microrganismi micotici e attacchi fungini. Assecondare queste esigenze è diventato un compito prioritario.
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Le minacce alla conservazione delle opere
Negli ultimi anni, il Museo Nazionale d’Abruzzo ha affrontato sfide significative che hanno inciso sulla salute delle opere d’arte. Da quando nel 2009 è stato necessario trasferire i manufatti in ambienti non adeguati, molti di essi hanno presentato segni di degrado. Con il passare del tempo, le collezioni hanno subito attacchi di microorganismi e insetti xilofagi, ampliando i danni e necessitando quindi di interventi di controllo e sanificazione.
Gli specialisti hanno messo in atto trattamenti come la disinfezione, la disinfestazione e il consolidamento dei manufatti colpiti, utilizzando metodi biocidi e disinfestazione anossica. Questi passaggi sono fondamentali per combattere agenti biodeteriogeni e garantire che le opere rimangano conservate e in sicurezza.
Dettagli sulle visite ai depositi: come prenotare
L’apertura dei depositi al pubblico offre una rara opportunità di vedere da vicino il lavoro di restauro, ma l’accesso è regolato da prenotazioni obbligatorie tramite il sito web del Munda. Nel mese di novembre, le visite avverranno prevalentemente il venerdì, con aperture speciali nel week-end. Gli accompagnatori delle visite saranno esperti del settore; tra questi figura la ditta Coo.Be.c. di Spoleto, sotto la direzione tecnica di Antonella Filiani e con la partecipazione del restauratore Matteo Cannarsa.
L’iniziativa non solo mette in luce l’importanza della conservazione, ma invita anche il pubblico a interagire attivamente con il patrimonio culturale abruzzese, favorendo un dialogo tra storicità e modernità attraverso l’esperienza diretta.