Una situazione delicata ha preso forma a Taranto, dopo il crollo parziale del solaio di un cornicione in un condominio di via Giovan Giovine. L’area è stata interessata da un’ordinanza di sgombero e decine di famiglie si sono trovate senza una sistemazione. La notte scorsa, la tensione è salita a causa di blocchi stradali messi in atto dagli abitanti, che hanno protestato per la mancanza di risposte e per l’incertezza sul loro futuro.
Il crollo del solaio e l’ordinanza di sgombero: cosa è successo a via giovan giovine
Nei giorni precedenti all’evento, una parte del solaio del cornicione del condominio di via Giovan Giovine è crollata, finendo su alcune auto parcheggiate sotto. Questo ha fatto scattare controlli urgenti da parte delle autorità competenti. Gli accertamenti tecnici hanno evidenziato gravi condizioni strutturali, tanto da portare il Comune, su indicazione delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, a ordinare lo sgombero immediato dello stabile. La misura riguarda circa 22 famiglie che abitano nelle due palazzine che compongono il condominio.
Questa decisione è stata presa per motivi di sicurezza, considerata la presenza di rischi di ulteriori cedimenti. Nonostante l’urgenza, mancano ancora soluzioni logistiche per trovare un ricollocamento temporaneo agli sfollati. Le famiglie coinvolte vivono in regime di precarietà , senza prospettive certe e con problemi legati al benessere degli anziani e dei bambini. L’assenza di un piano immediato per offrire alloggi alternativi ha alimentato preoccupazioni e malcontento.
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La protesta dei residenti: blocchi stradali e tensioni con automobilisti
La sera del 25 aprile, alcuni residenti hanno deciso di far sentire la propria voce attraverso un’azione diretta. Hanno bloccato un tratto di via Cesare Battisti e successivamente di via Dante, spostando cassonetti della spazzatura e transenne in mezzo alla strada. Alcune madri si sono sedute sulle carreggiate al centro della strada, per impedire il passaggio degli autoveicoli. La protesta ha causato forti disagi al traffico.
Sul posto sono intervenute pattuglie della Polizia di Stato e della Polizia Locale per gestire la situazione. I rapporti tra manifestanti e automobilisti si sono fatti tesi. Diverse persone hanno cercato di passare, ma sono state fermate dai manifestanti, generando momenti di scontro verbale. I residenti hanno chiesto l’attenzione dei prefetti, denunciando l’assenza di un’accoglienza dignitosa e la mancanza di indicazioni su dove trovare un tetto per la notte.
Le difficoltà delle famiglie sgomberate e il rischio di nuove proteste
La criticità principale resta l’incertezza che grava su chi ha perso la propria abitazione, specialmente per i nuclei familiari con persone anziane o bambini piccoli. I residenti hanno sottolineato quanta fatica facciano a immaginare dove andare a dormire senza un supporto immediato. Alcuni hanno riferito di sentirsi abbandonati dallo Stato e dalle istituzioni locali, privati di ogni alternativa.
La protesta di ieri sera si è conclusa senza incidenti gravi, ma i manifestanti hanno annunciato la possibilità di tornare in strada qualora non arrivino presto risposte concrete. Il rischio di un’escalation di tensione è alto ed è legato proprio alla mancata offerta di soluzioni abitative e di sostegno. L’appello rivolto alle autorità , in particolare al prefetto di Taranto, chiede un intervento rapido e un coordinamento più deciso per affrontare nel breve periodo la questione.
Sviluppi futuri per 22 famiglie della zona
Gli sviluppi nelle prossime ore saranno decisivi per capire se potranno emergere vie d’uscita dalla condizione di disagio vissuta da 22 famiglie in questo complesso momento di crisi abitativa nel capoluogo pugliese.