L’attacco aereo russo che ha colpito il Collegio francescano Terra Sancta di Aleppo aggrava la già complessa situazione umanitaria in Siria. L’episodio, con pesanti conseguenze per una struttura simbolica della comunità cattolica locale, ha suscitato reazioni incisive da parte delle autorità italiane, mettendo in luce la necessità di proteggere i civili coinvolti nel conflitto.
Il Collegio francescano Terra Sancta colpito dai bombardamenti
La notizia del bombardamento del Collegio francescano Terra Sancta è stata confermata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani tramite un post su X. L’attacco ha interessato una delle principali strutture religiose della città, rimanendo emblematico dello stato d’emergenza della regione. Tajani ha sollecitato le parti in conflitto a garantire la sicurezza della popolazione civile, rilevando la gravità della situazione. Sebbene i frati presenti al momento non abbiano riportato ferite, il danno alla struttura è significativo, rendendo impossibile per ora la sua utilizzazione.
Secondo quanto riportato dalle fonti vicine ai francescani, la situazione all’interno del Collegio è drammatica. Il complesso è situato in un convento storico di Aleppo, e la recente escalation della violenza ha spinto molti residenti a cercare rifugio altrove. Il Collegio avrebbe dovuto ospitare durante la prima domenica di Avvento una celebrazione religiosa, compromessa dall’attacco che ha devastato l’edificio. Viste le ferite inflitte dalla guerra, continuare a assistere i meno fortunati rimane una priorità per i frati, che si sono distinti per l’aiuto offerto anche durante il terremoto del 2023.
Leggi anche:
Testimonianze dirette dopo l’attacco
Firas Lutfi, ministro francescano per Siria, Giordania e Libano, ha rilasciato una dichiarazione alla testata Repubblica, dettagliando il momento dell’attacco. I due frati che si trovavano nel Collegio hanno vissuto attimi di grande paura mentre i missili cadevano a pochi metri da loro. Proprio in quel momento, i frati stavano cuocendo il pane, un’attività quotidiana che è stata spezzata da una violenza che ha portato a una profonda impressione su di loro. Nonostante la loro incolumità, Lutfi ha affermato che vivono ora in una condizione di shock e non possono più rimanere in quella che era la loro casa.
La reazione della popolazione locale riflette una forte preoccupazione. Molti hanno legami con i frati Samhar e Bassam, noti per il loro ruolo di sostegno e di accoglienza all’interno di una comunità sofferente. Durante eventi passati, tra cui la recente calamità sismica, la loro opera ha permesso di fornire cibo e assistenza a migliaia di persone, un gesto di umanità che ha contribuito a mantenere viva la speranza nonostante le difficoltà.
La Custodia di Terrasanta ha ribadito l’intenzione di continuare a lavorare per il benessere della comunità, nonostante i pericoli imminenti. L’impegno dei frati rappresenta non solo una testimonianza di resistenza ma anche un simbolo di solidarietà in un contesto drammatico.
Situazione attuale dei raid aerei russi in Siria
La reiterazione dei raid aerei russi ha creato una nuova ondata di paura tra i civili siriani. Dopo la presa di Aleppo e Idlib da parte di gruppi ribelli, le forze russe hanno intensificato le loro operazioni nella regione. Nelle ultime 48 ore, si sono registrati bombardamenti in diverse aree, aggravando la crisi umanitaria e causando alla popolazione civile numerosi lutti e distruzioni.
L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha comunicato che, nei raid recenti, otto persone hanno perso la vita, segno dell’urgenza della situazione. Le comunicazioni indicano che i bombardamenti si intensificano e non si limitano solo a obiettivi militari, ma colpiscono aree residenziali, scuole e centri di assistenza umanitaria.
Tra le notizie dell’ultim’ora, anche l’uccisione di Abu Muhammad al Jolani, leader del gruppo ribelle Hayat Tahrir al Sham, che segna un evento di rilevanza nel panorama dei conflitti armati siriani. Questo sviluppo evidenzia la complessità della guerra civile e il delicato equilibrio delle forze in campo, rendendo difficile il raggiungimento di una pace duratura.
Le reiterate violenze mettono alla prova la resistenza della popolazione e sollevano interrogativi sulla strategia a lungo termine delle forze coinvolte nella guerra. Con la situazione che si fa sempre più tesa, il rischio di altre perdite civili rimane un elemento preoccupante che richiede attenzione internazionale.