Un’operazione dei carabinieri del Ros ha portato all’arresto di quattro persone accusate di associazione a delinquere di tipo mafioso. L’intervento si è svolto nella città di reggio calabria su disposizione del gip, grazie alle indagini svolte dalla Direzione distrettuale antimafia. L’inchiesta ha colpito la cosca Labate, radicata nel quartiere Gebbione.
L’operazione dei carabinieri del ros contro la cosca labate
Nelle prime ore della giornata, i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare. L’azione ha coinvolto anche i militari del comando provinciale di reggio calabria e lo squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”. Questo reparto speciale ha contribuito alla fase esecutiva dell’operazione, supportando l’arresto dei quattro indagati.
L’iniziativa nasce da una lunga attività investigativa condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di reggio calabria, guidata dal procuratore della repubblica Giuseppe Lombardo e dall’aggiunto Walter Ignazitto. Il ruolo strategico dei carabinieri si è rivelato fondamentale per documentare l’operato della cosca Labate e per bloccare le figure chiave.
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La presenza della cosca labate a gebbione e il contesto criminale
La cosca Labate domina da anni il territorio di Gebbione, un quartiere nella periferia sud di reggio calabria. Questa zona ha subito un crescente controllo da parte del clan, che ha imposto la sua influenza nel tessuto sociale ed economico locale. Le ripercussioni sull’area comprendono intimidazioni, attività illegali e rapporti consolidati con altri gruppi criminali.
Le attività investigative si sono concentrate sui legami tra i membri e i ruoli ricoperti nelle operazioni mafiose. L’associazione si caratterizza per un’organizzazione strutturata, capace di mantenere il dominio sul quartiere e di condizionare mercati illeciti. Le forze dell’ordine hanno raccolto prove sulle modalità operative della cosca e sulla sua estensione territoriale.
Dettagli delle misure cautelari e status degli arrestati
Il gip ha disposto la custodia in carcere per tre degli indagati coinvolti nell’indagine. Questi soggetti sono ritenuti particolarmente pericolosi e responsabili di condotte criminali rilevanti legate all’associazione mafiosa. Il quarto arrestato, invece, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, misura ritenuta adeguata in base alle accuse e alla sua posizione nell’organizzazione.
L’ordinanza cautelare ripercorre i reati contestati e giustifica le misure per impedire ulteriori attività criminali. Questi provvedimenti segnano un passo importante nella lotta contro le consorterie mafiose di reggio calabria e mirano a disarticolare le reti delinquenziali che prosperano nella provincia.
L’operazione conferma l’impegno delle autorità nel contrastare la criminalità organizzata radicata nella regione dello stretto, a tutela della sicurezza dei cittadini e del territorio.