Putin propone colloqui a Istanbul il 15 maggio mentre Zelensky accetta l’invito con Trump che spinge Kiev a negoziare

Putin propone colloqui a Istanbul il 15 maggio mentre Zelensky accetta l’invito con Trump che spinge Kiev a negoziare

La crisi tra Ucraina e Russia vede una possibile svolta con la proposta di Vladimir Putin di negoziati a Istanbul il 15 maggio, accettata da Volodymyr Zelensky e sostenuta da Donald Trump, mentre il Cremlino resta prudente.
Putin Propone Colloqui A Istan Putin Propone Colloqui A Istan
Nel maggio 2025, Putin propone di riprendere i negoziati tra Russia e Ucraina a Istanbul, con Zelensky disponibile a incontrarsi a condizione di un cessate il fuoco, mentre Trump spinge Kiev ad accettare l'invito, in un clima di diffidenza e incertezza diplomatica. - Gaeta.it

Negli ultimi giorni del maggio 2025 la crisi tra Ucraina e Russia ha registrato una svolta significativa. Vladimir Putin ha suggerito di riprendere i negoziati diretti a Istanbul, segnando una possibile apertura diplomatica dopo mesi di scambi continui e scontri sul terreno. Volodymyr Zelensky ha risposto accogliendo l’invito e sollecitando la Russia a mostrare volontà concreta di dialogo. Donald Trump, dall’America, ha fatto pressione affinché Kiev accetti l’opportunità, ma ha anche manifestato dubbi sulla sincerità del Cremlino. Ecco come si è sviluppata questa nuova fase di tensioni e speranze.

La mossa del cremlino: la proposta di putin per il 15 maggio

Tra la notte del 10 e 11 maggio, Putin ha scelto di annunciare una tregua di tre giorni e, contestualmente, ha indicato il 15 maggio come data per la ripresa dei colloqui bilaterali a Istanbul, in Turchia. La scelta appare strategica: Mosca mira a uscire da una posizione difficile senza cedere eccessivamente terreno, proponendo il dialogo senza precondizioni formali. Il messaggio si è diffuso poco dopo che gli Stati Uniti e l’Unione Europea avevano chiesto un cessate il fuoco di trenta giorni, evidente segno di pressione internazionale che ha spinto il Cremlino ad accelerare i tempi.

Putin ha sottolineato che Mosca ha sempre offerto misure di tregua e non ha mai negato il confronto con Kiev, insistendo sul fatto che i negoziati possono riprendere dopo la lunga interruzione del 2022. L’apertura del presidente russo, resa pubblica con una comunicazione inusuale nelle ore notturne, ha coinvolto immediatamente la scena politica internazionale. Le parole di Putin hanno offerto una base per tentare di risolvere il conflitto almeno dalla prospettiva diplomatica.

Trump pressa l’ucraina: “accettate l’incontro a istanbul”

L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha colto al volo l’iniziativa di Mosca, invitando Kiev ad approfittare di questa possibilità. Su Twitter ha sostenuto che l’Ucraina dovrebbe accettare l’incontro e negoziare subito, perché Mosca non vuole davvero accordi duraturi, ma cerca di sembrare disposta al cessate il fuoco. Secondo Trump, la posizione ucraina al tavolo negoziale è diventata più forte anche grazie alla recente intesa sul controllo delle terre rare e ad altri accordi economici con gli Stati Uniti.

Trump ha chiesto di organizzare il summit rapidamente, spiegando che Zelensky potrà così capire sul campo se un’intesa è raggiungibile o meno. In caso contrario, si potranno valutare le altre mosse politiche e militari insieme agli alleati europei. Il messaggio è chiaro: Kiev deve misurare l’effettiva volontà russa prima di decidere come muoversi.

Zelensky accetta a condizione che mosca eviti pretesti

Volodymyr Zelensky ha risposto confermando la sua disponibilità a volare a Istanbul giovedì 15 maggio. Ha detto di sperare che questa volta la Russia non cerchi scuse per rinviare o rifiutare il confronto vero. Zelensky ha ribadito che l’Ucraina è aperta a qualunque formato negoziale e ha chiesto un cessate il fuoco a partire dal 12 maggio. Secondo lui, questa pausa sarebbe necessaria per mettere in piedi una base diplomatica solida e potrebbe accelerare la fine del conflitto.

Il presidente ucraino ha ricordato che la guerra va fermata e che le vittime devono cessare, sottolineando però che le forze ucraine sono pronte a reagire se Mosca dovesse continuare con le ostilità. Ha anche evidenziato che l’alleanza internazionale avrebbe già annunciato l’intenzione di rafforzare le sanzioni se la Russia non si impegnasse nel cessate il fuoco. Zelensky ha confermato il suo impegno a negoziare senza condizioni preliminari, ma ha chiesto chiarezza e responsabilità da parte di Putin.

Mosca valuta la situazione ma resta prudente

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha spiegato che Putin voleva vedere gli sviluppi sul campo di battaglia prima di accettare una tregua più lunga. Dalla sua prospettiva, la mobilitazione ucraina prosegue e le forze di Kiev potrebbero approfittare di una tregua estesa per rafforzarsi e preparare nuove offensive. Di conseguenza, Mosca non vuole concedere vantaggi strategici a Kiev in questo momento.

Peskov ha aggiunto che secondo Mosca l’Ucraina non è pronta per un negoziato immediato e ha insistito sul fatto che l’offerta di mandare una delegazione a Istanbul resta sul tavolo. Tuttavia, i nomi dei partecipanti non sono stati ancora ufficializzati. Il fatto che Putin stesso potrebbe non prendere parte all’incontro rischia di svelare più di un dubbio sulla reale intenzione del Cremlino di raggiungere un accordo. La palla ora torna al Cremlino, che deve decidere se accettare un confronto diretto e pubblico o continuare a mantenere riserve in vista della seconda parte di maggio.

L’ultimo scambio tra Mosca, Kiev e Washington disegna un quadro di grande incertezza, con le diplomazie pronte a tentare una mediazione in un clima di diffidenza reciproca. La tensione resta alta, ma almeno la possibilità di una trattativa diretta è stata concretamente aperta. Nei prossimi giorni si capirà se questa strada potrà portare fuori dall’impasse che da più di un anno condiziona la guerra in Ucraina.

Change privacy settings
×