Centinaia di operatori sanitari delle cooperative della Campania hanno manifestato a Napoli, lanciando un appello disperato per il loro futuro professionale. Questi professionisti, considerati eroi durante la pandemia di COVID-19, si trovano ora a fronteggiare la minaccia dell’internalizzazione dei servizi nelle ASL, che comporta il rischio di essere esclusi dai posti di lavoro. La protesta si è svolta davanti alla sede della Regione Campania, un luogo simbolico per far sentire forte e chiaro il loro messaggio.
Il grido silenzioso degli eroi della pandemia
Un’esperienza segnata dalla lotta
Sui volti degli operatori sanitari si legge la tensione e la fatica accumulata in mesi di lavoro al fronte durante l’emergenza sanitaria. Mascherine e striscioni con slogan come “Ci avete usato e ora ci scartate” hanno riempito il piazzale, creando un’atmosfera toccante. Molti di loro hanno rischiato la vita e sacrificato momenti preziosi con le famiglie per prendersi cura di pazienti gravemente malati. Ora, si trovano a dover affrontare una realtà in cui la loro posizione lavorativa è incerta.
Nel corso della manifestazione, uno degli operatori ha espresso angoscia: “Abbiamo dato tutto durante la pandemia, ora ci sentiamo abbandonati. Rischiamo di perdere tutto ciò per cui abbiamo lottato.” Le parole di questo lavoratore riflettono la realtà di centinaia di professionisti, la cui dedizione è stata messa in discussione da politiche lavorative che sembrano privilegiare l’internalizzazione a scapito degli attuali contratti.
La legge e il suo rispetto
Nonostante una normativa che garantirebbe loro il 50% dei posti disponibili nelle strutture sanitarie, la realtà è ben diversa. La legge, approvata con grande enfasi, rischia di rimanere lettera morta. Gli operatori sanitari hanno segnalato ripetuti episodi in cui le ASL hanno ignorato gli obblighi previsti dalla legge, come se l’impegno preso nei loro confronti durante la crisi fosse stato completamente dimenticato. La frustrazione è palpabile, e la mancanza di azioni concrete da parte delle autorità locali ha alimentato il clima di sfiducia.
Il sostegno dalla politica
Voci di protesta nel consiglio regionale
Durante la manifestazione, sono emersi anche messaggi di sostegno da parte di alcuni membri del consiglio regionale. Severino Nappi, consigliere della Lega, ha sollevato il problema della situazione critica in cui versa il personale sanitario: “Questi lavoratori meritano rispetto e tutele, non promesse disattese.” Le parole di Nappi risuonano come un grido di avvertimento, richiamando l’attenzione sulla necessità di rimanere fedeli agli impegni presi durante l’emergenza.
Anche Valeria Ciarambino, vicepresidente del consiglio regionale, ha espresso il suo dissenso riguardo alla situazione. In un comunicato alla stampa, ha dichiarato che “è inaccettabile che una disposizione della giunta regionale venga ignorata”, sollecitando un intervento immediato da parte della Regione Campania per garantire la corretta attuazione della legge.
Un’attivismo incessante
La manifestazione di oggi rappresenta solo l’ultimo capitolo di una lunga serie di proteste portate avanti dagli operatori sanitari. La loro determinazione è evidente; nonostante il rischio di perdere il lavoro, continuano a far sentire la loro voce, unendosi in un’unica battaglia. Queste persone non si fermeranno finché non otterranno giustizia e riconoscimento per il lavoro svolto, non solo nella pandemia, ma anche nel futuro dell’assistenza sanitaria.
Un appello alla solidarietà
La situazione degli operatori sanitari delle cooperative è un tema che merita attenzione da parte dell’intera comunità. È fondamentale che cittadini e istituzioni si uniscano per sostenere la causa di questi lavoratori, non solo per il loro bene, ma anche per quello delle centinaia di famiglie che dipendono dalla loro professione. La lotta degli operatori sanitari è una lotta per i diritti e la dignità, e la loro voce merita di essere ascoltata.