Processo per l’omicidio di piera stefanina riva, chiesta perizia su stato di intossicazione di pietro federico crotti

Processo per l’omicidio di piera stefanina riva, chiesta perizia su stato di intossicazione di pietro federico crotti

Il processo per l’omicidio di Piera Stefanina Riva a Milano vede la difesa di Pietro Federico Crotti chiedere una perizia psichiatrica e tossicologica per valutare la sua responsabilità penale.
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Il processo per l’omicidio di Piera Stefanina Riva a Milano vede la difesa chiedere una perizia psichiatrica e tossicologica su Pietro Crotti per valutare la sua responsabilità, mentre la procura si oppone. La decisione della corte d’assise è attesa a settembre. - Gaeta.it

Il caso dell’omicidio di piera stefanina riva, uccisa a milano nel gennaio scorso, torna davanti alla corte d’assise con una nuova richiesta della difesa. Pietro federico crotti, 47 anni, è sotto processo per aver strangolato la madre, ma i suoi legali hanno chiesto una perizia per accertare il suo stato di intossicazione da alcol e stupefacenti al momento dei fatti. Questo elemento potrebbe influire sulla valutazione della sua responsabilità penale.

La ricostruzione dei fatti e le accuse contestate a crotti

L’omicidio risale alla notte del 13 gennaio, quando piera stefanina riva, 75 anni, è stata trovata senza vita nel loro appartamento di via wildt, a milano. Secondo gli inquirenti, crotti avrebbe ucciso la madre usando una cintura per strangolarla. Il 47enne, però, aveva cercato di coprire il delitto facendo credere che la donna fosse morta a causa di una caduta accidentale. Prima di chiamare i soccorsi, inoltre, crotti ha scattato foto e realizzato video con il cellulare, in cui mostrava il corpo esanime e fingeva atteggiamenti affettuosi verso la madre. Le registrazioni contengono anche dichiarazioni ingannevoli, come la giustificazione di una caduta e la spiegazione di non essere intervenuto per via delle cuffie indossate.

Il comportamento di crotti dopo il delitto

Le indagini della squadra mobile hanno riferito che dopo la morte della madre, crotti ha prelevato 30mila euro dal conto di lei, un comportamento che aggiunge un peso all’accusa già pesante di omicidio volontario. La pm giancarla serafini contesta a crotti anche l’aggravante della premeditazione, oltre ai motivi abietti e futili, e la presenza di maltrattamenti nei confronti della madre prima del delitto. Tutti elementi che rendono il reato particolarmente grave.

La richiesta di perizia psichiatrica e tossicologica avanzata dalla difesa

L’avvocato carmelo scambia, legale di crotti, ha presentato in aula una istanza per far disporre una perizia psichiatrica sul suo assistito. L’obiettivo è verificare la sua capacità di intendere e di volere al momento dell’omicidio. La difesa sottolinea che crotti avrebbe avuto problemi di tossicodipendenza e abuso di alcol negli ultimi anni, con diverse diagnosi documentate tra il 2020 e il 2024 per dipendenza da alcol e cocaina.

Dettagli sulla perizia richiesta

Secondo il legale, quindi, è necessario accertare se durante la notte del delitto l’imputato fosse in uno stato di intossicazione tale da influire sul suo comportamento e sulle sue decisioni. La richiesta include anche una perizia tossicologica, per appurare la presenza o meno di sostanze stupefacenti o alcol nel suo organismo. Questo aspetto potrebbe avere riflessi importanti sulla valutazione del grado di responsabilità di crotti.

Il parere della procura e la decisione attesa della corte d’assise

La pubblica accusa, rappresentata dalla pm giancarla serafini, si è opposta alla richiesta della difesa di effettuare la perizia. Secondo la procura, infatti, dalle indagini e dalle prove raccolte non emergerebbe alcuna assunzione di sostanze quella notte. Gli esami effettuati e la documentazione clinica disponibile non mostrano segni di uno stato di intossicazione nel momento dell’omicidio. Inoltre, non sarebbero presenti evidenze di malattie psichiatriche che possano giustificare la perizia psichiatrica.

Udienza e decisione finale

La corte d’assise, presieduta dai giudici togati bertoja e fioretta, deciderà sull’istanza della difesa nell’udienza fissata per il 15 settembre. La scelta influenzerà lo sviluppo del processo e la strategia delle parti. Intanto, il caso continua a tenere alta l’attenzione sulla città di milano e sulle dinamiche familiari alla base di questo tragico evento.

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