Preoccupazioni sulla sicurezza a pescara tra violenze, criminalità e riduzione del personale di polizia

Preoccupazioni sulla sicurezza a pescara tra violenze, criminalità e riduzione del personale di polizia

A pescara e provincia cresce la violenza con accoltellamenti, risse e criminalità organizzata; la questura rischia il declassamento e si chiede il potenziamento delle forze dell’ordine per garantire sicurezza.
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A Pescara e provincia cresce la violenza tra accoltellamenti, risse e criminalità organizzata, mentre il declassamento della questura e la carenza di personale complicano la gestione della sicurezza, spingendo verso misure restrittive come la “zona rossa” e richieste di potenziamento delle forze dell’ordine. - Gaeta.it

Negli ultimi mesi pescara e la sua provincia hanno registrato un aumento di episodi di violenza che sollevano interrogativi sulle condizioni della sicurezza pubblica. Accoltellamenti nel centro cittadino, aggressioni, risse e violenze sessuali si sommano a problemi legati alla criminalità organizzata e allo spaccio di droga, creando un clima di allarme in tutta l’area. La recente istituzione di una “zona rossa” intorno alla stazione centrale riflette il tentativo di limitare la presenza di soggetti pericolosi o con precedenti in questa zona strategica, seguendo direttive nazionali. Nel frattempo, la questione del personale delle forze dell’ordine appare centrale, visto che la questura di pescara rischia un declassamento che comporterebbe una riduzione degli agenti in servizio, complicando ancor più la gestione della sicurezza locale.

Escalation di violenza in centro città e dintorni

Nel centro storico di pescara si sono verificati diversi fatti di cronaca che testimoniano una escalation di tensioni e violenze. L’episodio più recente ha visto un uomo accoltellato in pieno giorno, proprio nel cuore della città. Questo evento si inserisce in una serie di aggressioni e risse nelle ultime settimane. Aggressioni che hanno coinvolto anche casi di violenza sessuale di gruppo, fenomeno che aggrava la già delicata situazione della sicurezza nelle aree più frequentate. Non mancano episodi di danneggiamenti con la devastazione di locali, segno di un clima sempre più agitato. Questi fatti non si possono dissociare dalla presenza, persistente sul territorio, di gruppi legati alla criminalità organizzata, che gestiscono attività illegali come lo spaccio di droga. Le operazioni delle forze dell’ordine hanno portato a retate importanti, ma la percezione di insicurezza resta alta, soprattutto nelle zone più frequentate e strategiche, come quella della stazione centrale di pescara.

La zona rossa e le restrizioni

Per cercare di fermare questa spirale di violenza, le istituzioni locali hanno istituito una “zona rossa” nell’area circostante alla stazione ferroviaria principale. Questa misura si ispira alle direttive emanate dal ministro dell’interno Piantedosi a gennaio, che prevedono il divieto di accesso e permanenza a persone con precedenti penali o ritenute pericolose in aree urbane specifiche. La scelta è simile a quella adottata, nei mesi scorsi, in altre grandi città italiane per contrastare fenomeni di degrado e criminalità diffusa. L’obiettivo dichiarato è quello di limitare la presenza di soggetti a rischio in punti particolarmente critici. Tuttavia, questa misura da sola non può garantire un miglioramento complessivo delle condizioni di sicurezza se non accompagnata da un potenziamento reale delle forze dell’ordine e da strategie più ampie sul piano preventivo e investigativo.

Problemi legati al declassamento della questura e al personale

Uno degli aspetti più delicati del quadro attuale riguarda la riorganizzazione della questura di pescara stabilita dal decreto del capo della polizia del 28 giugno 2022. La questura è stata declassata da una delle principali d’Italia, assegnata al modulo “B” tra 83 questure, il che implica una riduzione consistente del personale in servizio. Anche se la riorganizzazione entrerà ufficialmente in vigore dal 1 gennaio 2026, pescara ha già visto scendere il numero degli agenti da 330 a 280, nonostante l’arrivo recente di 12 nuovi poliziotti. Ci sono inoltre pensionamenti in programma per il 2025, e senza un’adeguata sostituzione il numero degli agenti rischia di calare ancora. Questo peggioramento delle condizioni di organico avviene proprio in un momento in cui la domanda di sicurezza cresce, ed è coordinato in contrasto con l’aumento dei problemi di ordine pubblico presenti sul territorio.

Pressione sull’area urbana e fusioni comunali

Dal punto di vista demografico e urbanistico pescara si prepara a un cambiamento importante con la prevista fusione dei comuni di pescara, montesilvano e spoltore a partire dal 1 gennaio 2027. Questo nuovo assetto amministrativo aumenterà senza dubbio la popolazione e le esigenze di controllo del territorio, dal momento che l’area urbana già oggi accoglie ogni giorno un numero di persone superiore alla sola popolazione residente, per motivi lavorativi, scolastici e altri. Questa espansione mette sotto pressione le strutture delle forze dell’ordine, che devono garantire vigilanza su un territorio più grande e complesso. I sindacati di polizia hanno sottolineato più volte l’esigenza di aprire un commissariato a montesilvano, per alleggerire il carico della questura di pescara e migliorare il controllo nelle aree più popolate.

Potenziamenti richiesti e interventi sul territorio

In risposta alla riduzione del personale e all’aumento delle complessità sul territorio regionale, lo scorso mese è stata presentata una risoluzione alla quinta commissione regionale per chiedere il potenziamento della questura di pescara. Questa mozione, discussa e approvata in una recente seduta, mira a contrastare il declassamento e avviare un dialogo diretto tra la regione, il ministero dell’interno e il capo della polizia. L’obiettivo è di riportare la questura di pescara tra quelle nel modulo “A”, garantendo così risorse e personale adeguati. Parallelamente si chiede di assicurare il ricambio necessario per i pensionamenti previsti, così da non perdere ulteriori agenti nel prossimo futuro. Sono inoltre evidenziate le lacune della polizia stradale, che deve controllare infrastrutture di rilevanza anche per le province vicine, come l’asse attrezzato e la tratta Ortona-San Benedetto.

I segnali provenienti dalle istituzioni regionali mostrano una maggiore attenzione verso la necessità di una risposta concreta sul tema della sicurezza. La difficoltà più grande resta quella di tradurre richieste e volontà in misure efficaci sul territorio, in un momento in cui la domanda dei cittadini aumenta, ma le risorse disponibili sembrano diminuire. Le prossime mosse istituzionali saranno cruciali per capire se sarà possibile invertire il corso degli eventi e garantire una presenza di forze dell’ordine adeguata alle esigenze di pescara e della sua provincia.

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