La città di Ancona nel 2025 ospita la seconda edizione del festival Popsophia, dedicato a temi tra mistero, spiritualità e realtà invisibile. L’apertura ha visto un evento inatteso: l’annuncio in diretta della nomina del nuovo pontefice, cardinale Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV. Questo fatto ha dato un tono quasi simbolico all’inaugurazione, sottolineando il legame tra rituali antichi e riflessioni contemporanee sul pensiero magico. La serata si è svolta al teatro delle Muse, con interventi che hanno risvegliato ricordi personali e suggestioni culturali, dando vita a un mix tra cronaca, cultura e spiritualità.
Saluti istituzionali e apprezzamenti per il festival popsophia da parte delle autorita locali e regionali
Il festival ha ricevuto apprezzamenti e riconoscimenti da parte delle istituzioni cittadine e regionali. Lucrezia Ercoli, direttrice artistica, ha evidenziato il valore di questa seconda edizione e ha ricordato come il teatro delle Muse sia stato trasformato per ospitare una serie di spettacoli inediti che declinano il tema “Abracadabra”. Ha elogiato la risposta positiva dei cittadini di Ancona, che hanno accolto con entusiasmo la manifestazione.
Il sindaco Daniele Silvetti ha definito Popsophia una spinta culturale essenziale per la città, promettendo protezione e diffusione dell’evento anche a livello regionale. Chiara Biondi, assessora alla regione, ha confermato il sostegno della regione Marche, sottolineando il merito della qualità dei contenuti come leva per attrarre pubblico e mantenere alto il profilo della manifestazione. Questi interventi hanno fatto emergere un impegno collettivo a riconoscere e valorizzare il festival come momento culturale di rilievo.
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Presentazione dell’opera “la negromante” e il legame con la storia artistica di ancona e roma
Nel foyer del teatro è stata esposta l’opera “La Negromante”, un dipinto seicentesco attribuito ad Angelo Caroselli, artista romano noto per il suo talento anche come restauratore e falsario. Quest’opera arriva in prestito dalla pinacoteca Podesti di Ancona e mostra una figura femminile intenta a evocare un sortilegio, spaventata dagli effetti a cui va incontro. La scena è evocativa e carica di simbolismi: teschi brucianti e artigli demoniaci rendono visibile il lato oscuro della magia, tema in piena sintonia con la riflessione del festival sul “pensiero magico”.
L’assessora Marta Paraventi, parlando dell’opera, ha ricordato il contesto storico della Roma barocca in cui Caroselli operò, mettendo in luce il legame tra mistero, arte e potere sociale. Il quadro proviene dalla collezione famigliare Rocchi Camerata, donata nel 1906 alla pinacoteca anconetana, insieme ad altri importanti capolavori come “l’Immacolata Concezione” di Guercino. Questo richiamo artistico contribuisce a delineare una narrazione forte che unisce patrimonio locale e riflessioni sul sovrannaturale.
Nuove tecnologie e arte immersiva con la galleria mega e la video installazione spirit cabinet
Il festival ha offerto anche uno sguardo sulle tecnologie più avanzate dedicate all’arte con la presentazione della galleria MeGa, un percorso modulare e virtuale dotato di nuove funzioni per un’esperienza immersiva grazie ai visori VR. L’allestimento, pensato per tutta la durata del festival e visitabile su prenotazione, propone un modo innovativo di fruire contenuti culturali, con spazi che si adattano alle esigenze del pubblico e riflettono le potenzialità di ambienti digitali.
In chiusura del pomeriggio è stata presentata la video installazione “Spirit Cabinet” di Maurizio Finotto, realizzata con studenti dell’Accademia di belle arti di Bologna e sonorizzata dal collettivo Minus. Il progetto trae ispirazione dal lavoro della spiritista francese Eva Carrere e rappresenta un’immersione nel mondo delle sedute spiritiche e del paranormale con suoni dal vivo. Questa opera segna un ulteriore passo verso l’incontro tra arte contemporanea e temi esoterici, presenti nel cuore della programmazione di Popsophia.
L’avvio del festival a teatro delle muse con emanuiele trevi e la sua riflessione sul padre mario trevi
La serata ha avuto come protagonista Emanuele Trevi, scrittore noto per i suoi saggi e romanzi, che ha condiviso ricordi del padre Mario Trevi, psicoanalista junghiano nato ad Ancona. Trevi ha ricordato come la città abbia inciso in modo profondo sull’esperienza di vita del padre, non tanto come luogo di nascita ma come spazio di momenti intensi. Ha citato l’influenza di artisti anconetani incontrati dal padre, tra cui un medico pittore dalla libertà espressiva, che incarnava quell’idea di anarchia e sfida alle convenzioni che Mario Trevi apprezzava.
Il ricordo si è concentrato sugli aspetti più personali e intensi del legame tra padre e figlio e sul rapporto con il pensiero magico, tema centrale del festival. Trevi ha ammesso di non avere particolare attrazione verso l’irreale, ma ha riconosciuto come ognuno porti con sé coincidenze difficili da spiegare. Ha sottolineato la presenza di un mistero nella figura del padre, spesso interpretato in modo quasi infantile come una sorta di incantatore. Questo racconto ha creato un’atmosfera che ha anticipato la fumata bianca vaticana, svelata in diretta proprio durante l’intervento di Trevi, a conferma della natura imprevedibile dell’incontro.
Anticipazioni sul programma del festival e focus su misteri e tradizioni italiane
Il programma di Popsophia prosegue con appuntamenti dedicati all’esplorazione dei misteri italiani, in dialogo tra letteratura e antropologia. L’intento è quello di riscoprire tradizioni ancora vive e storie che sfiorano l’irreale. La narrazione di eventi soprannaturali o vicini al paranormale si intreccia con testimonianze culturali genuine, a testimonianza della ricchezza del patrimonio immateriale del nostro paese. Il festival rappresenta una vetrina per riflettere sui limiti tra realtà e illusione, e su come il pensiero magico sopravviva nelle esperienze quotidiane e nella memoria collettiva di comunità italiane diverse.