La salute della popolazione anziana è un tema cruciale, con la scienza che continua a scoprire aspetti chiave legati al benessere fisico, offrendo preziose informazioni per la qualità della vita. Recenti studi hanno svelato che la circonferenza del polpaccio può essere un indicatore significativo della salute nei più anziani, rivelando un forte legame con la longevità e il rischio di mortalità. Alla base di questa scoperta c’è il lavoro della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria presentato durante il recente Congresso Nazionale a Firenze, dove esperti hanno illustrato come i muscoli adeguati possano fungere da salvavita, riducendo il rischio di complicanze e decrementi di salute.
Correlazione tra circonferenza del polpaccio e mortalità
L’importanza della circonferenza del polpaccio emerge da uno studio che ha coinvolto 364 anziani nella regione del Sirente, in Abruzzo. I partecipanti sono stati monitorati per un periodo di dieci anni, con particolare attenzione alla loro circonferenza del polpaccio, una misura che si è rivelata in grado di predire il rischio di morte. I ricercatori hanno scoperto che l’85,3% delle persone con una circonferenza del polpaccio inferiore a 30 cm per gli uomini e 28 cm per le donne è deceduto durante il follow-up. Al contrario, solamente il 65,1% di coloro che presentavano circonferenze superiori a questi valori hanno mostrato lo stesso destino.
Questo studio, condotto dal direttore del Dipartimento Scienze dell’invecchiamento della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli di Roma, Francesco Landi, ha evidenziato come una circonferenza ridotta, quindi una scarsa massa muscolare, possa triplicare il rischio di morte per tutte le cause nel corso di un decennio. Anche tenendo in considerazione altri fattori di rischio, come il declino cognitivo, l’indice di massa corporea e altri indicatori di salute, il legame tra polpacci sottodimensionati e mortalità si è rivelato significativo.
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L’importanza della massa muscolare nella vita adulta
La perdita di massa muscolare è un fenomeno naturale legato all’invecchiamento. A partire dai 45 anni, la forza muscolare diminuisce di circa l’8% ogni decennio, con un tasso di perdita che può raggiungere il 60% negli over 75. Andrea Ungar, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, sottolinea che avere massa muscolare adeguata, in particolare nei polpacci, è cruciale per la salute. “Un muscolo tonico non solo aiuta a prevenire cadute, ma diminuisce le probabilità di disabilità, ricoveri e complicazioni post-operatorie.”
Ungar suggerisce che il mantenimento di muscoli forti possa ridurre il rischio di morte per diverse patologie. La misura della circonferenza del polpaccio rappresenta quindi un indicatore pratico e semplice da utilizzare nella pratica clinica per valutare il rischio di mortalità negli anziani. Questo approccio suggerisce che, con interventi mirati per migliorare la massa muscolare, è possibile prevenire o posticipare eventi negativi legati alla salute.
Fattori influenzanti la perdita di massa muscolare
Un altro elemento che influisce sulla massa muscolare è la qualità del sonno. Uno studio intitolato ‘Longevity Check-up 8+’ ha dimostrato che una scarsa qualità del sonno è correlata a un aumento del 40% nel rischio di sviluppare sarcopenia. La qualità del riposo influisce sulla sintesi proteica e il suo deterioramento provoca un ridotto livello di testosterone e dell’ormone della crescita, cruciali per la produzione di proteine muscolari.
La cattiva qualità del sonno può portare a uno stato infiammatorio cronico che contribuisce al degrado muscolare. Un buon sonno permette al corpo di autoregolarsi e ripararsi, mentre la privazione di sonno genera squilibri metabolici, potenzialmente conducenti a malattie come obesità e diabete. Ungar e Landi mettono in evidenza che pratiche di esercizio fisico regolari possono mitigare gli effetti negativi della mancanza di sonno, rappresentando un valido alleato per mantenere la massa muscolare e la salute generale nel corso degli anni.
La rilevanza di questi studi risiede non solo nella potenziale applicazione clinica, ma anche nel modo in cui possono informare le strategie di salute pubblica focalizzate sugli anziani, promuovendo la salute attraverso l’attenzione alla massa muscolare e ai fattori di rischio legati al sonno.