Polemiche a Como, il sindaco critica don Giusto per l'accoglienza ai senza dimora

Polemiche a Como, il sindaco critica don Giusto per l’accoglienza ai senza dimora

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Polemiche a Como, il sindaco critica don Giusto per l'accoglienza ai senza dimora - Gaeta.it

A Como, la questione della sicurezza e dell’accoglienza trova un inaspettato terreno di scontro tra politica e comunità ecclesiale. La recente discussione in Consiglio comunale ha messo in evidenza le divergenze tra il sindaco Alessandro Rapinese e don Giusto Della Valle, parroco della parrocchia di Rebbio-Camerlata. Il dibattito si è acceso dopo che la consigliera di minoranza Patrizia Lissi ha sottolineato l’importanza di affrontare le cause dell’insicurezza sociale, evocando l’emblematico impegno del parroco nei confronti delle persone in difficoltà. La presa di posizione del sindaco ha sollevato reazioni significative e ha riacceso il dibattito sull’accoglienza a Como.

Il conflitto tra sindaco e don Giusto sulla sicurezza

Il Consiglio comunale di Como ha recentemente dibattuto sull’introduzione del taser per gli agenti di polizia locale, un tema delicato che ha attirato l’attenzione di vari esponenti politici. Durante la seduta, Patrizia Lissi ha evocato il parere di don Giusto Della Valle, noto per il suo lavoro con migranti e persone vulnerabili. Lissi ha sostenuto che intervenire sulle radici dell’insicurezza, come la povertà, sia cruciale per rendere le città più sicure. Tuttavia, il sindaco Alessandro Rapinese ha risposto con fermezza, criticando l’approccio di don Giusto.

Rapinese ha infatti descritto l’approccio di don Giusto come un’accoglienza indiscriminata, suggerendo che non tutti coloro che ricevono aiuto siano in possesso dei diritti necessari per risiedere in Italia. Ha citato dati preoccupanti, affermando che molti degli arresti avvenuti a Como dal mese di aprile riguardano individui che non avrebbero dovuto trovarsi nel paese. Inoltre, il sindaco ha attaccato le pratiche di distribuzione delle colazioni ai senza dimora, sostenendo che questo comportamento contribuisse a creare assembramenti problematici per i residenti.

Le reazioni delle minoranze e la difesa del progetto di accoglienza

La risposta alle dichiarazioni del sindaco non si è fatta attendere. Le minoranze, in particolare quelle legate al Partito Democratico, hanno difeso don Giusto e il suo operato, sottolineando che l’accoglienza e la distribuzione di cibo non sono strategie contraddittorie, ma piuttosto manifestazioni di un impegno umanitario sempre più necessario. Don Giusto Della Valle viene considerato un punto di riferimento fondamentale per molti che vivono ai margini, e la parrocchia di Rebbio offre una rete di sostegno essenziale.

Un elemento da non trascurare è rappresentato dal legame con don Roberto Malgesini, l’ex parroco ucciso quattro anni fa mentre aiutava i senza dimora. In sua memoria, l’amministrazione Rapinese ha conferito il massimo riconoscimento cittadino, l’Abbondino d’Oro. Tale premiazione ha riacceso l’interesse su quanto significative siano le attività di sostegno in corso a Como, dove la distribuzione di colazioni è diventata un simbolo di solidarietà e resistenza contro l’indifferenza.

Le attività di solidarietà a Como

Le attività di sostegno coordinate dalla parrocchia sono in continua espansione. Il gruppo formato per la distribuzione di colazioni, che ha preso ispirazione dall’impegno di don Roberto Malgesini, riunisce circa quaranta volontari e gestisce due punti di distribuzione: uno in piazza San Rocco e l’altro a Porta Torre. In queste occasioni, sono presenti senza dimora, ma anche cittadini che, pur avendo un’abitazione, fanno fatica a far fronte alle spese quotidiane. Le colazioni e la mensa solidale di Casa Nazareth rappresentano per molti l’unico modo per avere accesso a un pasto caldo.

Nonostante le nuove ordinanze del Comune che mirano a limitare l’accesso a aree ritenute pericolose o ad alto tasso di vulnerabilità, il parroco e i volontari ribadiscono che l’impegno per aiutare i bisognosi non verrà meno. Un sacerdote, a nome del gruppo, ha espresso la volontà di continuare a offrire sostegno, evidenziando che la carità resta una priorità nella loro missione quotidiana. La comunità si è strutturata per offrire conforto e risposte a chi si trova in difficoltà, continuando a portare avanti i valori di generosità e accoglienza.

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