Oltre il 34% delle scuole italiane possiede un locale mensa, ma la presenza di questo servizio varia molto da regione a regione. Il dato emerge dall’analisi dell’Anagrafe nazionale delle scuole, rivelando come il divario tra nord, centro e sud Italia rimanga evidente anche nell’organizzazione degli spazi dedicati agli studenti. Le risorse stanziate dal Pnrr mirano a ridurre queste differenze, ma alcune criticità permangono sul fronte della distribuzione degli interventi e dei finanziamenti.
Distribuzione delle mense scolastiche: il divario nord-centro sud
Su un totale di 40.133 edifici scolastici censiti, 13.865 sono dotati di locali mensa, pari a poco più di un terzo del totale. Tuttavia la presenza di queste strutture non è uniforme sul territorio. Nel sud e nelle isole soltanto poco più di un edificio su cinque offre un servizio di mensa: la percentuale è del 22% nel sud e del 21% nelle isole. In alcune regioni come la campania e la sicilia, la situazione è più critica, con una copertura del 15,6% e 13,7% rispettivamente.
Le regioni del centro e del nord mostrano invece una presenza ben più forte di mense scolastiche. Nel centro, con regioni come umbria, marche, toscana e lazio, la quota sale al 41,2%. Nel nord, fra valle d’aosta, piemonte, liguria, emilia romagna, lombardia, friuli venezia giulia e veneto, gli edifici dotati di mensa superano il 43%. La valle d’aosta detiene il primato con il 72% di mense installate, seguita da piemonte al 62,4%, toscana al 59,6% e liguria al 59,1%.
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Un problema antico di accesso e infrastrutture
Questa distribuzione rivela un problema antico che coinvolge non solo le infrastrutture scolastiche ma anche le condizioni di accesso al servizio mensa in alcune zone del paese.
Interventi finanziati dal Pnrr per ridurre il divario territoriale
Secondo la piattaforma Regis aggiornata a dicembre 2024, il piano nazionale di ripresa e resilienza ha finanziato complessivamente 961 interventi volti a migliorare le mense scolastiche. Il programma si proponeva di destinare circa il 58% delle risorse alle regioni del sud, luogo dove la copertura mensa è più debole.
In realtà le graduatorie finali mostrano che al sud e alle isole sono stati assegnati 489 interventi, equivalenti al 50,88% del totale complessivo. Per quanto riguarda invece le risorse economiche, il sud e le isole ricevono soltanto il 37% del budget, contro il 48% allocato al nord e il 15% al centro.
Questi dati indicano come la distribuzione degli interventi sia più equilibrata di quanto previsto, ma la differenza nell’importo delle risorse assegnate fa emergere ancora delle priorità non pienamente risolte nelle aree meridionali.
Dati economici a confronto all’interno del Pnrr
L’ammontare economico meno consistente per il sud mette in luce come la copertura quantitativa non sia sempre sinonimo di investimenti proporzionati.
Tipologie di lavori e priorità nelle mense scolastiche
Di questi 961 interventi, poco più della metà, 516, prevede la costruzione di nuove mense scolastiche. Il sud e le isole concentrano 228 di queste nuove costruzioni, pari al 44% del totale.
Gli altri progetti riguardano invece interventi di ampliamento delle strutture esistenti, lavori di messa in sicurezza, miglioramento dell’efficienza energetica e manutenzioni ordinarie. Questo secondo blocco di interventi mira a garantire condizioni più funzionali e sicure per gli edifici già dotati di locali mensa.
Risposte differenziate a necessità diverse
La differenziazione tra nuove costruzioni e lavori di ristrutturazione serve a rispondere a necessità diverse: da una parte aumentare il numero di sedi con servizi di mensa, dall’altra rendere più adeguate e conformi quelle già esistenti.
Questi dati, pur se positivi nel mostrare investimenti e iniziative, evidenziano come il potenziamento del sistema mensa nelle scuole italiane sia ancora un viaggio con tappe diverse a seconda della regione.