Opposizione alla richiesta di archiviazione sull’alluvione di casamicciola: i legali delle vittime chiedono nuove indagini

Opposizione alla richiesta di archiviazione sull’alluvione di casamicciola: i legali delle vittime chiedono nuove indagini

Le famiglie delle vittime dell’alluvione di Casamicciola del 26 novembre 2022 contestano la richiesta di archiviazione della Procura di Napoli, evidenziando omissioni e ignorata microzonazione del 2019.
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L’alluvione del 26 novembre 2022 a Casamicciola d’Ischia ha causato 12 morti; le famiglie delle vittime si oppongono alla richiesta di archiviazione della Procura di Napoli, evidenziando omissioni nelle indagini e la mancata considerazione di uno studio di rischio del 2019. - Gaeta.it

L’alluvione avvenuta il 26 novembre 2022 nel comune di casamicciola, a Ischia, ha causato la morte di 12 persone tra cui un neonato. A quasi tre anni dal disastro, le famiglie delle vittime contestano la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Napoli. Gli avvocati hanno presentato un atto di opposizione basato su elementi tecnico-scientifici che evidenziano la possibile prevedibilità della frana e sottolineano presunte omissioni negli accertamenti svolti finora.

Il contesto dell’alluvione e la richiesta di archiviazione della procura

Il 26 novembre 2022 un violento evento meteorologico ha provocato una frana nel versante di casamicciola, causando vittime e ingenti danni. La Procura di Napoli ha successivamente chiesto l’archiviazione del procedimento penale, sostenendo che l’evento fosse eccezionale e improvviso. Nel documento formale di 56 pagine si afferma che il movimento franoso ha colpito un’area isolana mai coinvolta in precedenti disastri di simile natura e rapidità. Per questa ragione si è ritenuto che non fossero possibili misure preventive sufficienti a garantire la sicurezza degli abitanti.

Questa posizione prevalente ha guidato l’indagine ufficiale. La Procura ha escluso responsabilità dirette da parte degli enti pubblici e ha evidenziato la natura imprevedibile e straordinaria della frana. Secondo gli inquirenti, lo scenario non lasciava tempo adeguato per un allarme o un’evacuazione mirata.

Microzonazione ignorata e opposizione formale

L’opposizione alla richiesta di archiviazione è stata depositata il 21 luglio 2025 dai legali delle famiglie Castagna, Mazzella, Scotto Di Minico e Monti. Questi difensori hanno presentato un fascicolo lungo 56 pagine, frutto delle loro indagini tecniche difensive. Al cuore della controversia c’è un documento del 2019, uno studio di microzonazione sismica e idrogeologica che includeva la zona di cava celario nel territorio di casamicciola.

Questo studio metteva in evidenza la presenza di un “corpo di frana da crollo attiva”, definendo un livello di rischio alto con superamento della soglia di pericolosità. In pratica, indicava la concreta possibilità di un movimento franoso in quella specifica area, proprio quella che sarebbe stata coinvolta nell’alluvione del 2022. Gli avvocati sottolineano che tale documento non è stato preso in considerazione nelle indagini della Procura, né acquisito negli atti preliminari, vanificando un potenziale strumento per la prevenzione.

L’assenza di attenzione a questa microzonazione ha sollevato dubbi sulla completezza degli accertamenti ufficiali. Gli esperti difensori chiedono che venga fatta luce su questa lacuna, poiché lo studio del 2019 poteva orientare attività di monitoraggio, allerta e pianificazione territoriale. Ignorarlo, secondo loro, ha privato le istituzioni degli strumenti per affrontare il rischio.

Le richieste degli avvocati e le omissioni evidenziate

Secondo i legali delle famiglie, la documentazione raccolta fa emergere diverse omissioni a livello tecnico e amministrativo da parte degli enti pubblici preposti. Questi enti avrebbero dovuto basarsi, anche, sullo studio di microzonazione per gestire la pianificazione urbanistica e la ricostruzione post-disastro, oltre a tutelare in modo adeguato residenti e visitatori.

L’opposizione richiede l’apertura di un nuovo ciclo investigativo. Il loro appello si concentra sulla necessità di includere nel fascicolo ufficiale tutta la documentazione tecnica disponibile, utile a valutare se le misure di prevenzione e gestione del territorio siano state applicate correttamente. L’eventuale mancata considerazione di dati fondamentali potrebbe incidere sulla valutazione delle responsabilità e della gestione del rischio.

Gli avvocati puntano a chiarire se la frana abbia colpito una zona riconosciuta a rischio già anni prima e se ciò avrebbe potuto consentire interventi efficaci o almeno operazioni di allarme tempestive. Chiedono di verificare anche eventuali responsabilità per carenze nei controlli e nella segnalazione di situazioni di pericolo, per fare piena luce sulle dinamiche che hanno portato alla tragedia.

Nuova fase della vicenda giudiziaria

Al momento, il faccia a faccia tra Procura e opposizione apre una nuova fase della vicenda giudiziaria, che coinvolge aspetti tecnici, giuridici e sociali legati a un disastro che ha segnato profondamente la comunità di Ischia. L’evoluzione di questa inchiesta sarà monitorata con attenzione per verificare le risposte rispetto ai dubbi sollevati dalle famiglie delle vittime.

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