“Operazione San Gennaro”: un progetto culturale di fotografia in onore del patrono di Napoli

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“Operazione San Gennaro”: un progetto culturale di fotografia in onore del patrono di Napoli - Fonte: Cronachedellacampania | Gaeta.it

Un’iniziativa artistica ricca di significato prende forma a Napoli grazie al fotoreporter Stefano Renna e all’associazione culturale Kaos 48. “Operazione San Gennaro” si propone di unire cultura e religione attraverso workshop fotografici e una mostra, ispirandosi ai noti miracoli del santo patrono della città. L’inizio del progetto coincide con la celebrazione del culto di San Gennaro, il 19 settembre.

Un progetto che celebra i miracoli di San Gennaro

L’“Operazione San Gennaro”, ideata da Stefano Renna, inizia il 19 settembre, giorno dedicato a uno dei santi più venerati d’Italia. Il progetto si articola attorno a tre eventi distinti, ciascuno dedicato a uno dei miracoli annuali di San Gennaro. La scelta di focalizzarsi su sorprese molto sentite dai napoletani si pone come obiettivo di far scoprire il valore storico e culturale di questi eventi attraverso la pratica fotografica. L’iniziativa è destinata a fotografi di vari livelli, dai semi professionisti ai semplici appassionati desiderosi di affinare le proprie competenze.

I workshop: un’esperienza formativa per tutti

Il primo workshop, intitolato “San Gennaro Pensaci su”, si terrà presso AreaLab35 dal 18 al 22 settembre, all’interno del Centro direzionale di Napoli. In questo corso, i partecipanti avranno l’opportunità di esplorare il secondo miracolo, quello dello scioglimento del sangue, che avviene il 19 settembre. Gli esperti guideranno i partecipanti sia nella teoria che nella prassi, offrendo due giorni di sessioni teoriche e uno di pratica sul campo. È una chance unica per chiunque desideri migliorare la propria abilità di registrazione visiva in un contesto ricco di significato culturale e spirituale.

Successivamente, dal 13 al 17 dicembre, si svolgerà il workshop “Aiutaci tu”, focalizzato sul terzo miracolo di San Gennaro, che ricorda il momento in cui il sangue si liquefà, salvando Napoli dall’eruzione del Vesuvio nel 1631. Ancora, dal 2 al 6 maggio, il terzo e ultimo workshop, “Il sangue in mostra”, si concentrerà sul miracolo della prima domenica di maggio, un evento che attira ogni anno un gran numero di fedeli e curiosi.

La mostra finale: un evento da non perdere

Dopo il termine dei workshop, le opere realizzate dai partecipanti verranno sottoposte a una giuria formata da esperti del settore, tra cui giornalisti e professionisti dell’arte fotografica. I lavori migliori verranno esposti in una mostra-evento al centro culturale AreaLab35 e all’associazione Kaos 48. Questo evento non rappresenterà solo un’occasione per gli fotografi emergenti di farsi notare, ma anche un momento di celebrazione collettiva per la città di Napoli.

Fabrizio Scomparin e Stefano Nasti, i fondatori di Kaos 48, parlano del progetto sottolineando l’importanza di San Gennaro come figura protettrice della città, attorno al quale ruotano eventi di grande peso emotivo per la popolazione. L’intento dell’associazione è di utilizzare questi eventi non solo come spunti religiosi, ma anche come opportunità per esplorare le profonde interrelazioni sociali e artistiche di Napoli.

Un legame tra tradizione e modernità

“Operazione San Gennaro” non si limita a un evento fotografico, ma si propone come una vera e propria esperienza di rigenerazione culturale ed urbana. L’itinerario che connette la Cattedrale di Napoli, fulcro della devozione, al Centro direzionale, sede dell’associazione Kaos 48, simboleggia un legame tra il passato e il presente della città. La manifestazione si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione delle tradizioni locali, portando avanti un messaggio di inclusività e vitalità urbana.

Il progetto si propone dunque di intrecciare culture, storie e talenti, creando un evento memorabile che rimarrà impresso nella memoria collettiva della comunità napoletana e degli ospiti. “Operazione San Gennaro” diventa un’opportunità imperdibile per vivere la città, per riflettere sulla sua dimensione culturale e per celebrare, attraverso l’arte, la straordinaria storia di Napoli.

Ultimo aggiornamento il 13 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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