Nuova truffa a genova: finti emissari del tribunale derubano anziani con un raggiro ai gioielli

Nuova truffa a genova: finti emissari del tribunale derubano anziani con un raggiro ai gioielli

Due uomini provenienti da Napoli tentano una truffa ai danni di una donna di 77 anni nel quartiere Castelletto a Genova, ma la squadra mobile, con l’ok del pm Giancarlo Vona, li arresta tempestivamente.
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A Genova, due uomini provenienti da Napoli sono stati arrestati dalla squadra mobile per aver tentato di truffare una donna anziana nel quartiere Castelletto, spacciandosi per incaricati del tribunale per rubarle i gioielli. - Gaeta.it

A genova, una vicenda recente racconta di una truffa ai danni di una donna di 77 anni nel quartiere castelletto. Gli investigatori della squadra mobile hanno scoperto un sistema ingegnoso con cui due uomini, arrivati da napoli, hanno tentato di appropriarsi dei gioielli della vittima spacciandosi per incaricati del tribunale. L’episodio ha portato all’arresto dei due malviventi, dopo un lungo pedinamento e la conferma del sostituto procuratore Giancarlo Vona.

Il falso controllo giudiziario per derubare gli anziani a genova

L’operazione dei due truffatori si basava su una menzogna costruita appositamente: avevano raccontato all’anziana che la sua auto era stata usata per una rapina, perciò un emissario del tribunale doveva visitare la casa per controllare se tra i suoi gioielli fossero nascosti oggetti rubati. La donna, senza sospettare nulla, ha consegnato i preziosi avvolti in una federa, così come richiesto. Questo metodo mirava a sfruttare la paura e la fiducia verso figure ufficiali e istituzionali.

La scelta di attaccare persone anziane non è casuale. Soggetti più vulnerabili tendono a fidarsi delle autorità e possono farsi convincere da storie complesse e dettagliate. Il quartiere castelletto, noto anche per la presenza di abitazioni di anziani e famiglie, è diventato così il teatro di una truffa studiata con cura.

Il ruolo della squadra mobile e la cattura dei truffatori

La squadra mobile di genova ha seguito attentamente i movimenti dei sospetti. I due uomini, arrivati dalla città di napoli poche ore prima, avevano noleggiato un’auto parcheggiandola vicino alla questura, un dettaglio che ha insospettito gli agenti. Controllando il veicolo, infatti, i poliziotti hanno deciso di seguire i soggetti. Quando i truffatori sono saliti in macchina dopo aver incassato i gioielli, il pedinamento è stato immediato.

Gli agenti li hanno seguiti fin sotto casa dell’anziana vittima per fermarli appena possibile. L’intervento è avvenuto con l’ok del pm Giancarlo Vona, che ha autorizzato l’arresto sul posto. Una volta in manette, i due uomini hanno confermato di aver ideato tutto da poco, per poter fuggire con facilità e sparire senza lasciare tracce.

I dettagli della truffa e le modalità di esecuzione

La truffa prendeva di mira la paura dell’anziana riguardo a problemi con la giustizia. L’idea di un controllo legale in casa, di un emissario incaricato di verificare eventuali oggetti rubati, si è rivelata un espediente perfetto per ottenere l’accesso agli ambienti privati. La donna, raggirata, ha seguito passo passo le istruzioni, consegnando i suoi gioielli senza alcun sospetto.

I preziosi sono stati messi dentro una federa di cuscino, un dettaglio che potrebbe sembrare poco ardito ma che ha contribuito a mascherare la situazione agli occhi dell’anziana. La convinzione di essere parte di un controllo ufficiale ha giocato a favore dei truffatori, che hanno agito con calma e precisione.

Il contesto temporale e la provenienza dei truffatori

I due arrestati erano arrivati a genova da napoli solo alcune ore prima della tentata truffa. Questo fattore li rende soggetti itineranti, probabilmente impegnati in una serie di operazioni simili in varie città. Hanno noleggiato l’auto per non attirare sospetti con veicoli propri e hanno lasciato la macchina parcheggiata in modo strategico, vicino alla questura, forse per controllare i movimenti delle forze dell’ordine o per non destare allarme tra i residenti.

Il viaggio da napoli a genova è spesso utilizzato come via di collegamento tra alcune reti criminali del sud e quelle del nord. Il fatto che i due abbiano scelto proprio il quartiere castelletto per la loro azione potrebbe indicare un piano più ampio da parte dei loro complici o un tentativo di sfruttare l’area per la sua composizione demografica.

La prontezza d’intervento da parte della squadra mobile di genova ha impedito che la truffa andasse a buon fine, mostrando quanto sia importante mantenere alta l’attenzione nei confronti di queste forme di raggiro, specialmente tra gli anziani.

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